INpressMAGAZINE Claudio Palazzi

“Descensio ad Infinitum” di Enzo Bonacci, Rupe Mutevole Edizioni

“< Devo recarmi in una fortezza lontanissima, forse irraggiungibile. Puoi seguirmi, ma sappi che se vorrai desistere non ti tratterrò.>

< Messere, sarò il suo armigero fedele! Non l’abbandonerò.>”

Con questo dialogo si sancisce il patto d’amicizia e di rispetto intellettuale e sociale tra il cavaliere nero, Yolen, ed il giovane Jalek.

“Descensio ad Infinitum”, edito nel 2007 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Rivelazioni”, è un racconto filosofico – antropologico ambientato nel II° secolo dall’anno innominabile della Grande Mareggiata. L’autore, Enzo Bonacci (1972), insegna matematica e fisica a Latina, è consulente d’ingegneria ma collabora anche come giornalista per diverse testate.

Il racconto consta di dodici capitoli per un totale di 65 pagine. Il titolo di ogni capitolo riassume con  un ordine temporale e spaziale la narratio degli eventi: “L’incontro”, “Il bivio”, “Il prisma”, “La montagna”, “La foresta”, “Il senso del viaggio”, “Il grifone”, “Il bosco”, “Il mare”, “Il veliero”, “La fortezza”, “La strada”.

I due protagonisti di “Descensio ad Infinitum”, Jalek e Yolen, s’ incontrano quasi per caso in una strada. Yolen è un cavaliere bardato di tutto punto, la sua armatura nera celebra la grandezza dell’uomo. Jalek è un ragazzo semplice, proviene dal popolo, ma ha studiato filosofia e storia. È un tempo storico metaforico nel quale l’umanità è sopravvissuta ad un grande mareggiata che ha distrutto le città e decimato la popolazione mondiale. Ciò ha portato ad un nuovo inizio, ad una sorta di medioevo giovane di appena due secoli. Gli abitanti superstiti hanno cercato di ricostruire la civiltà superando gli errori che hanno portato alla distruzione della Terra, causata dallo sviluppo smodato della tecnologia e dalla brama di potere.

“Descensio ad Infinitum” è una sorta di racconto che offre una verosimile visione di un possibile nostro futuro attraverso il viaggio fisico e metaforico di Jalek e Yolen. Yolen, ha vissuto gran parte della sua vita percorrendo le nuove regioni abitate dagli uomini alla ricerca di un luogo – la fortezza – in cui fermarsi per vivere la sua esistenza in pace con altri esseri simili a lui, con il suo stesso desiderio profondo di giustizia ed eguaglianza di pensiero. Un viaggio introspettivo all’interno delle convinzioni etiche e sociali supportato dalle teorie della tradizione utopica dalla cultura filosofica greca a quella del basso medioevo con la pressante dicotomia idealismo/materialismo.

“…Ciononostante è nostro dovere tentare, per questo ora ti narrerò della fortezza così come l’ho varie volte sognata. Vista da fuori è una costruzione imponente, bianca d’un madreperlaceo candore, con mura alte, al centro d’un esteso altopiano sommerso dalle acque.

Al nostro arrivo, il portone in legno intarsiato verrà spalancato ed una folla festante ci darà il benvenuto: si tratta della comunità che vive in quel luogo. Una volta entrati, ti stupirai d’un fatto eccezionale: le mura scompariranno e rimarremo in un mondo libero. Quella che fuori appare un’inespugnabile roccaforte, è in realtà un universo illimitato in cui è possibile entrare ma non uscire.”

Jalek, sin dall’istante nel quale vede per la prima volta Yolen splendente a cavallo, si rende conto che la sua vita sta per mutare e che ciò che non riusciva nemmeno a sperare poteva avverarsi. Decide di seguire il cavaliere, suo nuovo maestro, senza rimorso verso la famiglia e la sua piccola comunità. L’idea di viaggio, e quindi di conoscenza, era ciò che lo faceva riversare nelle strade in attesa di qualcosa di indefinito.

“< La gente comune non si pone il problema d’interpretare la percezione. In generale, riteniamo esistere una realtà distinta da noi, in cui siamo immersi ma in maniera separata. Per me, invece, tale dicotomia non sussiste. La realtà non sta al di fuori di noi, né, al contrario, alberga in noi, bensì sono gli osservatori e ciò che osservano allo stesso momento…>”

Lascio link utili per visitare il sito dell’autrice, della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.poesiaevita.com/

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Written by Alessia Mocci

OPEN DAY – CENTRO DI FORMAZIONE CINEMATOGRAFICO

LUNEDì 18 OTTOBRE 2010 dalle ore 18.00
OPEN DAY CENTRO DI FORMAZIONE CINEMATOGRAFICO
FONDERIA DELLE ARTI
Via Assisi 31, Roma

La Fonderia delle Arti e il C.F.C. Nazionale hanno il piacere di invitarti alla prima giornata di presentazione dei corsi per il nuovo Anno Accademico 2010/11.
Corsi di Montaggio, Regia, Filmaker, Direttore della Fotografia,Scenografia, Recitazione.

