“Tutto scorre” nell’opera di Ileana Andrei dal titolo “Panta Rhei” che, riprendendo l’aforisma attribuito al filosofo greco Eraclito, ripercorre nella sua silloge il tema del divenire, in cui è racchiusa l’essenza stessa della vita. La raccolta poetica, disponibile in e-book, è pubblicata nella collana “Altre Frontiere – Britannia” dell’Aletti editore, poiché presenta anche la traduzione inglese, in collaborazione con SSML Istituto di Alti Studi Linguistici Carlo Bo. «La parola scritta, nelle mie poesie, riflette valori da rispettare, come le leggi della natura e dell’universo, che riguardano tutto e tutti». Il senso dell’opera ha un significato profondo, non necessariamente inteso come “passaggio” ma come cambiamento. «Il libro – spiega l’autrice, che vive a Milano – nasce dal contatto con l’amore, un amore complicato tra bellezza e fragilità, desiderio e paura, delusioni. E, poi, i riflettori si accendono sulla vera protagonista che è la natura in tutta la sua bellezza mutevole».
La poetessa, infatti, trae ispirazione proprio dalla bellezza della natura, in cui si immerge con il suo sguardo attento e l’animo nobile. Sempre con il rispetto profondo per la vita e tutto ciò che appartiene ad essa. Osserva e, poi, accoglie e sprigiona il suo sentire nei versi. Le liriche diventano, così, una riflessione intima, in cui “plasmare” ciò che vuole trasmettere, con l’ausilio delle figure retoriche come la metafora, il ritmo e la metrica. «La poesia denuda l’anima, è un invito ad entrare nelle stanze segrete di chi le ha scritte. A volte, queste stanze diventano dei veri e propri labirinti, allora, sta nella sensibilità del lettore trovare “Il filo di Arianna”».
«Nessun oracolo – scrive, nella Prefazione, Cosimo Damiano Damato, regista e sceneggiatore italiano, attivo soprattutto nel mondo del teatro – è come sembra. Si può apparire scomparendo. Tutto ci attraversa anche nell’attimo prima di cambiare. La poesia è una profezia che non puoi fermare, nemmeno una volta, ogni verso è un riflesso mutevole e cambia insieme al tempo e ad ogni orologio senza cura». Nei componimenti si ricerca il senso più autentico dell’esistenza, proprio come avviene nei suoi “(In)soliti fiori”, la precedente opera, in cui l’amore rappresenta il fil rouge di una vita che ripudia la violenza, condanna tutto ciò che è distruttivo e che manca di empatia. «La parola scritta lascia impronte indelebili ovunque viene “incisa”, che sia il foglio di carta, un papiro o tavole di pietra».
Ma, se è vero che nella vita “Tutto scorre”, tutto si muove, si rinnova e si trasforma, ciò che resta immortale è la potenza della scrittura che, come uno scatto fotografico, riesce a perpetuare la realtà, donandole un senso profondo e autentico. Ed è ciò che Ileana Andrei vuole trasmettere al lettore. «La fiducia nelle proprie capacità, per sconfiggere e accettare anche le vulnerabilità. E, poi, di non rinunciare alla curiosità che sprona a scoprire nuovi orizzonti e cancella il velo pesante e limitativo chiamato ignoranza. Ricordo – conclude l’autrice – una visita nella splendida Venezia e la mia emozione davanti ad uno dei simboli culturali significativi, il Teatro della Fenice. Ho visto lo striscione con la scritta: Dall’incendio si può rinascere, dall’ignoranza mai».