Palingenesi” è il titolo del nuovo album della formazione rap capitolina Romanderground, disponibile da venerdì 14 aprile in tutte le piattaforme digitali, pubblicato da Music Against the Walls. A distanza di cinque anni dal loro ultimo album, i Romanderground pubblicano un disco lavorato a dieci mani, se oltre a quelle dei membri del trio, si sommano quelle di Squarta e Gabbo (Cor Veleno) che hanno curato tutte le produzioni musicali.

Senza troppi giri di parole, “Palingenesi” è a tutti gli effetti un disco motivazionale. 11 tracce che nell’ insieme raccontano di come bisogna lottare per guadagnarsi davvero la propria serenità. “Palingenesi” significa appunto “rinascita“: un percorso esistenziale – e a tratti spirituale – che i Romanderground raccontano con un’importante ricerca di contenuti e citazioni anche attraverso liriche e suoni sempre più potenti e moderni. L’evoluzione rispetto al percorso di questo gruppo è nella scelta delle metriche e nelle produzioni estremamente melodiche di Squarta e Gabbo, ma anche nel modo attraverso il quale vengono esplicitati i contenuti dell’album. Rispetto al precedente “Amor&Odio”, il linguaggio è decisamente più diretto ed indirizzato all’ascoltatore, affinché possa cogliere a pieno la profondità del messaggio. Anche Lo scenario “desolato” da accettare o combattere, realistico e a tratti pessimista del vecchio album, in “Palingenesi” lascia spazio ad un vero e proprio inno alla vita e alla sua bellezza (“La cosa più bella del Mondo”), all’essere umano e alle illimitate potenzialità di quest’ultimo in grado di cambiare volontariamente in meglio la propria condizione. Questo attraverso una profonda ricerca e rivoluzione interiore (“Palingenesi”, “Numeri 1”).

“Palingenesi” è a tutti gli effetti un disco rap, ma questa volta Prisma e Mister T si misurano con produzioni musicali create in studio da zero; sono solo due infatti i campioni utilizzati per la produzione dei tappeti musicali.

Il sound risulta fresco e moderno, le basi spaziano da ritmi aggressivi ed incalzanti (“Last Crew Standing”, “La forma dell’Acqua”, “Haka”, “I sentieri del CAI”) ad atmosfere dolci e melodiche (“Palingenesi”, “Grazie”, “La Cosa più bella del Mondo”).

Ogni suono lascia spazio alle liriche innovative dei due MC, caratterizzate da metriche serrate e flussi decisamente freschi e originali, testi potenti, rime fortemente incisive ed incastri completi e sempre presenti. Sono proprio queste le scelte che rappresentano appunto la rinascita dei Romanderground come gruppo. La voglia di tornare sulla scena con qualcosa di nuovo, una mentalità diversa, più matura e soprattutto con un messaggio potente da dare: l’augurio e l’incitazione alla rinascita per chiunque ascolterà questo disco.

Come per il precedente “Amor&Odio” i featuring sono pochi ma accurati, scelti con logica e criterio per rafforzare il valore artistico di alcune tracce. Ecco quindi che appaiono le strofe e i ritornelli di maestri veri e propri come Danno dei Colle Der Fomento, il veterano Hyst, ma anche quelli di artisti più giovani e promettenti come William Pascal (Do Your Thang) e Beatrice Gatto. Ogni collaborazione rende magicamente perfetto il brano in cui è presente e, inevitabilmente, va ad arricchire il valore artistico dell’album nel suo complesso. La “Palingenesi” dei Romanderground è iniziata.

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