INpressMAGAZINE Claudio Palazzi

Esce la raccolta di poesie Immagini spezzate di Claudio Rampin

Immagini spezzate è la nuova raccolta di poesie dell’autore novarese Claudio Rampin, appena pubblicata da Edizioni Eventualmente (www.edizionieventualmente.it). Poesie brevi, introspettive, che scaturiscono da uno spirito analitico e sensibile capace di isolarsi per immergersi in un mondo diverso e parallelo, a volte incatenato al passato, dove i tempi sono dilatati e i rumori ovattati, e dove è possibile cogliere quegli attimi e quei dettagli che sfuggono ai più.

Immagini spezzate deve il titolo alla precedente pubblicazione Un cuore sotto la pioggia (2007), di cui è il proseguimento. Sono infatti la tristezza e il dolore i temi che ricorrono nei versi di Rampin, ma anche la solitudine, l’indifferenza, l’ansia, il vuoto, la fatalità, gli incidenti di percorso, la stanchezza. Ciò che colpisce maggiormente è proprio la capacità dell’autore di tradurre in parole quelle sensazioni ed emozioni, che spesso ci trovano impreparati e disorientati, al punto che risulta difficile persino raccontarle e condividerle con altri. Allora ci si affida all’ispirazione poetica, quasi come una sorta di codice, ed è in queste Immagini spezzate che ognuno di noi può trovare qualcosa di se stesso.

Il pensiero di Rampin vola spesso a persone scomparse anche prematuramente, che hanno lasciato un segno nella sua vita. Ha una parola per tutti, dagli amici privati ai personaggi pubblici, come Marylin Monroe e Lady Diana, Alda Merini e Giovanni Paolo II, Enzo Biagi e Mike Bongiorno.

E come tutti i poeti, spesso si ritrova ad andare controcorrente, col disperato desiderio di esprimere la propria autenticità, semplicità e umanità.

Ufficio stampa Giro di Parole 

 

 

Quando c’era la luna di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa: un romanzo scritto a quattro mani

Quando un oggetto A esercita una forza su un oggetto B, anche B esercita una forza su A. Le due forze hanno stessa direzione e stessa intensità ma versi opposti, e questo si chiama principio di azione e di reazione”.

Tra i tre principi della dinamica, il principio di azione e reazione enunciato nel 1687 da Isaac Newton con l’opera “I principi matematici della filosofia naturale”, è di sicuro il più coinvolgente in quanto esplica la conservazione della quantità di moto.  La dinamica è così una disciplina che descrive le relazioni tra il moto di un corpo e gli enti che lo trasformano.

Le nostre vite di esseri umani sono legate in modo indissolubile dal principio di azione e reazione, ogni giorno ognuno di noi ha l’occasione di modificare qualcosa della propria vita, di conoscere una nuova persona, di interfacciarsi con esperienze straordinarie di cui non si aveva mai avuto alcun pensiero.

Due ragazze, amiche, studentesse fuori sede, in una sera come le altre, decidono di uscire. È venerdì. Il Moonriver è la novità del centro di Roma. Virginia e Chiara non si aspettano nulla di singolare, qualche ora lontane dallo studio incessante dei libri di Meccanica. La Luna, protagonista silenziosa e sognatrice, illumina quel cielo di marzo del 2007.

Viaggiando con gli occhi dal suo viso al suo corpo fasciato in quell’abito stretto, un dissestante connubio di sensazioni gli esplose dentro tutto d’un tratto: si sentì letteralmente sciogliere, avvampare, ribollire le viscere. Che quella ragazza sortisse in lui un effetto particolare ormai non avrebbe potuto essere più lampante, e fece appena in tempo ad appurarlo definitivamente che proprio in quel momento la figura di suo fratello, seguito da una ragazza sconosciuta, si profilò alle spalle di Chiara diretta verso di loro.”

Andrea, musicista per passione, continuava a fissare il corpo perfetto della ragazza appena conosciuta. Era notevolmente affascinato dal brio di Chiara, la sua allegria era contagiosa e la sua bellezza mozzava il fiato. Andrea aveva un carattere mite, opposto a suo fratello Luca, anch’egli musicista. I due speravano di aver successo nella musica ed, infatti, si trovavano a Roma proprio per incontrare alcuni produttori discografici. Marco, un loro caro amico, gli aveva offerto un letto in cui dormire.

