Alla Casa di Cura privata polispecialistica Villa Verde di Reggio Emilia (viale Lelio Basso, 1) torna il consueto appuntamento con la pittura e l’arte ambientale: dal 16 giugno al 30 settembre 2022, il parco, gli spazi di accoglienza e i corridoi della struttura ospiteranno le opere di Angela Viola e Mirko Frignani, artisti che parlano il linguaggio del cuore.
Promosso dalla Casa di Cura e da Gommapane Lab, il progetto “Chi dice Cuore” sarà presentato al pubblico giovedì 16 giugno, alle ore 18.30, da Fabrizio Franzini (Presidente Casa di Cura Villa Verde), Alessandra Franzini (Direttore generale Casa di Cura Villa Verde), Gaia Bertani e Nicla Ferrari (Fondatrici Gommapane Lab e curatrici della mostra), Angela Viola e Mirko Frignani (artisti).
Seguirà una riflessione di Teresa Muratore su “Cura del sé e cura degli altri. Un racconto filosofico sul significato di cura a partire dal mondo antico sino ai nostri giorni”.
L’intervento nel parco di Angela Viola si esplica in un grande cuore che aleggia tra i pini, come a sottolineare che il rapporto tra uomo e natura – oggi pressoché compromesso – necessita di nuove attenzioni. L’installazione, intitolata “Organi simbiotici”, è il risultato di un lavoro che pone in parallelo l’aspetto concettuale e quello manuale; l’utilizzo di materiali naturali e di recupero richiama inoltre i temi della sostenibilità. Anche se morfologicamente concepita come un organo (costituito da membrane e cavità), l’opera restituisce sensazioni di leggerezza se osservata in relazione all’ambiente circostante, nel quale sembra fluttuare, stimolando la parte emotiva del fruitore ed invitandolo ad allineare il proprio battito e il proprio respiro ai ritmi lenti della natura.
Lo spazio all’emotività, anche se di diversa natura, viene sollecitato dalle opere di Mirko Frignani, che all’interno della Casa di Cura espone l’intera serie intitolata “Le Camere del cuore non hanno Pareti”. Fotografie di nuvole dialogano e si confondono con rielaborazioni ecografiche e si offrono, poi, ad interventi manuali. L’artista riproduce quindi sulle fotografie, con la tecnica del ricamo, flussi, sfilacciamenti e diagrammi, metafore di frammenti di vissuto. L’atto forte di trafiggere le fotografie con la punta di un ago, lascia traccia indelebile del suo passaggio nella scia di filo, ora rosso ora nero, ed evoca le ferite che, nel corso della vita, il nostro cuore riceve e sopporta.
«È per noi una grande emozione ritrovarci per questo evento dopo due anni di assenza. Ringrazio Gommapane Lab per l’attenzione che, anche stavolta, ha profuso nella ricerca di artisti che interpretano perfettamente il significato che vogliamo trasmettere e nel quale da sempre crediamo. La bellezza dell’arte entra nei nostri ambienti rendendoli non più solo luoghi di cura per il corpo ma anche di sollievo per l’anima», dichiara il direttore generale di Villa Verde Alessandra Franzini.
La mostra, accompagnata da singole brochure dedicate agli artisti con testi di Gaia Bertani e Nicla Ferrari, è visitabile liberamente negli orari di apertura della Casa di Cura. Per informazioni: Gommapane Lab (tel. +39 346 9428813, gommapanelab@gmail.com, www.gommapanelab.it), Villa Verde (tel. 0522 328611, info@villaverde.it, www.villaverde.it).
Mirko Frignani ha 37 anni. Originario di Montecchio Emilia (RE), è laureato alla Naba di Milano e ha successivamente conseguito un Master in Fotografia Contemporanea con Mustafa Sabbagh presso Spazio Labò (BO). Ha collaborato con gallerie d’arte, fotografi e artisti nazionali e internazionali. Ad oggi lavora come fotografo e artista visuale, cercando di raccontare quel poco di poesia che finora ha capito dalla vita.
Angela Viola è nata a Palermo nel 1981, attualmente vive e lavora a Cereggio (RE). Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero. È un’artista visiva che unisce tecniche artistiche e materiali differenti, come ad esempio carta, cotone ed elementi vegetali; un aspetto importante nella sua ricerca, dal 2020, è quello del rapporto dialettico che s’instaura tra l’opera e lo spazio in cui s’inserisce: in alcuni casi, le opere hanno una natura site-specific e sono progettate per inserirsi negli spazi urbani o in contesti naturali.
Teresa Muratore è nata a Reggio Emilia dove vive tuttora. Laureata alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, insegna Filosofia e Storia al liceo. Tra le tematiche di cui si occupa ci sono i concetti di Resilienza, Cura e Dialogo come legame fra l’Io e il Noi. Ha collaborato a “I giorni del Covid” di Luca Vecchi, nella parte dedicata a “Riprogettare il futuro: la Scuola”. Con la casa editrice Aliberti, ha pubblicato “Il medico scalzo. Pasquale Marconi nella storia del Novecento italiano”.