Si parla di sold-out e numeri record di prevendite (70.000) a poco meno di un mese dall’apertura della mostra che si terrà presso Palazzo Fava a Bologna dall’8 Febbraio al 25 Maggio 2014. Un simile successo è stato attribuito alla presenza per la prima volta in Italia dell’opera “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, che da sempre suscita interesse nel grande pubblico per la sua misteriosità.
La mostra bolognese si incentra sull’età d’oro della pittura olandese, offrendo capolavori provenienti dal Mauritshuis Museum dell’Aia, chiuso per lavori di restauro e ampliamento fino all’estate del 2014. Oltre Vermeer, permetteranno di ricostruire la grandiosità del Seicentoo olandese Rembrandt, Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen.
Il percorso qui offerto rientra all’interno di un lungo progetto elaborato dalla direzione del Mauritshuis che, per far fronte al lungo periodo di chiusura, ha spostato temporaneamente un parte consistente delle collezioni presso il Gemeentemuseum sempre a L’Aia, in modo da non perdere visitatori mentre, e questa è la rarità, parte della collezione ha intrapreso un tour mondiale. Sono state scelte cinque sedi,  due in Giappone e tre negli Stati Uniti, che hanno ospitato opere sempre diverse, fino alla scelta di esporre anche in Italia, unica tappa europea, l’affascinante opera di Vermeer che, in base a quanto annunciato, non uscirà più dal Mauritshuis, di cui diventerà simbolo; il nucleo bolognese conterà un numero maggiore di opere esposte rispetto alle preedenti sedi, circa quaranta.

La Ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer in mostra presso Palazzo Fava a Bologna.
La Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer in mostra presso Palazzo Fava a Bologna.

Parallelamente ai numeri da capogiro per gli ingressi standard a Bologna, fortemente richieste sono le visite speciali e lo stesso entusiasmo si è manifestato nei confronti della settimana di eventi che precederà l’esposizione, registrando in buona parte sold-out.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Carisbo, nel suo presidente Fabio Roversi-Monaco, e Marco Goldin, storico dell’arte e amministratore di Linea d’ombra.

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