Durante il Salone Internazionale del Libro di Torino, un evento che incanta gli amanti della letteratura e offre un palcoscenico ai talenti emergenti, spicca la presenza dell’autrice Kalòs. Con la sua abilità letteraria, Kalòs si prepara a lasciare il suo segno in questa celebre manifestazione letteraria.
In questo articolo, ci immergeremo nella vita e nell’opera di questa talentuosa scrittrice, esplorando il libro che presenterà con orgoglio nell’Area Self del prestigioso evento letterario.
Gothic Racconto Oscuro
La racconto io questa sinossi. Me ne arrogo il diritto. Sono Zandemio, il Bardo ribelle, ex Incubus della Legione Banemish. Il misteriosofico romanzo che ho ispirato a Kalòs, basato su accertati eventi, è dedicato a lettori adulti dallo spirito libero, amanti di inesplorati orizzonti alla ricerca d’un epico, emozionante “viaggio” dai risvolti d’una ben diversa ipotesi del senso della vita, nonché dell’evoluzione del Pianeta Terra e dei suoi abitanti. Entrando nel merito: “Seneslaus Julio Taranis venne condannato a millenaria vita terrena che principiò nel trentasette avanti l’era volgare a Sarmizegetusa Regia e terminò il diciassette luglio del novecentosessantatre dell’era volgare (me ne dolgo, ma non posso svelare in tal contesto l’inaudita fine). Diurpanus, il padre terrestre, regnava sulla Dacia dopo avere tramato e promosso l’uccisione di Burebista. Fu un sovrano il cui ricordo non venne tramandato alla storia: dopo il suicidio e gli accadimenti raccapriccianti del post mortem, venne consegnato alla damnatio memoriae dai suoi contemporanei. Era stato guerriero valente; uomo egocentrico, ambizioso, fiero, privo di scrupoli; dalle molte passioni e un solo odio: Roma. Quest’ossessione lo indusse a evocare, seppur inconsapevolmente, Asmodeus e a sottoscrivere il Patto proposto dall’Avversario pur di mutare le sorti della Dacia. Le clausole prevedevano un marchio sull’anima inferiore dell’atteso erede, assecondando la terribile formula espressa: “Egli non potrà possedere, amare donna senza provocarne la morte. Nella volontaria rinuncia la sua sofferenza sarà la mia ambrosia. Nell’irrefrenabile lussuria, l’omicidio consapevole sarà il mio supremo nutrimento”. Nello scambio il re avrebbe ottenuto la salvezza del suo popolo, della sua stessa vita e la discendenza garantita.
Così Seneslaus, ancor prima di nascere, divenne l’appetibile pedina il cui crudele destino era ormai discosto interamente dalla primeva, prevista sorte nella Cosmogonica Partita. La sua futura madre, Taygete, la bella fra le belle, di occulte origini, morì partorendolo tre mesi dopo la scellerata firma. Sette giorni trascorsero avanti che il re, incolpandolo dell’accaduto, si tagliasse la gola inondando di sangue la culla del nascituro.
Le passioni umane avevano avuto imperio sulle visioni di salvaguardia del popolo, alterando così gli avvenimenti storico temporali del Regno Dacico sanciti nel Patto.
Nelle ore seguenti il funerale del sovrano e sette giorni prima dell’avvento dei sette anni dell’inenarrabile dannazione, il piccolo principe fu salvato da Deceneo, sommo sacerdote, filosofo, astronomo, saggio, al quale veniva attribuita celeste origine. Egli partì portandolo seco, divenendo il vero, unico padre. Mentore e maestro, compagno e amico gli svelò aulici segreti e, condividendo la straordinarietà d’un viaggio durante il quale errarono dalle celate gallerie sinergiche dei Monti Orăștie sino ad Alessandria d’Egitto e ben oltre, gli mostrò gli arcani del Creato. Accanto a lui, in suprema amorevole custodia, Seneslaus crebbe istruito, splendido, geniale, buono, sperimentando l’esaltazione di prodigi. Quando compì vent’anni non invecchiò più d’un sol giorno. Accanto aveva Fu’Ad, il suo Cuore: uno stallone arabo dal manto nero come pece e dall’ anima lucente di colomba. Stretto a lui attraversò le troppe vite. In sua compagnia spartì la gioia sfrenata del galoppo sulle rive gelide o assolate di isole sconosciute e lontane; la libertà della via dei mari superando le Colonne d’Ercole; la curiosità delle vie carovaniere e delle sensuali donne popolanti le sue desertiche notti. Lo spirito di Seneslaus sin dall’infanzia s’annichilì al cospetto del divorante desiderio della Donna. Nello scorrere le infinite vite lo strazio della solitudine e gli orridi rimorsi non gli diedero tregua alcuna. E, infine, dovette oltrepassare la Porta, affrontando la discesa agli inferi per vivere l’ultima condanna che, imprescindibilmente, gli avrebbe concesso di reclamare il proprio anelato diritto alla morte. Fra Eros e Tanathos, conobbe il mostro dentro, tramutandosi da preda a predatore. Nel suo delirio erotico perpetrò i sacrifici imposti, provando orrore di sé medesimo.”
Vi lascio, spero, nell’idea di poterVi rincontrare fra le pagine del romanzo e l’augurio somigliante al mio spirito che amo fare: “Sia per Voi la vita vivido sogno e non grigior di sonno!”
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Kalòs la biografia
Giuliana Calosci nome di penna Kalòs. Nata a Torino nel 1945. Famelica e onnivora lettrice sin dall’infanzia.
Ghost writer per molti anni. Attualmente ha pubblicazioni in essere e, dimentica dell’età anagrafica, in divenire.
I titoli editi e le notizie è possibile seguirle sul suo sito: malia-art.it
Canale You Tube: @juliankalos
La mail di riferimento per qualsivoglia curiosità: kalos.writings@gmail.com
Kalòs vi aspetta al Salone del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio 2024 al Padiglione 2 – Stand F103.