Marc “Baby You Need Me” feat. Macy Gray, una consapevole e colorata contaminazione
Baby You Need Me è il nuovo singolo di Marc, artista precedentemente conosciuto con il nome di Mark Cucchelli. Il brano vede la partecipazione della superstar internazionale Macy Gray, sopraffina voce jazz e soul in gara nella prima edizione dell’American Song Contest.
Marc, grazie un’interpretazione convincente e sicura, che trae ispirazione da diversi anni di studi musicali classici, nel brano si mette al servizio di uno scanzonato uptempo.
Una canzone moderna, in cui si riconoscono riferimenti al mondo urban, senza dimenticare qualche sfumatura retro, grazie a una produzione che strizza l’occhio agli anni ‘80 e ‘90.
Il singolo Baby You Need Me è accompagnato da un videoclip girato al Caribe Bay di Jesolo e che vede un cameo dell’ex Miss Italia Denny Mendez e la straordinaria partecipazione di Ilenia De Sena.
Qualche anno fa hai pubblicato l’album ‘Ho seminato amore’, disco con brani completamente diversi rispetto a quanto proponi ora. Quando hai sentito l’esigenza di cambiare registro musicale?
Ho sentito questa esigenza quando ho cominciato a sentire il mondo crossover troppo stretto. Avevo bisogno di qualcosa che mi rappresentasse di più e non solo come stile e personalità. Una consapevolezza legata anche alla mia età. Io amo la musica classica e il mondo crossover, però ho capìto che almeno per il momento questo non è un genere che voglio portare avanti.
Marc, quando hai incontrato Macy Gray, quale aspetto della sua personalità ti ha più colpito?
Lei è una di quelle persone che puoi definire un’artista al 100%. Quando la senti sussurrare al microfono, capisci subito che ha una forte umanità e una sensibilità che la rende unica. Penso siano pochi gli artisti che riescano a vivere la musica come fa lei. È una guida, ma non solo per la sua grande esperienza. Vorrei imparare dalla sua immensa dedizione all’arte.
Qual è l’aspetto della tua musica che oggi ritieni più interessante?
Oggi mi diverto e questo rappresenta la parte più interessante del mio lavoro nella musica. So che può suonare un po’ strano soprattutto perché in passato toccavo corde emotive differenti. Una delle canzoni del mio percorso alle quali sono maggiormente affezionato è ‘Pour Elle’ dell’album ‘Ho seminato amore’. Si tratta di un pezzo che racconta di una relazione in cui il protagonista non è mai stato compreso e amato. Quindi dopo aver espresso anche questo mio lato più sensibile, oggi sento di volermi divertire e lo vorrei fare esprimendo una nuova idea di musica, più moderno e contemporaneo.
C’è un artista che hai scoperto nel 2022 e che ha ispirato il tuo nuovo percorso?
Più che scoperto, posso dire approfondito maggiormente l’approccio musicale di Lil Nas X e Chris Brown. In particolare, però, sono rimasto colpito da Sam Smith, che ha dimostrato una nuova consapevolezza, mostrandosi al pubblico e agli addetti ai lavori con un mood inedito. La sua presa di coscienza mi ha dato una grande carica, proprio per lo spirito con cui ha affrontato la metamorfosi. Mi ha convinto ancora di più del fatto che artisticamente nessuno è sbagliato, ma ha solo bisogno di trovare una strada. Ha capito che è sbagliato non esprimere noi stessi. È la nostra unicità a renderci incredibili.
Credi che il bel canto all’italiana rispecchi esattamente l’idea musicale del nostro paese all’estero?
Penso che dipenda molto dal contesto. Il ragazzino giovane inglese magari ci associa a un’idea musicale che hanno espresso i Maneskin. Rossini… non lo conosce! Un sessantenne americano ci associa di più a Domenico Modugno o a Giuseppe Verdi. Credo che ognuno ha un punto di vista dell’italianità del tutto personale. Dipende molto da quello che ascolta solitamente.