Tra la lettura di un’opera e la sua messa in scena c’è una fase intermedia, la più antica, la più immediata ma anche la più efficace, cioè la narrazione. Ricorrendo ad una tecnica difficilissima, che si rifà a quella degli antichi “Cuntisti”, che libera l’opera dalla parola scritta per donarle la freschezza della parola in divenire, che si nutre del respiro del pubblico e che unisce forza interpretativa ed improvvisazione, Federica Bisegna ha dato voce, immagini, intensità ad una delle più belle opere di W. Shakespeare, Macbeth.

Sabato 17 e Domenica 18 Aprile alla sala Falcone Borsellino di Ragusa Ibla, per la 5^ Edizione della rassegna teatrale Palchi Diversi. In circa un’ora e 40 l’attrice ha fatto immergere il pubblico nell’atmosfera cupa e sanguinosa della tragedia più cruenta del grande Bardo. La Bisegna racconta, descrive luoghi ma anche sentimenti, emoziona e coinvolge senza null’altro in scena che una sedia-trono, a simboleggiare il potere assoluto, quello che Macbeth, spinto dalla sua terrificante sposa Lady Macbeth, insegue a tutti i costi, disposto a commettere i delitti più efferati pur di raggiungerlo. Brama di potere, ambizione e avidità in cui riconosciamo un’epoca – quella attuale – che ci fa vivere ancora in quella “notte cupa che sembra non avere mai fine”. Pubblico attento ed immerso in un silenzio palpabile fino alla fine per assaporare non solo la storia ma anche i magnifici dialoghi shakesperiani che la Bisegna riesce, con impressionante maestria, a restituire moltiplicandosi in tutti i personaggi, per poi ritornare narratrice ed incantatrice. La raffinata regia è di Vittorio Bonaccorso che ha mescolato il Macbeth di Shakespeare con le arie più belle dell’omonima opera verdiana. Quasi due binari paralleli che si incrociano nei momenti cruciali della storia e, nel contrasto, donano allo spettacolo la giusta aurea, in una partitura armonica perfetta.

Giorgio Lodani

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