Ci sarà anche l’opera di Christin Reni, dal titolo “Dove il tempo non esiste”, in vetrina al Salone Internazionale del Libro di Torino, che si svolgerà dal 15 al 19 maggio prossimi, negli spazi del Lingotto Fiere. La silloge, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore e disponibile anche nella versione e-book, è – come scrive, nella Prefazione, il maestro Giuseppe Aletti, poeta, editore e formatore – «un itinerario emozionale, in cui l’autrice medita sullo scandire del tempo, il valore del ricordo e il dovere della memoria, il dolore per l’allontanamento delle persone amate, e i distacchi che il susseguirsi delle stagioni ci impone». Il tempo – suggerisce già il titolo – scorre tra le pagine attraversando il confine tra passato e presente, luce e ombra, con il cuore rivolto alla memoria e colmo d’amore. La parola scritta gli dona immortalità, lasciando testimonianza impressa nero su bianco. Per l’autrice, residente ad Agazzano (Piacenza), il tempo è «una fonte che si lascia cullare dalle parole dell’anima che sgorgano spontanee, un fiore che ci dona l’ultimo atto. L’anima è amore, un riflesso divino da cui la mente attinge, che valorizza lo scandire del tempo».
La raccolta è un inno di speranza, una riflessione profonda sulla fugacità dell’attimo e sulla bellezza che si cela nel mistero dell’eternità, dove Christin si lascia guidare dalle vibrazioni del suo cuore. Ogni battito è una pagina di vita, impressa con l’inchiostro, in un continuo dialogo con l’infinito. Ma dietro tanta bellezza può nascondersi il buio, la sofferenza, che per la poetessa è «il fiore della consapevolezza, che getta le basi della scrittura». E a rischiarare ciò che le ombre coprono è proprio la poesia. Il canto della bellezza.
Nulla è fantasia nei versi dell’autrice, l’osservazione si affaccia alla finestra sul mondo che le parole riportano. Tutto è realtà. «Qui il tempo è eterno. Nel tempo terreno si vola tra inganni, ipocrisia e canti di gioia così fugaci». E la poesia di Christin Reni è un canto libero tra i valori più profondi. Quelli che sono eterni: «Dio, amore, perdono e umiltà». Valori che, proprio con la leggiadria delle sue liriche, evocative e intense, arriveranno al vasto pubblico del Salone del Libro. «Un’opportunità – conclude l’autrice – di rimanere immortale agli occhi dei miei figli».