Sarenco al CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia nel nome della Poesia Totale. S’intitola “La Platea dell’Umanità” la grande mostra antologica curata da Giosuè Allegrini, che dal 31 marzo 2023 al 14 gennaio 2024 sarà allestita al primo piano del museo.

Promossa dal Comune della Spezia, prodotta dal CAMeC e dalla Fondazione Sarenco, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 31 marzo alle ore 18.00.

Fra i più significativi interpreti del secondo Novecento italiano ed internazionale, con presenze a Documenta 5 di Kassel e a varie edizioni della Biennale di Venezia, Sarenco è stato poeta visivo, performer, esploratore, regista, editore, fotografo e organizzatore di eventi culturali internazionali come la Biennale di Malindi, la cui terza e quarta edizione furono curate da Achille Bonito Oliva.

Sono un uomo di guerra ma non so fare anche la pace…
s.d. (2004 ca.)
Tela fotografica
145,5×120,5 cm
Courtesy l’artista e Fondazione Sarenco

«Sarenco – scrive il curatore Giosuè Allegrini – è stato fra le figure più dotate, attive, imprevedibili ed esplosive della ricerca artistica contemporanea in Italia e non solo. Teoretico della Poesia Totale, l’idea creativa di Sarenco era quella di manifestare il fatto che ai poeti niente potesse essere precluso: la pittura, la scultura, la ceramica, la performance, i concerti, il teatro, il video e il cinema: da qui il concetto, appunto, di Poesia Totale. Ciò che desideriamo proporre, con questa mostra, è il “Sogno di Sarenco sull’Arte”; quella forma poetica anarchica e rivoluzionaria, al contempo pubblica, anticonformista e dissacrante, tramutato in realtà, ed attraverso di essa porre la luce dei riflettori sulla cultura italiana, europea e internazionale del secondo Novecento, in rapporto alla società dei consumi e della comunicazione e più in generale a tutti gli “ismi” condizionanti, a vario titolo, il mondo in cui viviamo».

Il percorso espositivo comprende oltre 200 opere rappresentative di un percorso cinquantennale, a loro volta affiancate da immagini e documenti bibliografici e archivistici, rivelativi del particolare periodo storico vissuto (riviste di esoeditoria, manifesti, fotografie, locandine ecc.), molti dei quali estremamente rari e alcuni anche inediti.

Avanti popolo, alla riscossa, 1971,Tela emulsionata colorata, 98×121 cm,
Courtesy l’artista e Fondazione Sarenco

Un florilegio di opere, dai progetti visual-poetici del 1963, “Traditi”, “Grande Strage”, “Finalmente l’Avanguardia”, governati dalla potenza paroliberista futurista e dagli echi grafici di Mallarmè, transitando per le tele emulsionate, ironiche e rivoluzionarie, come “Il popolo è forte armato vincerà” o “No reproduction please”, in cui il “Cristo morto” del Mantegna ci riporta al concetto del marchio di fabbrica, con un formidabile effetto estraniante d’impronta dadaista. Seguono i collage e gli assemblage degli anni ‘70 e successivi, come “Poetical Licence” e i cicli “Tabù” e “Tempo”; quindi le grandi installazioni, come “I miei poeti”: quattro gigantesche sculture bianche raffiguranti Marinetti, Breton, Tsara e Apollinaire, rappresentative della levatura infinita della poesia, o gli “Autoritratti africani”, ironici e beffardi. L’installazione “Le carte di Salò”, costituisce un’esplicazione dell’intero percorso artistico del poeta originario di Vobarno. Paradigmatiche sono anche le due imponenti “Ceramiche di Siviglia” che riportano, rispettivamente, le frasi “La mia parola è la mia spada” e “Toccare il mondo non possono farlo che i poeti”. Perché la Poesia è il centro della vita e Sarenco è un “Poeta Totale”. In ragione di ciò saranno proiettate in mostra anche le sue celebri opere cinematografiche d’avanguardia, fra cui “Collage” ed “Aspettando la Terza Guerra Mondiale”, già accolte nel 1994 al Centre George Pompidou di Parigi, in occasione della personale “Sarenco. Cinema e Poesia”. Infine i cicli di opere “Il Poeta è nudo”, “Solo come un poeta” e “Andiamo a scuola” danno palese evidenza di quanto Sarenco abbia caparbiamente rifuggito l’omologazione, nel corso dell’intera esistenza, sempre pronto a testimoniare attraverso l’azione poetica, creatrice e rivoluzionaria, provocatoria e dissacrante, il senso profondo della vita.

Alcuni poeti scrivono poesie d’amore
s.d.
Tela fotografica
100×70 cm
Courtesy l’artista e Fondazione Sarenco

L’esposizione sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024, da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00, chiuso il lunedì, aperto il Lunedì di Pasqua e il 1° maggio, Natale e Capodanno. Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, camec@comune.sp.it, http://camec.museilaspezia.it.

Nel corso della mostra, la Fondazione Sarenco pubblicherà un catalogo bilingue italiano / inglese a cura di Giosuè Allegrini con fotoriproduzioni a colori delle opere e dei documenti esposti e saggi critici di vari autori, fra i quali Harald Szeemann, Achille Bonito Oliva, Nicholas Zurbrugg, Martina Corgnati, Enrico Mascelloni e Duccio Dogheria.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here