La pietra del Mito”, edito nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “La Quiete e l’Inquietudine”, è l’ultima fatica editoriale di Piero Donato. Dal 1993 l’autore si esprime poeticamente con delle raccolte, che sin dagli inizi, hanno visto molto interesse da parte dei concorsi letterari, in quanto sono risultate vincitrici in premi nazionale ed internazionali. Un titolo che riprende il bisogno nella società di Ideali come ci racconta Piero Donato nell’intervista: “[…] non esiste Uomo che possa definirsi tale, se non viene retto e accompagnato da Ideali lungo il cammino della sua Vita: senza ideali, l’uomo non è che un semplice animale, nemmeno tanto intelligente, tra l’altro, ma, anzi, molto, ma molto pericoloso.”. Parole che dovremo leggere ogni giorno in ogni angolo del globo.

Piero Donato è stato molto disponibile nel raccontarci delle sue pubblicazioni e di se stesso. Buona Lettura!

 

 

A.M.: Cos’è per te scrivere?
Piero Donato: Scrivere per me è Vita: si scrive per se stessi prima di tutto, perché si sente di avere molto da dire, soprattutto da fissare su foglio bianco ciò che a parole, nel quotidiano, rischierebbe di passare inosservato, o quantomeno di restare a poche persone con le quali si riesce a comunicare nella vita di tutti i giorni; scrivendo, si ha l’opportunità di essere ascoltati da molte più persone; soprattutto per chi ha molto da dire, è veramente importante scrivere.
Non c’è nulla di più bello e completo, poi, per chi ama scrivere, che esprimersi in poesia, la forma più armoniosa ed esaustiva, sia nel caso della composizione di poesie d’amore, sia mediante testi d’impegno sociale, anche su piani storici, come spesso succede a me non soltanto nella prosa, ma anche in poesia.

A.M.:  Vuoi parlarci dei libri che hai pubblicato prima de “La pietra del Mito”?

Piero Donato: Sì, ho pubblicato “Impulsi e forma” Erga Edizioni, Genova 1993, raccolta di
poesie molto fortunata, che ha vinto parecchi premi nazionali e internazionali, tra cui al Premio Bargagna 1994 e al Premio Associazione Artisti di Genova, nello stesso anno, si è classificato Primo, ma innumerevoli sono i secondi premi, altri piazzamenti e premi speciali. Solo per l’uscita di questo volume, Guido Miano Editore, di Milano, mi inserì nella Storia della Letteratura Italiana, il Secondo Novecento, 1998, testo universitario. “Impulsi e forma” è una ricerca sulla corrente filosofica degli anni ’90, il Metarealismo di JeanGuitton, allievo di Henry Bergson, corrente che attinge dalle scoperte e teorie dei fisici quantistici. È doveroso citare la collaborazione con Enrico Ricciardi, amico fotografo d’Arte e di Fashion, in questo libro, che fa parte del progetto per il quale abbiamo collaborato molto a stretto contatto, sia nella creazione delle immagini, sia per l’abbinamento delle parole alle stesse nell’altro libro del progetto, questa volta di Ricciardi, “Universi Immaginati”, Tormena Editore, Genova – 1993, dove ho collaborato scrivendo versi di accompagnamento alle sue immagini di grande formato. In entrambi i libri, sono evocate sorte di viaggi descritti e illustrati dall’Origine del Cosmo sino a immaginare, salgarianamente, crateri lavici di pianeti distanti come esplosioni di supernove ed evoluzioni della materia nei vari stati (solido, liquido, gassoso). Un libro, Impulsi e forma, apprezzato molto dalla critica e dalle riviste del settore, oltre che dalle importanti testate dei quotidiani dell’epoca. Questi due lavori hanno significato, per entrambi, molte soddisfazioni e riconoscimenti.
Nel 1997 pubblico poi, per la Ibiskos di Empoli, un altro libro d poesia, “Utopia di fine Novecento”, un Opera, devo dire, dove l’impegno in favore della Pace mi ha letteralmente assorbito: quelli erano anni bui e calamitosi, dove guerre internazionali e civili si susseguivano in un frenetico e drammatico avvicendarsi; numerosi i riconoscimenti, anche in questo caso, ma devo dire, Alessia, che il miglior premio in assoluto sarebbe stato poter constatare finalmente un progressivo perseguire la Pace da parte di tutti gli Stati del Mondo: questo sarebbe stato, ma può ancora esserlo, il più grande premio che gli statisti di tutto il mondo potrebbero fare all’Umanità intera! Questo è veramente il mio sogno più grande, e spero lo sia per tutti!
Dal 2002, anno in cui sono nominato “Pioniere della Cultura Europea” dall’U.P.C.E. di Sutri, rappresento l’Associazione no profit Artenuova, e negli anni 2005 e 2006 curo la collana Artenuova, per Il Foglio Letterario di Piombino; in quest’ambito pubblico la raccolta “Donna e altri racconti”, dove presento 4 racconti premiati a più concorsi, in particolare il racconto “Donna” che giunse primo al Premio Gronchi per la narrativa di genere fantastico nel 1999.

A.M.: Un titolo particolare. Perché questa scelta?

Piero Donato: Non c’è un motivo particolare, è stato ciò che riassumesse in sintesi quanto
sia importante andare a recuperare, oggi, la concretezza, soprattutto l’Alto grado di Realtà che esiste negli Ideali, che classicamente affondano radici nei miti delle antiche civiltà: non esiste Uomo che possa definirsi tale, se non viene retto e accompagnato da Ideali lungo il cammino della sua Vita: senza ideali, l’uomo non è che un semplice animale, nemmeno tanto intelligente, tra l’altro, ma, anzi, molto, ma molto pericoloso. Viceversa, qualora retto da
ideali nobili, soprattutto laddove distanti dall’ottica del profitto e del tornaconto, l’Uomo può veramente a) apportare motivo di esistenza non vana in questa vita, senza peraltro dimenticare di assaporare il bello che si può trarre da essa; e diciamolo pure: b) prepararsi ad affrontare al meglio la prossima forma di esistenza che lo attenderà oltre questa che conosciamo.

