L’AD di Eni Claudio Descalzi: “La sfida è ridurre le emissioni senza ridurre la crescita. La realtà è che siamo in una situazione difficile e dobbiamo capire in fretta cosa vogliamo fare”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi porta la vision di Eni al Sustainable Economy Forum di Confindustria e Comunità di San Patrignano

La sfida è ridurre le emissioni senza ridurre la crescita”: Claudio Descalzi lo ha spiegato intervenendo lo scorso 15 aprile al Sustainable Economy Forum organizzato da Confindustria e Comunità di San Patrignano. Il Forum, giunto alla settima edizione, è riconosciuto oggi anche per il rilievo internazionale: un’occasione di riflessione e scambio per offrire soluzioni a lungo termine sui temi più dibattuti a livello globale, nell’ottica di contribuire concretamente allo sviluppo di un’economia che favorisca la crescita del Paese e il benessere delle persone, nonché funzionale nell’affrontare le sfide derivanti dalle crisi internazionali e quelle legate alla competitività europea. Transizione green e digitale, l’importanza di sostenibilità, crescita e innovazione anche nella loro dimensione sociale, il ruolo della finanza, il nuovo Piano Mattei e il contributo del nostro Paese anche per il continente africano sono alcune delle tematiche al centro dell’edizione 2025 a cui ha preso parte anche l’AD di Eni Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi: le considerazioni dell’AD di Eni

Il pragmatismo che da sempre contraddistingue la vision analitica dell’AD di Eni Claudio Descalzi in merito alla situazione energetica attuale è evidente anche nel suo intervento al Sustainable Economy Forum: “La realtà è che siamo in una situazione difficile e dobbiamo capire in fretta cosa vogliamo fare. I parametri del multilateralismo sono crollati, cosa che può essere pericolosa, ma più pericoloso ancora è essere lenti, e in questo Bruxelles non ha ancora dato segnali di risveglio”. L’energia, ha spiegato l’AD Claudio Descalzi, dopo l’esplosione del conflitto russo-ucraino è ritornata al centro di tutto: “Pensavamo di poterne avere in quantità infinita, invece non era così. Nei decenni scorsi abbiamo puntato sulla globalizzazione e l’Europa si è affidata alla Russia. Ma se prima era un tema di approvvigionamento, oggi l’energia è diventata un tema di sicurezza”. Tra le problematiche evidenziate dall’AD di Eni in particolare quella dei costi: “La sfida è ridurre le emissioni senza ridurre la crescita, e questa è un’equazione assai complessa. Ci troviamo nel mezzo di un fuoco incrociato tra Stati Uniti e Cina e non abbiamo margini fiscali su cui agire. L’Europa deve riflettere sugli elementi che ha a disposizione per cambiare rotta, la sostenibilità non deve ridurre il PIL e dunque i redditi”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here