Il libro è adatto a chi ha bisogno di leggerezza e di evadere dalla realtà. In esso troverà mondi surreali ma non impossibili. Universi paralleli, nei quali i personaggi si muoveranno in situazioni bizzarre, che li porteranno a finali inattesi, attraverso un viaggio fantastico percorso in 17 racconti, che spaziano dal fantasy alla fantascienza, ambientati, molte volte, in tempi futuri e non lontani dai nostri. La lettura è adatta a qualsiasi età, ma magari più ai lettori sopra i 14 anni. Non sono presenti episodi che possano urtare la sensibilità, ma un pubblico più maturo è in grado di cogliere l’ironia che pervade l’opera. Il libro vuole essere un momento di evasione, e, in alcuni casi, anche di riflessione su come sia sottile la linea che divide la realtà da un mondo surreale, e su come, molte volte, l’elemento surreale vada oltre la fantasia dello scrittore.
Buongiorno sig. Guerra e grazie di essere qui. Ha appena pubblicato la sua nuova raccolta di racconti. Come è nato questo progetto? È un progetto che viene da lontano. Questa è la terza raccolta che pubblico dal 2008 ad ora. Scrivo racconti fin dal 1998, quando li pubblicavo su un forum di tifosi della mia squadra del cuore. Finora ho scritto una ottantina di storie inserite nei miei tre libri, componendone altrettante per la mia pagina Facebook ‘Surrealistix’ che sono però più brevi.
Surrealistix edito da LifeBooks lo possiamo definire un viaggio surreale e ironico? Lo possiamo definire così perché lo è. Un viaggio in mondi in cui il surreale la fa da padrone, ma i quali fanno il verso alla realtà che, secondo me, è più surreale di quanto si possa pensare. Molte volte l’ironia è un modo per rappresentare queste irregolarità, cercando di prenderle con filosofia, e scherzare su qualcosa che in alcuni casi, non si può modificare. Ma con essa la si può alleggerire.
Quanto dell’autore c’è nei personaggi rappresentati? I miei personaggi raggiungono quasi tutti la loro meta alla fine del racconto. Anche alcuni, come Gianmarco nel racconto ‘La collezione’, nonostante la sconfitta nella sua gara, rimane positivo non appena nota che può aggiungere un altro pezzo alla collezione. Questo per dire che questi personaggi mi somigliano per qualche verso (come per la fiducia nelle cose, nonostante tutto), ma in realtà hanno una vita e un percorso loro.
Come mai questa scelta di racconti invece di un romanzo? In realtà ho sempre visto lo scrivere romanzi come un passo in là rispetto a quello che facevo. Non ho mai voluto compierlo, almeno in questi anni, ma poi, ultimamente, ho quasi completato il mio primo romanzo breve, che pubblicherò in un (spero prossimo) futuro.
Ho pubblicato tre raccolte di racconti, ed ora voglio cimentarmi in questa nuova situazione, che vedremo come andrà.
Dove porterà questo libro? Ha delle date per le presentazioni? Spero vada bene. Per ora non ci sono date, vedremo più in là.