E’ una carezza rivolta allo spirito dell’uomo, l’opera “Paesaggi della natura e dell’animo” scritta da Sebastiana Ardizzone, che sarà esposta alla 37esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 15 al 19 maggio, al Lingotto Fiere. Una grande soddisfazione per l’autrice – che vive ad Aci Sant’Antonio, nella suggestiva Riviera dei Ciclopi, in provincia di Catania – docente di latino e greco. Ma anche un incitamento a perseverare nella scrittura.

La silloge, disponibile, inoltre, nella versione e-book, è pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. «L’osservazione della natura – spiega la poetessa – mi fa sentire come una privilegiata, che ha provato a staccarsi dalla corporeità per cercare di dialogare con qualcosa di misterioso ma che fa parte di un grande progetto». La professoressa Ardizzone guarda la realtà con gli occhi dell’animo. Ed è ciò che consente di squarciare uno strato di quel velo che custodisce i segreti della natura e, con un lavoro attento ma tenace e paziente, riesce a svelarne al mondo una parte. «La raccolta – scrive, nella Prefazione, Giuseppe Aletti, poeta, editore e formatore, titolare dell’omonima casa editrice – propone un io lirico improntato alla meditazione che indaga l’articolato rapporto tra il mondo esterno e i fondamenti del nostro essere, i quali popolano le stanze emotive che quotidianamente frequentiamo per dare senso al giorno da affrontare».

E’ sicuramente la natura ad occupare un posto d’onore tra le fonti di ispirazione delle liriche che, talvolta, per l’autrice assume la funzione di un vero e proprio specchio nel quale leggere le sensazioni, le passioni, i turbamenti, le gioie e i sobbalzi del suo animo. «Comporre dona, infatti, dolcezza all’animo e libera lo spirito dalle asperità e dalla finitezza, proiettandolo verso sentieri vibranti di nuova luce e di nuova linfa».

Nei versi ricorrono gli ossimori, le similitudini e le metafore, ma anche anafore, consonanze ed allitterazioni. Oltre ad accentuare l’espressione del pathos interiore, legano tra loro i vari sentimenti e le espressioni racchiusi in ogni singolo verso e tra i versi di uno stesso componimento. «La poesia – afferma l’autrice – è forza ristoratrice della fantasia che si sviluppa dall’osservazione della realtà con gli occhi dell’animo. Solo il poeta riesce a vedere cosa si cela dentro le “cose” e lo porta alla luce, attraverso un atto di creazione, nascita e trasformazione. Il grande miracolo è operato dalla scrittura, che annulla ogni distanza di tempo e di spazio».

Ed è anche il miracolo della poesia di Sebastiana Ardizzone che, sebbene sia un caleidoscopio di sentimenti, lascia sempre qualcosa di inespresso. Che vuole stupirsi e far stupire dinanzi alla bellezza delle emozioni, alla danza delle foglie d’autunno, ai frutti di un albero o dinanzi all’alba di un nuovo giorno. «Con la mia opera desidero poter fornire uno stimolo di riflessione a quei lettori che non hanno dedicato a sé stessi del tempo per riflettere sulla condizione che ci accomuna; raggiungere, al tempo stesso, con la carezza della parola, quanti vivono in una condizione di inquietudine e di sofferenza interiore e che a fatica riescono a lenire i patimenti; essere di conforto e poter asciugare qualche lacrima di chi vive, o crede di vivere, in una condizione di incomprensione o solitudine».

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