È una prosa che sconfina nella poesia.

Il periodare – di una qualità ricercata – viene come accarezzato/pennellato dall’uso di un lessico che incolla il lettore in ciascuna pagina nella certezza di assaporarne gli intrecci variegati e s-coprirne i misteri di una certa sicilianità che convive col coraggio e la consapevolezza della paura.

Il ‘dubbio’ si fa ‘peso’ quando gli effetti del proprio operato coinvolgono altri che nel loro sacro diritto ad una vita serena si ritrovano ‘perseguitati’ da chi ha scelto la criminalità e non vuole pagarne le conseguenze.

Per motivi diversi, pertanto, una famiglia integerrima che sceglie la ‘giustizia’ come professione e come habitus mentale è costretta alla difesa da poteri occulti che vedono oltre le apparenze e possono colpire come e quando vogliono.

Nel romanzo si ripercorrono gli anni che hanno visto la Sicilia nel mirino della mafia. Il Giudice di Cassazione Ruggero padre di Giulio è l’emblema di una condizione in cui fare il proprio dovere, servire lo Stato è accettare l’idea che dovrà combattere in prima persona un nemico invisibile che lo porterà a tagliare i rapporti col figlio e la stessa moglie Silvia per garantire – nei limiti del possibile – la sicurezza.

Giulio, privato del conforto del padre andato via per un mese – leggasi a tempo indeterminato – inizia ad intessere la sua vita a partire dalla campagna simbolo di libertà ma in quel caso anche di solitudine forzata.

È in quella campagna che incontra Jaco col quale impara l’innesto. Che non è semplice nemmeno per uno come lui che non si arrende ai molteplici tentativi. Innestare la propria idea di mondo a partire da Jaco – figlio di una società contadina che nulla aveva a che fare con quegli anni di morti ammazzati ed in avanti di stragi – non era semplice, perché il ‘nodo’ era rappresentato soprattutto da un padre che c’era in parte sì e nella maggior parte no.

Ed è qui che prende forma la scelta di vita di Giulio: abbracciare l’educazione paterna ed essere magari più incisivo del padre. La sua carriera politica va verso questa direzione sino a prendere le redini della Presidenza del Consiglio.

Sembra che il tutto prenda la ‘giusta piega’, ma è davvero così? Quando ha influito l’attività del padre sulla vita della famiglia e in primis del figlio? Il complesso mondo dell’adultità di Giulio è dipendente dalle scelte del padre o ha a che fare con le decisioni di un figlio alla ricerca di un amore (infantile) non goduto a sufficienza?

Le donne quale peso hanno avuto nelle sue mancanze affettive?

E poi quanto c’è di autobiografico nel romanzo?

Con queste domande spero di avere dato un buon motivo ai lettori per avvicinarsi al romanzo Il peso del dubbio di Federico Li Calzi edito da Medinova.

Recensione di Angelo Vita

Fonte: https://oubliettemagazine.com/2023/04/22/il-peso-del-dubbio-di-federico-li-calzi-una-prosa-che-sconfina-nella-poesia/

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