…Gli effetti delle politiche tariffarie aggressive di Donald Trump sono talvolta paradossali. Si prenda il caso della Svizzera, diventata meta ambita dai miliardari statunitensi che cercano di proteggere il loro patrimonio. Peccato che allo stesso tempo, le grandi imprese elvetiche cercano invece di andare il più possibile a produrre negli USA.

Il rifugio sicuro per i miliardari

svizzeraQuando sui mercati divampa l’incertezza, chi possiede vasti patrimoni cerca giustamente di metterli al riparo. Fino a poco tempo fa, i miliardari statunitensi potevano rivolgersi ai “prodotti di casa” come i Treasuries e il dollaro, che erano ritenuti l’asset finanziario più sicuro al mondo. Ma le politiche di Trump hanno cambiato drasticamente lo scenario. I titoli di Stato americani sono stati oggetto di svendita, mentre il dollaro ha perso rapidamente terreno scivolando sui minimi di 3 anni (l’Index sotto quota 100, dati Pocket Option Italia). E allora che si fa? Si punta forte sull’oro, oppure si va in Svizzera.

L’inchiesta del FT

E’ stata una recente inchiesta del Financial Times a mettere in evidenza questa corsa in massa verso la repubblica elvetica. Sono sempre di più i miliardari a stelle e strisce che chiedono informazioni alle banche di Ginevra o Zurigo per studiare un piano strategico d’emergenza, che prevede di aprire un conto bancario o di investimento, nel caso siano conformi al sistema fiscale USA.

Una corsa in massa di questo tipo si era vista l’ultima volta nel 2009, subito dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria globale che aveva fatto temere il fallimento delle grandi banche USA dopo il crack di Lehman Brothers.

L’appeal della Svizzera

Il paese europeo piace da sempre ai mercati per via della sua stabilità. Ha un basso debito pubblico, un’inflazione da sempre contenuta, un settore immobiliare stabile e una valuta solida. Il Franco svizzero ha da poco toccato i massimi storici rispetto al dollaro, visto che il cambio USDCHF è sceso a 0,813. Questo lo rende perfetto per operazioni di hedging forex, ossia proteggersi dall’ulteriore calo del dollaro tramite una valuta con tendenza opposta.

Il paradosso

In questo scenario c’è però un aspetto paradossale. Mentre i miliardari americani cercano riparo in Svizzera, le imprese elvetiche “cercano casa” in America. La necessità di proteggersi dai dazi di Trump, o quanto meno attenuarne gli effetti, ha spinto grandi imprese ad investire negli USA per parte della loro produzione. Roche, Novartis, Rolex, Nestlé hanno cominciato da settimane la missione negli USA.

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