Michele Campanella
Concerto e presentazione del nuovo libro
INTERPRETAZIONE. Ovvero il possibile breviario del musicista al pianoforte
con una importante prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi
Il Maestro apre l’incontro con l’esecuzione Phantasiestücke op. 12 di Robert Schumann.
A seguire dialogo con Gastón Fournier-Facio e con Carmelo Giuffrida sj sui segreti del musicista prestato al pianoforte, tra stile, armonia, forma, tecnica, retorica, filologia e cura della Bellezza.
Scrive Campanella: “La musica, le sue leggi, la libertà che ci dona, la fedeltà che ci chiede: Interpretazione è il frutto di un’intera vita a lei dedicata, ma non intende essere insegnamento ex cathedra quanto più una sollecitazione alla crescita della coscienza di coloro che hanno il meraviglioso compito di interpretare i testi musicali”. “Il traguardo dell’interpretazione – continua l’Autore – sta nella capacità di ascoltare la musica che si sta suonando, senza che il nostro intervento tolga o aggiunga alcunché ad essa. Ciò può accadere soltanto se noi e la musica siamo diventati una cosa sola e il nostro intelletto, il nostro cuore, le nostre mani assistono alla nascita del suono mettendosi al suo servizio. Non note, ma colori ed emozioni”.
La Bellezza, quindi, è l’elemento centrale del pensiero artistico di Campanella che sperimenteremo nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola attraverso l’ascolto dei “Pezzi fantastici” di R. Schumann e il confronto sul libro. Servendo la musica, la Bellezza – dono di Dio connaturato nella nostra anima – “diventa non più la manifestazione del nostro talento o la reazione del nostro gusto, ma la condivisione di un valore universale e supremo, donato a tutti gli esseri umani. Quando mi siedo al pianoforte non sono creatore bensì procreatore”.
(p. Vincenzo D’Adamo sj)