Alessandro Benetton: “Sia nel mio percorso imprenditoriale privato, sia da quando, tre anni fa, mi è stato chiesto di assumere la guida del Gruppo Edizione, ho sempre cercato di portare discontinuità in modo concreto”.
Perché per Alessandro Benetton la “discontinuità” è fondamentale?
Lo ha spiegato di recente anche alla Columbia University dove è intervenuto per partecipare alla prima edizione di Italian Symposium “United for Progress”: “Sia nel mio percorso imprenditoriale privato, sia da quando, tre anni fa, mi è stato chiesto di assumere la guida del Gruppo Edizione, ho sempre cercato di portare discontinuità in modo concreto, rispettando quelli che io chiamo ‘i valori dei padri fondatori’, come l’internazionalizzazione, l’attenzione alle persone”. D’altronde, anche lui era uno studente quando per la prima volta sentì parlare del paradigma della discontinuità. Fu Michael Porter, suo professore ad Harvard, a parlargliene: da allora sulla “discontinuità” ha improntato il suo intero percorso professionale, facendone la chiave del proprio successo. “Incominciare nuovi cicli, avendo il coraggio di rottura con il passato, il coraggio di uscire dalla zona di comfort” lo ha infatti portato agli inizi degli anni ‘90 a creare una delle prime realtà di private equity in Italia, 21 Invest, oggi attiva a livello internazionale. E anche a inizio 2022 quando assunse la guida di Edizione fece leva sulla “discontinuità per ritrovare quel carattere innovativo e all’avanguardia che aveva sempre caratterizzato il Gruppo”.
Come la “discontinuità” che Alessandro Benetton ha impresso a Edizione è diventata materia di studio ad Harvard
Lo scorso novembre, Alessandro Benetton in un’intervista a RTL 102.5 in ‘W l’Italia’ ha dato notizia dell’accurato studio che un pool di docenti e ricercatori della prestigiosa università americana ha effettuato sulle principali società del Gruppo e sulla loro evoluzione in seguito al processo di forte discontinuità impresso su sua iniziativa da quando ne è alla guida. L’analisi è stata condotta per oltre sei mesi attraverso una serie di visite e interviste realizzate sul campo: in particolare, ne è stata studiata la trasformazione dal punto di vista del business e della cultura aziendale, attraverso una focalizzazione su innovazione tecnologica e sostenibilità. Così Alessandro Benetton sottolineò il valore dell’iniziativa: “È una bellissima esperienza, io ho studiato e mi sono formato ad Harvard. Sono stato invitato la scorsa settimana per una lecture. Sono davvero orgoglioso del fatto che Harvard abbia deciso di analizzare e sintetizzare con un “caso di studio” i punti fondanti del nostro modo di fare impresa, come l’attenzione alla sostenibilità, all’innovazione, alla parità di genere, che noi consideriamo non come un costo o un adempimento, ma come opportunità di fare le cose in modo nuovo, puntando a progetti e valori che uniscono e fanno sistema. Siamo onorati per l’attenzione dedicata a un Gruppo internazionale, che mantiene testa e cuore in Italia”.