Antonella Polenta accompagna il lettore all’interno di una storia ricca di avventure, magie, prove da superare
Benvenuta Antonella Polenta tra le nostre pagine. Ci parlerà del suo ultimo romanzo “Le sabbie d’Egitto”:
I protagonisti del romanzo, intitolato “Le sabbie d’Egitto”, sono tre ragazzini: Marianna e Filiberto, fratello acquisito affetto da mutismo, e il cugino Gioacchino di due anni più grande di loro. Un bel mattino del mese di giugno nel campo di grano prospiciente i casolari dove abitano scoprono alcuni cerchi nel grano. Incuriositi perlustrano la zona. Fra le messi mature scorgono dei medaglioni raffiguranti alcune divinità Egizie. Li raccolgono e proprio grazie a questo insolito bottino varcheranno un gate spazio-temporale che li porterà indietro nel tempo di millenni. Si ritroveranno al cospetto di scribi, sacerdoti, faraoni e divinità dell’antico Egitto.
In ogni loro viaggio a ritroso gli sarà affidata una mission. I ragazzi si domandano la ragione per la quale vengono scelti proprio loro. Probabilmente perché sono svegli, arguti, amanti dell’avventura ma soprattutto puri di cuore.
“Le sabbie d’Egitto” è il secondo di una trilogia. Ci racconti come è nato?
“Le sabbie d’Egitto” è il sequel del libro intitolato “Crop Circles”, primo classificato al Premio Internazionale Golden Selection 2020, categoria fantasy. L’intera trilogia è denominata Nel cerchio del tempo. A conclusione di ogni opera una frase indica la ciclicità della storia “La fine sta sempre all’inizio di qualcosa destinato a perdurare nel tempo”.
In appendice al testo un piccolo dizionario illustra il significato delle parole difficili e inusuali
Ci parli dei protagonisti e come li ha costruiti:
Sono nati dal desiderio di scrivere un romanzo per ragazzi. Ho cercato di attribuire loro nomi non comuni che potessero caratterizzarli al meglio. Filiberto, un nome antico ormai in disuso. Gioacchino, un nome di derivazione biblica. Benché Marianna non abbia un nome particolarmente raro, è una ragazzina saputella, un pochino civettuola e, a volte, invidiosa della perspicacia di Filiberto, fratello acquisito affetto da mutismo.
La sua scrittura inizia da esperienze reali o è un percorso più romanzato?
Dipende. Alle volte nasce da esperienze reali, come nel caso dei miei libri storici quali “Talvolta un libro”, incentrato sulla figura di Francesca da Rimini, o “Quell’anno le margherite divennero rosse” riguardante un fatto drammatico avvenuto durante la II Guerra Mondiale a Maiano Lavacchio, frazione rurale di Magliano in Toscana.
Per altri libri il percorso è stato più romanzato o addirittura fantasy come nei due libri della Trilogia ‘Nel cerchio del tempo’.
Per lei la scrittura che cosa è… e cosa le dona?
La scrittura è una forma d’arte espressiva… mi dona emozioni, appagamento, pienezza e benessere.
Prossimi impegni o scritti?
Sto scrivendo il terzo libro della trilogia.