Il Moonriver, quella sera del 23 marzo, fu palcoscenico di un incontro che trasformò la vita di cinque persone; la Luna si occupò di illuminare la notte, spettatrice assorta di una storia di crescita e trasformazione nella quale si ha sempre la possibilità di cambiare e migliorare il proprio essere.

Quando c’era la luna” è il romanzo d’esordio di due giovani autrici, Roberta Ambrogio e Sara Stroppa, che, grazie ad una profonda amicizia e passione per la scrittura, hanno portato a termine un progetto di scrittura a quattro mani di notevole interesse, soprattutto se si considera che è stato fatto a distanza, con l’ausilio delle sole email.

“Quando c’era la luna” percorre tre anni della vita dei suoi protagonisti, anni di passioni e delusioni, di accuse e scuse; anni in cui le esperienze celano un retrogusto amaro perché ci si sente invincibili, perché si ha un’energia esploratrice propria di quell’età spensierata.

I loro baci erano quelli di due persone ingorde, insaziabili l’una dell’altro, e quando Andrea spostò di nuovo le labbra sulla sua spalla Chiara rovesciò ancora una volta il capo all’indietro, con gli occhi chiusi mentre gli avvolgeva le braccia attorno alla testa, e incominciò a prendere velocità. Andrea, che stava impazzendo, segnò la sua pelle con un morso.”

 

 

Written by Alessia Mocci

Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)

 

Booktrailer

 

Info

Acquista

http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/quando-cera-la-luna.html#.VA9RGPl_tDQ

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Fonte

http://oubliettemagazine.com/2014/09/10/quando-cera-la-luna-di-roberta-ambrogio-e-sara-stroppa-un-romanzo-scritto-a-quattro-mani/

PAVIA. Con il “Columbus Bridge Protocol” riprende il Corso di aggiornamento in Odontoiatria di ANDI Pavia.

PAVIA. Riprende, dopo la pausa estiva, il corso di aggiornamento in Odontoiatria di ANDI Pavia: l’appuntamento è per sabato prossimo  20 settembre pProfessor Pera Paoloresso il Collegio Universitario Volta (v. Ferrata,17 – zona Cravino) a Pavia. Argomento dell’incontro sarà il “Colombus Bridge Protocol” con la relazione del Professor Paolo Pera che, con il Professor Tiziano Tealdo e il Dottor Marco Bevilacqua, è tra coloro che hanno brevettato il “Columbus Bridge Protocol”.
Si tratta di un sistema di implantoprotesi a carico immediato che permette di eseguire il carico funzionale dell’impianto in sole 24 ore.
I principi applicativi nell’implantoprotesi hanno fatto registrare da tempo importanti modifiche dovute allo sviluppo delle conoscenze scientifiche che permettono di adottare procedure di intervento semplificate.
Queste procedure che riducono i tempi di carico funzionale dell’impianto, diminuiscono il disagio al paziente e agevolano la gestione del trattamento. Inoltre, l’adozione del Columbus Bridge è vantaggiosa oltre che sotto il profilo clinico, anche per quello economico estendendo le indicazioni di utilizzo ad una più ampia fascia di pazienti.

Chi è il Professor Paolo Pera.
Nato a Ceva (Cn) il 25/12/1949 consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1975 e la Specializzazione in Odontostomatologia nel 1979 presso l’Università  degli Studi di Torino.
Allievo del professor Giulio Preti, dal 1975 al 1996 svolge attività didattica e di ricerca come professore a contratto presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Torino, Sassari e Ferrara.
Nel 1997  vince il concorso a professore di 1° fascia ed è chiamato a ricoprire la Cattedra di Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Genova. Dal novembre 1997 svolge attività assistenziale presso la Sezione di Clinica Odontostomatologica del Dipartimento DI.S.T.BI.M.O. dell’Università di Genova, dirigendo il Servizio di Protesi e Implantoprotesi. Dal 2000 al 2008 è stato Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università di Genova e dal 2008 è Direttore del Dipartimento DI.S.T.BI.M.O. dell’Università di Genova.
È autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed estere e di libri di testo universitari. Past president della Società Italiana di Odontoiatria Protesica e Implantoprotesi.
Dal gennaio 2004 è membro, come reviewer, dell’Editorial Board dell’International Journal of Prosthodontics.

