Fuori il video del nuovo singolo del cantautore tarantino Mimmo Cavallo “La Libertà” con produzione artistica e arrangiamento di Roberto Guarino (Suoni dall’Italia/Believe).
Ancora una volta Mimmo Cavallo, cantautore “indomabile” ci sorprende e ci tocca il cuore. In questi tempi quanto ancora ha bisogno di canto “la libertà”! Niente di scontato e quel “I want to be free“, ripetuto al centro del suo nuovo brano, ti entra nella pelle, nel respiro e si fa inno per molti, per tanti, per tutti coloro che ancora la invocano e la inseguono. Da preghiera sommessa, si fa canto corale e poi urlo gridato alla terra, al cielo e al mare, da sempre spettatori complici di quella richiesta e di quel volo sorprendente di boomerang che rinunciando alla sua regola, mette le ali e non torna più indietro.
“La libertà è un boomerang che ha deciso di non tornare più indietro – dice Mimmo Cavallo – anche attraverso una canzone, si può far sentire la vicinanza a chi, in tutto il mondo, ancora oggi, lotta per la libertà, contro il male del silenzio e la sordità dell’indifferenza. La libertà è un volo di farfalla, la foglia che abbandona il ramo, l’acqua nella rete dei pescatori, le scie sopra il mare dei migranti. È l’aria, la musica, e non c’è modo di arrestarla, non servono prigioni, muri, serrature, bulloni per contenerla, e va perseguita a tutti i costi. Non ha un abito, non puoi vestirla, non ha prezzo, non puoi comprarla. La libertà è diversità, lasciare scoperti i propri capelli contro l’obbligo dell’hijab, avere occhi che non si arrendono. Il pettirosso che mangia nel cavo di una mano non sarà mai libero.”
Il video è stato girato da Francesco Ripa (Pentastudio). I disegni e le animazioni sono stati realizzati da Iaca Studio, Fabiana Iacolucci e Valentina Calvani.
Mimmo Cavallo, nato a Lizzano, in provincia di Taranto, fa il suo esordio nel 1980 con “Siamo Meridionali” album che rappresenta un modo nuovo e fresco, soprattutto vitale, di parlare del Sud. La particolarità della sua musica e dei suoi testi, una miscela di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei cantautori più originali della sua epoca. Non si può parlare di Mimmo Cavallo prescindendo dal suo luogo di appartenenza, il Salento, terra di Primitivo e di Taranta. In questo senso la sua musica è palesemente figlia delle danze frenetiche, risalenti al medioevo, ma le cui radici sono ben più remote, influenzata e mixata dalle sue esperienze successive.
Nei suoi ritmi c’è una sorta di presenza magica e rituale che riporta a una coreutica pagana, primitiva (si noti per esempio il grande uso dei tempi dispari, le innumerevoli “squadrature”, l’uso del dialetto). Aver vissuto l’adolescenza a contatto con la cultura contadina porta Mimmo continuamente ad un attento e appassionato itinerario di ricerca delle radici non solo dell’animo taranto-salentina ma di tutto il sud (suo incommensurabile amore).
Arrivano poi: “Uh, mammà” e “Stancami stancami musica”. Mimmo scrive con Enzo Biagi “Ma che storia è questa”, sigla della trasmissione televisiva La storia d’Italia a fumetti, ed è autore di canzoni poi portate al successo da Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Syria e Al Bano.
Nel 1989 esce “Non voglio essere uno spirito” e nel 1992 dall’autobiografico “L’incantautore”. Da ricordare anche nel 2011 “Quando saremo fratelli uniti” e nel 2014 “Dalla Parte delle Bestie”. Importante la sua collaborazione con Zucchero Sugar Fornaciari con cui di recente ha scritto “Vedo Nero” e “Non illudermi così” di cui Mimmo ha adattato il testo in italiano di “Don’t make promises” di Tim Ardin, canzone folk del 1966.
Anticipato lo scorso anno da “’U Vurpe” poi dal singolo “Oh Mimì”, dedicato a Mia Martini e dal nuovo singolo “La Libertà”, il suo nuovo album sarà presto pubblicato da Suoni dall’Italia.
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