Sono parecchi anni ormai che la Cina tenta di aumentare il suo peso nel commercio internazionale. In parte questi sforzi sono stati premiati, perché lo yuan è diventata la quarta tra le valute più utilizzate nelle transazioni globali. Ma il ruolo egemone del dollaro è sempre stato fuori discussione. Tuttavia il biglietto verde potrebbe perdere un po’ di quota di mercato a causa di Trump.

L’effetto Trump che scuote le valute

Cina e USA: tra tensioni e rivalseIl dollaro è da sempre considerato un rifugio sicuro nel quale gli investitori possono trovare riparo in tempi di turbolenza economica. Stavolta però lo scenario è diverso, perché l’epicentro della turbolenza è la Casa Bianca. Le decisioni di Donald Trump sui dazi non solo rischiano di innescare una recessione globale, ma stanno minando anche il il predominio del “re dollaro” sul mercato delle valute.

Il declino della valuta a stelle e strisce

L’andamento del biglietto verde delle ultime settimane è il peggiore degli ultimi anni. L’indice che misura la forza della valuta statunitense rispetto alle altre valute principali (Dollar index) è precipitato per la prima volta negli ultimi tre anni sotto quota 100. Addirittura rispetto al franco svizzero il biglietto verde americano è sceso su livelli che non si vedevano da 14 anni (fonte Pocket Option Italia). In sostanza il mercato sta trattando il dollaro come se fosse un asset non più sicuro. Trump è riuscito in una vera e propria impresa… negativa.

La percezione del rischio

La situazione che incute più timore fra gli operatori di mercato è la fuga dai Titoli del Tesoro americani, il cui rendimento dei decennali e schizzato verso il 4,5%. I Treasuries sono tradizionalmente considerati come un parametro di riferimento per qualunque altro tipo di asset, fungendo anche da garanzia per migliaia di miliardi di dollari di prestiti che vengono erogati ogni giorno.

Ma adesso il mercato sta scappando proprio da quegli asset, trattandoli come rischiosi, perché si teme che il futuro dell’economia americana si è indirizzato verso una brusca recessione. La cosa più grave è che la fiducia degli investitori nei titoli di Stato non è più scontata, e di conseguenza neppure il ruolo egemone del dollaro tra le valute più scambiate al mondo.

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