Le attività di ricerca e innovazione tecnologica sono da sempre nel Dna di Eni e hanno giocato un ruolo chiave nella trasformazione avviata nel 2014 per diventare una global tech energy company: l’AD Claudio Descalzi lo ha ribadito anche di recente rimarcando il valore del percorso che Eni ha intrapreso per contribuire attivamente alla transizione energetica.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: cosa rappresenta l’innovazione per Eni

Che l’innovazione sia la chiave su cui Eni fa leva per guidare l’evoluzione del settore anticipandone i trend l’AD Claudio Descalzi lo ha ribadito anche nel messaggio agli stakeholder che introduce “Eni for 2024 – A Just Transition”, il documento volontario che racconta l’impegno del Gruppo verso una transizione energetica equa e sostenibile. Mai come oggi infatti, scrive l’AD di Eni, è necessario “mettere in campo tutte le nostre competenze per guidare la risposta al cambiamento, anticipando i nuovi trend attraverso soluzioni innovative, valutando con attenzione i rischi e cogliendo con coraggio le opportunità”. Per Eni l’innovazione, oltre a ispirarne la mission, è parte integrante del proprio modello di business. “La ricerca, lo sviluppo e la rapida applicazione di nuove tecnologie, assieme all’evoluzione digitale, sono la leva strategica con cui realizziamo quella trasformazione aziendale che, dal 2014, ci rende protagonisti della transizione energetica. Al tempo stesso, l’innovazione è anche il fattore che ci mantiene competitivi in tutte le attività di business, riducendo i rischi connessi alle fluttuazioni di prezzo delle materie prime”, si legge in merito sul sito del Gruppo.

Come Claudio Descalzi racconta l’impegno di Eni su ricerca e innovazione tecnologica

Come anche l’AD Claudio Descalzi ha spiegato in diverse occasioni, a ispirare Eni è il principio della neutralità tecnologica: non esiste un’unica soluzione per realizzare la transizione energetica, ma è necessario disporre di un mix tecnologico adattabile ad applicazioni ed esigenze diverse. È da leggere in quest’ottica l’impegno costante nello sviluppo e nell’applicazione di nuove tecnologie: ad alimentare questa evoluzione è la rete di Centri di Ricerca e laboratori di cui Eni dispone in Italia. È qui che si studiano le soluzioni più efficaci per aumentare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti e, di conseguenza, dei prodotti: alla base di questo impegno, ha ricordato l’AD Claudio Descalzi, c’è il patrimonio di competenze scientifiche e ingegneristiche dei professionisti del Gruppo, sostenute da strumenti digitali avanzati per l’analisi dei big data e dalla capacità di calcolo. Basti pensare all’HPC6, il nuovo sistema di supercalcolo (High Performance Computing – HPC), completato e avviato a novembre 2024, che nella classifica Top500 si colloca al quinto posto a livello globale e primo in Europa. In questo percorso si inseriscono anche le collaborazioni con le eccellenze dell’innovazione in Italia e all’estero: partnership con università, centri di ricerca e aziende ma anche nuove startup aperte attraverso iniziative di Open Innovation.

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