E’ dedicato a tutti coloro che “hanno creduto, osato, agito, denunciato; che hanno lottato e donato le loro vite per la libertà, la giustizia e la legalità” l’opera “Gli uomini del cambiamento”, scritta da Luigina Straccia e pubblicata nella collana “Altre Frontiere” dell’Aletti editore, poiché tradotta anche nella versione araba dal professor Hafez Haidar. Dal giudice Falcone a Giacomo Matteotti, dai fratelli Cervi ai Patrioti del Risorgimento, da Paolo VI ai Martiri di Piazzale Loreto, sono diverse le personalità che hanno fatto la storia, a cui l’autrice dedica le sue poesie contenute in una raccolta e-book. Ma anche Paolo Borsellino, i fratelli Rosselli, Peppino Impastato, Alberto Dalla Chiesa, solo per citarne alcuni. E proprio da un’intervista al generale Dalla Chiesa vista in televisione, Luigina trova l’ispirazione per prendere carta e penna e scrivere “d’impeto e di getto” la sua silloge, dopo aver fatto studi e ricerche sulla vita dei protagonisti dell’opera, tutti molto cari alla poetessa, che vive a Fermo, nelle Marche. «Ho cercato di avvicinarmi il più possibile al “loro sentire”, ma c’è una figura che mi ha colpito profondamente, Aldo Moro».

Attraverso la scrittura, la vita di questi uomini, già resa eroica dai valori che hanno portato avanti, anche a costo della loro stessa vita, viene resa perpetua da un ricordo che rimarrà indelebile. «La poesia – spiega l’autrice – ha il potere di scuotere l’anima, di svegliare lo spirito, di visualizzare il momento, di spingere le persone ad agire e a realizzare cose importanti. Tutto ciò che viene scritto attraverso la verità integra, autentica è destinata a diventare immortale».

A definire questi uomini, nel titolo dell’opera, è il termine “cambiamento”, diventando, dunque, testimonianza di una realtà mutata e mutevole, da far conoscere soprattutto ai più giovani. «Il cambiamento avviene nel momento in cui le persone prendono coscienza e sono consapevoli di cosa sta accadendo intorno a loro. Avviene attraverso la conoscenza, lo studio, la ricerca e l’informazione. Questo bagaglio culturale diventa un deposito e uno strumento per alimentare azioni ed emozioni positive. Il dolore, la sofferenza, il coraggio di lottare in nome di un ideale, appartengono ad una generazione che ha vissuto tutto questo sulla propria pelle».

Nella scrittura di Luigina Straccia, la realtà da cui attingono i versi è in simbiosi con la creatività tipica dell’arte che – grazie alla traduzione del pluricandidato al Premio Nobel per la Letteratura, Hafez Haidar – riuscirà a far conoscere anche al mondo arabo i protagonisti della storia italiana. Ma ciò che resta universale, seppure in lingue differenti, è il messaggio che l’autrice vuole trasmettere al lettore. In una sola parola: emozioni.

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