Per le iscrizioni, telefonare alla Segreteria Organizzativa ANDIPavia (0382473994) o inviare una mail a pavia@andi.it

Veganesimo e biologico sfilano al Sana Expo 2014

Dal 6 al 9 settembre si è tenuto, al polo fieristico di Bologna, il Sana Expo 2014, il salone internazionale del biologico e del naturale. Un evento dedicato agli operatori del settore biodinamico, ma anche a tutti coloro che, vegani, vegetariani o semplicemente appassionati di tematiche etico-ambientali, vogliono saperne di più sui nuovi orizzonti dell’ecosostenibilità.

La manifestazione occupa ben cinque padiglioni, nei quali espongono numerose aziende, la cui totalità dei prodotti è biologica e certificata come tale da una rigida serie di controlli, che vanno dalla scelta delle materie prime alla vendita diretta al consumatore.

Molti dei produttori partecipanti sono italiani, ma non mancano quelli provenienti da altri paesi europei, in particolar modo tedeschi, le cui produzioni alimentari spaziano dai salumi vegetali all’innovativa cioccolata al latte di riso. Inedita è la presenza di molte aziende agricole del Sud Italia, in primis della Sicilia, le quali promuovono i pregiati prodotti che si ricavano dalla mandorla, il latte, la crema, persino il formaggio.

E’ interessante notare come la maggior parte della merce esibita ed acquistabile al supermercato Naturasì, presente all’interno della fiera, sia sempre più vegana, ovvero priva di prodotti derivanti dallo sfruttamento animale: solo una piccola parte di allevatori selezionati propone uova e derivati del latte. E’, invece, ormai del tutto bandita la carne, di qualsiasi specie animale comunemente allevata, prova evidente del fatto che si sta diffondendo sempre più la conoscenza dell’impatto negativo che la sua produzione genera, soprattutto a livello intensivo, sull’ambiente, sulla salute dell’uomo e sulle condizioni di vita degli animali.

Il veganesimo non è soltanto uno modo alternativo di nutrirsi, “cruelty free”, ma un vero e proprio stile di vita, che coinvolge anche l’abbigliamento e la cosmesi: oltre agli stand che mostrano cracker, croissant o biscotti senza latte, burro, uova ed olio di palma aggiunti, è possibile trovare prodotti di bellezza non testati su animali e privi di derivati del petrolio oppure le scarpe in fibre vegetali, come la canapa, e in gomma naturale, quindi senza pellame di origine animale.

Un mercato, quello vegan, ancora di nicchia, oscurato dai pregiudizi di chi non crede negli aspetti salutistici di un’alimentazione completamente vegetale, osteggiato da coloro che non vogliono far conoscere ai più l’orripilante massacro che viene effettuato ogni giorno negli allevamenti industriali, ma un panorama creativo, controcorrente, d’avanguardia, il quale, fortunatamente, è in costante espansione.

Una zona della manifestazione è riservata a convegni ed incontri con gli esperti, che aprono discussioni su temi molto attuali: la nutrizione sportiva, i problemi alimentari da affrontare nel Terzo Millennio, le prospettive del mercato del biologico, la medicina naturale.

Questi sono gli argomenti, i prodotti, le idee presentate al Sana Expo 2014: la speranza è di favorire un rapporto sano ed equilibrato tra l’uomo e l’ambiente, un’armonia spontanea con tutte le specie viventi, evitando qualsiasi violenza; sono discorsi che ognuno di noi non può evitare di ascoltare, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici sempre più devastanti e che ci stanno portando verso l’autodistruzione.

Non a caso, l’Esposizione Universale 2015, a Milano, benché triplicata nelle dimensioni rispetto all’evento bolognese, affronterà i medesimi problemi: le nuove frontiere della nutrizione, in un mondo sempre più affollato e che non potrà più permettersi il lusso di disboscare intere foreste per sfamare gli animali da macello, ma dovrà contare soltanto sui doni raccolti direttamente dalla terra.