I Paesi Bassi sono ben noti al resto dell’Europa come il paese dei tulipani. Chi ha visitato questo paese o ancora meglio ha avuto l’opportunità di viverci sa che vi sarebbe un soprannome più adatto: il paese delle biciclette.
Visitare i Paesi Bassi significa prepararsi a vedere più bici che persone, difatti gli olandesi si vedono veramente superare numericamente dal mezzo a due ruote. Incredibile ma vero, nei Paesi Bassi si possono trovare 20 milioni di biciclette per 15 milioni di abitanti. È un dato che fa sorridere, ma fa anche riflettere sull’importanza del mezzo nella vita olandese.

Il successo della bicicletta nei Paesi Bassi

Spostarsi in bicicletta nei Paesi Bassi è veramente facile, basta pensare che la lunghezza delle piste ciclabili è di 35.000 km per 33.500km quadrati di terraferma. La composizione pianeggiante del paese è sicuramente una delle ragioni che ha portato al successo delle bici, insieme al territorio non molto vasto.
I dati riportati dal CBS (servizio di statistiche olandese) ci dicono che nel 2016 i cittadini hanno percorso ben 15.5 miliardi di chilometri in bicicletta, un numero impressionante. Inoltre, l’uso delle biciclette non è riservato solo ai brevi percorsi ma sembrerebbe che gli olandesi preferiscano il mezzo a due ruote anche per i lunghi viaggi. In totale l’uso delle bici ammonta per il 25% degli spostamenti per il paese. Si può quindi tranquillamente affermare che tra il paese dei tulipani e le biciclette ci sia amore vero. Questo amore negli anni non si è affatto affievolito, anzi, dal 2005 fino ad oggi i numeri sull’utilizzo delle bici non fanno che aumentare. Questa crescita è dominante soprattutto nella fascia d’età che va dai 18 ai 30 anni, probabilmente a causa di frequenti spostamenti per ragioni educative. Un’ulteriore fascia, forse inaspettata, è quella degli over 60 anni.
Tali risultati sono molto probabilmente frutto di anni di sensibilizzazione da parte del governo olandese verso l’uso del mezzo a due ruote. Diverse policy sono state adottate per incentivare gli spostamenti con bici, come per esempio la costruzione di autostrade per biciclette e diverse convenzioni con aziende private con il fine di creare bonus per i ciclisti. Il tema della mobilità sostenibile è molto caro agli olandesi che continuano a proporre nuovi programmi politici e sociali e nuovi investimenti ogni anno influenzando il resto dell’Europa. Difatti, il “modello olandese” sta diventando d’ispirazione in molti paesi europei. L’Italia è forse uno di questi?

Il rapporto di crisi tra l’Italia e le bici

Una ricerca di Ipsos del 2022 ha rilevato che il 37 % degli italiani va in bicicletta almeno una volta a settimana ma solo il 13 % dichiarano di utilizzare la bici come vero e proprio mezzo di trasporto principale. Anche se questi dati non siano proprio incoraggianti, questo non vuol dire che gli italiani non vorrebbero investire di più sul mezzo a due ruote.
La maggioranza dei cittadini (71%) è d’accordo sul dare più spazio e fondi ai progetti stradali che danno priorità alle biciclette. Il tema delle infrastrutture sembra quindi molto caro, ma si sta veramente investendo di più?
Osservando i dati ISTAT si evidenzia una “crescita regolare e sostenuta delle piste ciclabili, osservata negli ultimi anni, prosegue anche nel 2020, con un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente (+20,7% dal 2015)”. Lo sviluppo delle piste sta aumentando soprattutto nel Sud Italia ma in realtà oltre il 70% delle reti ciclabili si concentra nelle città del Nord. Inoltre, il divario tra capoluoghi metropolitani è molto ampio: al sud risultano solo 7,2 km di piste ciclabili ogni 100 kmq, un valore 10 volte inferiore rispetto a quello registrato nei capoluoghi del Nord Italia.

Il modello olandese in Italia

È chiaro che ci sia ancora molto lavoro da fare nel nostro paese, ma i dati sembrerebbero buoni. Il “modello olandese” è sicuramente molto lontano dall’essere realtà ma non è un sogno impossibile. Tramite investimenti mirati e scelte politiche congrue su trasporti e mobilità, il nostro paese potrebbe diminuire l’utilizzo dell’automobile e iniziare un percorso sostenibile. Ovviamente questo sarà possibile solo con una campagna mirata a sostegno del mezzo a due ruote, campagna che andrebbe sostenuta dalla nostra politica e non demonizzata, come accade invece molto spesso. La domanda sorge quindi spontanea: l’Italia è davvero pronta per una svolta green dei trasporti?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here