L’anno scorso a Boston, adesso alla Tate di Londra, due massime istituzioni museali offrono alla ammirazione  del pubblico le opere di John Singer Sargent (1856-1925)  il più celebre degli artisti americani del passato. Le due mostre vertono solo sui ritratti dell’artista che rappresentano la produzione  che più lo qualifica, ritratti di donne e uomini dell’aristocrazia o celebrità americane e europee, opere assolutamente uniche  nelle loro caratteristiche  non facilmente eguagliabili e per qualità impareggiabile. E’ vero, non pochi artisti hanno realizzato ritratti significativi  della loro clientela come per esempio anni prima i ritratti splendidi di donna di Ingres che lasciano sempre stupiti grazie alla loro classicità e purezza  e poi i ritratti di donne di Boldini sempre ammirati  per la somiglianza, senza parlare della maestria. Le medesime qualità e altre ancora  si ritrovano tutte nelle opere di Sargent dove tuttavia si riscontra un qualcosa in più assente in Ingres e in Boldini e negli altri  ritrattisti  cioè la resa della eleganza e  della moda del tempo cioè la illustrazione magistrale degli elementi e degli aspetti che fanno la moda e il fascino cioè i dettagli e i particolari dati dalle pieghe, dalle stoffe, dai colori, dai riflessi e dagli ornamenti indossati e la loro puntuale descrizione, vale a dire l’attualità. I maestri della moda dell’epoca, di Londra e specie di Parigi, Charles Whort e Paul Poiret e più tardi Elsa Schiaparelli e  Coco Chanel furono ispiratori e maestri insuperabili per stoffe e componenti e prototipi. Tali abiti  altamente impegnativi per un artista pittore, dai due musei organizzatori sono stati in gran parte  ricreati dal punto di vista della sartoria  e esposti in vetrine accanto ai quadri. I sessanta dipinti  provengono da ogni parte del pianeta e ora per la prima volta  sotto gli occhi ammaliati del visitatore: è fuori di ogni immaginazione  per esempio lo spettacolo del Dr Pozzi in una vestaglia di un rosso miracoloso nella sua tonalità e con babbucce  turche ai piedi oppure il ritratto della celebre Madame X, una signora dell’aristocrazia francese, ritratta in un abito assolutamente originale e castigato, eppure all’epoca ritenuto addirittura scandaloso a causa di una spalla lasciata nuda dall’artista, oggi una delle opere più acclamate del Metropolitan  di New York;  e altri incredibili capolavori.

Qui oltre allo spettacolo  perfino strepitoso delle pitture di Sargent vogliamo richiamare alla memoria e brevemente ripercorrere  anche il suo sensibile interesse personale e artistico per  soggetti liberi, cioè non scaturienti da obbligazioni e commissioni.  Molti di tali soggetti  sono quelli rappresentati dai suoi familiari in vari episodi della loro esistenza e in più quelli realizzati grazie alla presenza dei modelli e modelle ciociari ingaggiati a Londra e a Parigi.

Il più vicino gli è stato Nicola d’Inverno, nato il 1873, da Atina in Valcomino tra Sora e Cassino, rappresentato in oli, acquarelli  e disegni, vissuto con lui per oltre venticinque anni come modello, segretario, maggiordomo, factotum per poi improvvisamente, con  dispiacere di entrambi, decidere di trasferirsi a New York  -è un caso certamente, Sargent morirà uno o due anni dopo-  riteniamo che la molla che scatenò tale decisione fu il fatto che in quegli anni 1920-30 si imponeva sulla pubblica scena, e non solo a New York, la figura del suo concittadino  Antonio Corsi, considerato all’epoca, per gli artisti, per la pubblicità, per la cinematografia, il “principe dei modelli”.

Sargent dei suoi modelli era solito conservare i disegni dei volti o dei particolari anatomici, con le generalità e gli indirizzi e quindi veniamo a  conoscere, tra gli altri, Crescenzo Fusciardi da Casalattico,  Mario Mancini da Picinisco, Olimpo Fusco da Villalatina, Antonio Coja da Cerasuolo di Filignano sulle Mainarde Molisane, conosciuti e ingaggiati a Londra.

Tra le modelle si conosce quella che posò per la deliziosa ciociara che si trova  nel Museo Arkell   in America:  una ciociarella sicuramente della comunità ciociara parigina. Modella particolare invece sia per l’impegno pittorico e sia per gli elementi biografici forniti dall’artista, è il ritratto di quella che Sargent individua come Carmela Bertagna, anche a Parigi  Di  Carmela Bertagna in verità Bevilacqua,  è disponibile per il lettore interessato una nota nel sito web inciociaria.org oltre che nel libro: MODELLE E MODELLI CIOCIARI.

In questi tempi paurosi in cui pazzi sfrenati  non temono di incitare  alle guerre e alla morte e alle distruzioni, forse è bello tenere a mente questa esposizione in cui invece si illustrano, come raramente, la bellezza e la purezza:  Londra, Tate Gallery, fino al 7  luglio, biglietto 22 Sterline.

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