La Fonderia delle Arti è inoltre lieta di comunicare l’entrata nel proprio staff didattico dei docenti del Master di Specializzazione in Recitazione Cinematografica Angelo Orlando, Pietro De Silva, Patrizia Loreti, Federico Pacifici.
Il Master è destinato ad attori con una preparazione già consolidata. L’accesso è regolato da una selezione su curricula. La preparazione richiesta è equivalente alla formazione prevista dalla prima annualità del Biennio di Recitazione presso il Centro di Formazione Cinematografico Nazionale tenuta da Pierluigi Cuomo.
Frequenza:
Il Master prevede un ciclo di 2 incontri al mese che si svolgeranno nel fine settimana dalle 10 alle 19.

All’open day interverranno i docenti dei vari Corsi del Centro di Formazione Cinematografica Nazionale di Roma, disponibili a fornire informazioni sui Corsi in partenza.
A seguire buffet per tutti gli ospiti ed eventuali lezioni dimostrative gratuite di alcuni corsi. Ricordiamo inoltre che saranno presenti i docenti di Regia, Montaggio, Sceneggiatura, Scenografia e Recitazione Cinematografica.

Tutti i programmi dei corsi sono scaricabili sul sito delle scuole di cinema www.scuoledicinema.com

Non mancare e non dimenticare di invitare i tuoi amici.

Per ulteriori informazioni contattare il Centro di Formazione Cinematografico Nazionale di Roma – Tel.: 06 7842112 – Cell.: 334 9182821 – Fax: 06 78394905

Web Site : www.scuoledicinema.com
E-Mail : segreteria@scuoledicinema.com

FLAMINIO ovvero l’Ospite inquieto – versione “indoor” 2010

“Flaminio ovvero l’ospite inquieto (Ombre d’Annibale)”

Siamo nel secolo scorso, il filosofo Teodorico Moretti Costanzi apre
idealmente le porte del suo Palazzo al pubblico. Suggestioni, storie e drammi
attendono il visitatore in un viaggio che, attraverso singolari avvenimenti che risalgono alle epoche più disparate, che qui sembrano ancora essere in corso, lo condurrà a ritroso sino al 21 giugno del 217 a.C., il giorno in cui si svolse la Battaglia del Trasimeno.

Sei sono le scene presentate, quanti sono gli avvenimenti accaduti in epoche diverse presso questo luogo. Tutti gli eventi sono legati da un unico filo: i pensieri, gli studi, le suggestioni del Filosofo proprietario del Palazzo legate a quell’evento di portata storica che fu la Battaglia del Trasimeno. È questo un viaggio dentro la mente del professore che ci apre a vicende personali e famigliari, che ci fa conoscere episodi suggestivi, storie di sangue e le figure di Flaminio e Annibale che dialogano sulla battaglia.

La vicenda parte dalle ricerche del professore sulla storia della sua famiglia proprietaria del Palazzo del Capra. È proprio il Palazzo che diventa teatro, un teatro particolare in cui il professore ricostruisce i passaggi di una vicenda che ci permette di scoprire alcuni degli elementi chiave degli studi sulla battaglia annibalica. In ogni ala del Palazzo il pubblico è chiamato ad assistere a vicende e ricostruzioni di avvenimenti storici accaduti al suo interno o nelle sue vicinanze. Attori di questo singolare spettacolo sono lo stesso Professore, e gli spettri di ospiti illustri: alcuni, forse meno conosciuti, sono avi del padrone di casa; altri sono personaggi storici noti a tutti, del calibro del generale cartaginese Annibale Barca e del console romano Caio Flaminio. Lo spettacolo è costruito per stadi successivi, come del resto sembra essere strutturata la stessa architettura del Palazzo. Ogni livello appartiene a un differente periodo: si va dalla sala in cui nel secolo scorso viveva il Professore, al diciassettesimo secolo quando la sua antenata Veronica abitò e morì in modo cruento nel Palazzo, all’anno 217 a.C., anno in cui fu combattuta la Battaglia del Trasimeno tra le truppe di Annibale e quelle di Flamino. I comandanti dei due eserciti sono i protagonisti principali dell’epilogo. In particolare Flaminio, insieme alla consorte, con il contributo determinante della testimonianza del generale cartaginese, uscirà finalmente dal suo lungo riserbo e chiarirà la sua posizione.

Lo spettacolo, di Tommaso Urselli, diretto da Roberto Biselli del Teatro di Sacco, con l’ausilio di attori professionisti e di un gruppo di attori di Tuoro, sarà in scena per la III° Edizione, in versione indoor, al Teatro dell’Accademia a Tuoro (PG) il 15, 16 e 17 ottobre 2010 alle ore 21

INFO Associazione Turistica Pro Loco di Tuoro sul Trasimeno (PG):
tel. – fax: 075/825220 www.prolocotuorosultrasimeno.it

Prova Aperta – Spettacolo Laboratorio

Lunedì 11 e 18 2010 Ottobre Prova Aperta e Presentazione dello Spettacolo-Laboratorio, finalizzato alla messa in scena di “Mezzogiorno di fuoco nei Balcani” di Loredana Butti.
30 ore di laboratorio e 7 repliche per sperimentare tutte le fasi della messinscena.
Non è necessaria precedente esperienza di palcoscenico.
Dalle 20-30 presso la Sala dei Venti, in via Lazzaretto 17 a Milano (MM1 P.ta Venzia o Lima, MM2 Centrale, MM3 Repubblica).
Per info: info@primostudio.it; www.primostudio.it