 

A.M.: Quanto è importante lo stile poetico in “La pietra del mito”?

Piero Donato: “La pietra del Mito è una raccolta di poesie scritte tra la fine del 1989 e l’estate del 2011, dove, cioè, sono andati a confluire i più significativi testi prodotti e non ancora pubblicati in questo lungo periodo di oltre 20 anni. Quindi è normale che lo stile dei testi che hanno trovato spazio nella raccolta, varia secondo il periodo storico e della vita in cui sono stati scritti e con il tipo di urgenza che ne motivava, di volta in volta, la ragion d’essere: si passa dal simbolismo di “Crollo”, alla forma classica di “Ampia Natura”, a quella ermetica di “Macerie a Manhattan”, a quella sperimentale di paradossi in forma di distici dialogici de “Il Mito” ad altri di più ampio respiro di natura lirica, come nel caso di “Il Mare alle volte” o della seconda Sezione, “Alle altezze dell’Anima”, poesie d’amore scritte in uno stile contemporaneo sobrio, essenziale talvolta, più arioso e lirico talaltra. Non mancano nemmeno incursioni nell’esistenzialismo psicologico dello “Spleen – Baudelaireiana”.  In questa raccolta il lavoro è vario, in quanto il lavoro da operare in favore del perseguimento della ricerca di soluzioni e rimedi utili allo stato attuale di salute della Terra, dell’uomo stesso e degli animali e della flora che la popolano, non nascondiamolo: è molto vario e complesso da affrontare.
A.M.: All’interno della raccolta c’è una poesia a cui tieni particolarmente?

Piero Donato: Una sola è impossibile citare: le poesie, a gruppi, rappresentano, poi, i vari
periodi della mia vita adulta dai 29 ai 51 anni, quindi, per ogni periodo della
vita potrei citarti una poesia più rappresentativa, ma mi viene in mente ad
esempio la poesia  “Alle Altezze dell’Anima”, poesia che dà il titolo alla
seconda sezione, così come anche “Anelito mio d’amata”, o “Da ieri
all’Eternità”, sono poesie d’amore molto intense, scritte per la mia musa
ispiratrice, che è anche Poetessa a sua volta, Maria Daniela Dagnino. Nella
prima sezione, invece, “Crollo”, poesia simbolica già citata, scritta nel 1989
in occasione del crollo del muro di Berlino;  così come non posso certo non
ricordare “Emergenza jazz”, scritta specificamente contro la pena di morte nei
primi anni del nuovo millennio; la poesia più rappresentativa in favore della
pace: “Un lume”. E infine “Preludio” e “Ampia Natura”, quest’ultima
divertimento in forma di sonetto; sono inni alla Natura: se lo merita, visto
come l’Uomo la sta trattando da circa un secolo a questa parte!

A.M.: Dedichi a qualcuno in particolare questa tua vittoria editoriale?

Piero Donato: Sicuramente, il libro si apre con la dedica: “A tutti coloro che vivono in funzione di Ideali di Pace e di salvaguardia della Natura”. La dedico anche a mia figlia, Aurora, che nutre una grande sensibilità nei confronti della Natura. E le poesie della seconda sezione sono interamente dedicate a Maria Daniela Dagnino, Poetessa di elevato spessore artistico, come dicevo.

A.M.:  Qual è l’ultimo libro che hai letto? E l’ultimo film visto?

Piero Donato: L’ultimo libro che ho letto è “I giri di fuoco”, di Maria Daniela Dagnino, M.G.
E. Editore, 2011; devo dire che leggere un libro dove tutte le poesie, dalla prima all’ultima, sono dedicate a te, o scritte comunque pensando a te, fa un effetto indescrivile: sin dalle prime poesie sono rimasto senza parole… È un regalo immenso.
L’ultimo film che ho visto è il recente “Sherlock Holmes”, pochi giorni fa, all’Ariston di San Remo con mia figlia.

A.M.: Che rapporto hai con la tua casa editrice Rupe Mutevole? La consiglieresti?

Piero Donato: Un ottimo rapporto: la responsabile, Cristina Dal Torchio, mi ha seguito  personalmente e devo dire che ha anche avuto molta pazienza nel coordinare le modifiche che, opportunamente, le chiesi di apportare. Collaborazione totale, sono soddisfatto, sì. La consiglierei sicuramente. Ottima la Prefazione di Silvia Denti. Ora vediamo come se la caveranno nella distribuzione, che, notoriamente, è lo scoglio più impegnativo da superare, per un editore non grande; ma naturalmente sono ottimista, si tratta di un’Editrice molto seria.

 

A.M.: Ci sono novità che vuoi condividere con noi?

Piero Donato: Beh… sarò eccessivo, ma se me lo chiedi, voglio ricordare come questo Amore,
con Maria Daniela, nato poco più di un anno fa, ha già lasciato un significativo segno per la creazione di due libri di poesia, da parte dei due partner, poeti e scrittori entrambi; siccome non è facile che capitino amori perfetti anche sul piano artistico, oltre che su quello sentimentale, non posso non condividere con Voi tutti questa gioia, che, dopo la nascita di mia figlia ad oggi, è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita.

 

Ringrazio Piero per l’autenticità delle sue risposte e vi invito a leggere almeno una volta uno dei suoi libri.

 

Notizie su Rupe Mutevole:

http://oubliettemagazine.com/2011/05/04/presentazione-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

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