Se solo si tenesse a mente da dove venivano, quali le loro reali condizioni originarie, dove e come vivevano a Parigi, allora si scoprirebbe che, quasi a indennizzo di sofferenze e di rinunce, la natura di quali straordinari requisiti le ha dotate per conseguire obiettivi così sbalorditivi e per pervenire a certi esiti: sto parlando delle modelle e modelli di artista nel secolo XIX e inizi XX; il degrado poteva raggiungere esiti inimmaginabili, quale quello del genitore che vende letteralmente la propria figlia di dieci anni -incredibile, modella di successo!- come un coniglio o un pollo, ad una nobildonna inglese, per un pugno di monete d’oro! Ma fortuna della bimba!
Scelte a caso, Lorette e Maria Antonia Amelia, Rosalia e Antonia Caira, le nostre top models, storicamente le prime della brillante futura categoria: erano originarie della Valcomino, che è quasi la Gerusalemme, la Giverny dei modelli di artista, a 7-8 Km dall’Abbazia di Montecassino, una piccola valle conficcata nel Molise, incoronata da dodici piccoli villaggi, completamente sconosciuta agli abitanti stessi, all’epoca parte del Regno di Napoli. Analfabete, istruite e maturate in contesti esistenziali tali da risvegliare in loro sentimenti e pratiche che le resero degne di attenzioni particolari da parte degli artisti: non solo dunque dalla natura specialmente dotate nell’apparenza quanto anche intelligenti e sensibili e attente. Alle modelle di artista la storia allude sin dai tempi dell’antica Grecia, fino al Rinascimento per poi fiorire e prorompere per tutto il 1800 a Roma prima, poi a Parigi in esuberanza e a Londra e in altre città europee. Oggi il ruolo della modella di artista è scomparso in pittura perché sono venuti meno gli antichi contesti e contenuti e sostituito, in prevalenza, da quello di modella di pubblicità e di fotografia e principalmente di moda: queste le cosiddette top models di oggi perché assieme all’apparenza fisica connotano quel quid individuale che consente agli abiti da loro indossati di venire ammirati e resi appetibili. E una di queste celebratissime top models dei nostri tempi è la canadese-ciociara di Pignataro Interamna Linda Evangelista , bellissima!
Sulla rappresentazione e trattazione di questi soggetti della storia dell’arte lo specialista e lo studioso si occupano quasi sempre molto parsimoniosamente soprattutto perché ardue a rinvenirne le fonti anagrafiche, da qui le approssimazioni che le colpiscono: in effetti trovandoci di fronte all’Eva di Rodin o all’Italienne.Agostina di Van Gogh o alla Carmelina di Matisse o alla Carmela Bertagna-Bevilacqua di Sargent o alla Italienne di Manet o di Picasso, quello che attira l’attenzione immediata dell’osservatore, cioè la prima percezione, è il soggetto, donna o uomo, la immagine e la prestanza: prima di valutare e quasi sempre di ammirare gli elementi estetici ed artistici dell’opera, certi dettagli e particolari, cioè la grandezza o meno dell’artista, l’osservatore è dapprima colpito dalla apparizione cioè dalla raffigurazione del personaggio cioè chi è San Giov.Batt., chi è Eva, chi è Carmelina o Lorette…non è tanto l’esecuzione dell’opera ad attirare immediatamente bensì il personaggio: cioè quello che piace non è la esecuzione o la tecnica comunque sempre determinanti e qualificanti bensì la raffigurazione cioè la modella o il modello in posa! E’ quanto avviene al cospetto del Davide di Michelangelo o del San Matteo di Caravaggio: sono le fisionomie o il corpo dei personaggi cioè dei modelli impiegati dagli artisti o immaginati, che è lo stesso. Parimenti se ampliamo il discorso, per esempio, alla Cameriera al banco delle Folies Bergères di Manet, alla Danza di Bougival di Renoir o alla Stiratrice di Degas, sono i personaggi che impressionano prima di tutto poi l’opera d’arte: l’opera è bella ed attira perché è il modello o la modella che attrae! La qualità e il resto, sono il livello successivo.
E impiegando la terminologia attuale e tornando al nostro tema, ecco il ricordo di alcune autentiche super top models del 1800, oggi più vive e presenti che duecento anni fa. Infatti a Lorette e a Maria Antonia Amelia, a Rosalia Tobia e Antonia Caira è stato risparmiato il destino comune degli esseri umani e quindi delle top models di oggi che vivono lo spazio di una o due esibizioni: esse al contrario sono eterne, come eterne sono le opere d’arte che le raffigurano e per le quali hanno dato corpo e anima! Quale incredibile destino! Lorette à la tasse de café! Davanti allo specchio! La conchiglia! Andromeda!