INpressMAGAZINE Claudio Palazzi

Moda e arte si incontrano al Victoria’s Secret Fashion Show 2014

rs_600x600-141103103809-600.-victorias-secret-fantasy-bra-adriana-alessandraSarà la magia di Oxford Street illuminata da mille luci, sarà il calore dei magazzini Harrod’s che contrasta con il freddo pungente delle strade, quest’anno gli organizzatori del Victoria’s Secret Fashion Show hanno scelto Lei.
Toccherà a Londra, infatti, ospitare quel mix di lustrini, costumi, piume e paillettes che caratterizza la storica sfilata, arrivata ormai al suo diciannovesimo anno di vita.

Nata nell’Agosto del 1995 come semplice sfilata promozionale da parte del brand di lingerie e sleepwear, piano piano col passare degli anni ha acquisito sempre più la caratteristica di “evento”, ospitando personaggi del calibro di Sting e Justin Timberlake.
Cuore e luce dello show sono le Victoria’s Secret Angels, modelle tra le più famose al mondo. Talmente belli da sembrare irreali, i loro corpi sono vestiti da completi di alta sartoria che ogni volta lasciano gli spettatori (spesso celebri anche loro) senza fiato. Questo show è un’esplosione di colori, di bellezza, e non di meno di musica; sì, perchè ogni anno a rendere il tutto ancora più artistico ci sono le esibizioni dei cantanti più in voga. Secondo alcune indiscrezioni, quest’anno vediamo riconfermata la presenza di Taylor Swift, accompagnata da Ariana Grande ed Ed Sheeran. Fonti attendibili hanno annunciato che lo show, che si svolgerà il prossimo 2 Dicembre, sarà invece trasmesso il 9 Dicembre. Particolarità di quest’anno è che l’iconico Fantasy Bra, il completo interamente ricoperto di pietre preziose realizzato ogni anno in collaborazione con le più importanti gioiellerie del mondo (tra cui l’italiana Damiani) quest’anno raddoppia: sono due infatti i completi, del valore di due milioni di dollari ciascuno, che verranno indossati da due tra le più importanti modelle al mondo entrambe brasiliane: Adriana Lima ed Alessandra Ambrosio (quest’ultima ha origini italiane).

Sarebbe bello, aggiungeremmo noi come suggerimento, che a tanto splendore si abbinasse l’eleganza di venderli per beneficenza. Apprezzabile comunque l’impegno che la casa di moda ha messo lo scorso Luglio nel raccogliere, grazie ad una gara ciclistica che vedeva alcune Angels come protagoniste, oltre sei milioni di dollari, che sono stati devoluti alla ricerca contro il cancro.
Quest’anno lo show si svolgerà, nello specifico, nell’esclusivo quartiere di Earls Court, dove abitano moltissime celebrità ed è importante sottolineare che è la prima volta da quando è trasmesso in tv worldwide (e la seconda volta in assoluto) che abbandona l’America preferendo il nostro continente.
Dopo il primo show, che si è svolto, infatti, al Plaza Hotel di New York, le location sono variate di anno in anno tra New York, Los Angeles e Miami, con una sola interruzione, nel 2000, quando è approdato nelle bellissima località francese di Cannes.

Tra le modelle che hanno sfilato per Victoria’s Secret nel corso degli anni: Tyra Banks, Naomi Campbell, Laetitia Casta, Valeria Mazza, Lily Aldridge, Sui He e Sara Sampaio, ma la lista è davvero lunga, ed è un inno alla bellezza femminile, dalla pelle d’ebano dell’Africa al candido avorio del Giappone.
Tra le esibizioni migliori, invece, citiamo quella dei Maroon 5 del 2011 (il frontman, Adam Levine, dopo essere stato fidanzato per numerosi anni con l’Angel Anne Vytalitsyna, è ora sposato con un altro Angelo, la bellissima Behati Prinsloo, protagonista inoltre del suo ultimo video), ma ricordiamo anche il coloratissimo medley di Katy Perry, che nel 2010 saliva e scendeva da una scala dai gradini blu, indossando, invece, concretamente, un’intera scala cromatica. Ultima, ma non per importanza, Rihanna, che nell’edizione 2012 ha sfilato lungo la passerella cantando la sua “Diamonds” vestita con un’incantevole creazione di Vivienne Westwood, tra il rock del pizzo nero e la classe delle perle.
Non ci resta, dunque, che aspettare qualche settimana per questo trionfo della moda, finalmente nella bella Europa, nel calore della fredda Londra.

ESAME D’AVVOCATO ALLE PORTE. 12,91 euro non bastano più

Nuovo avviso sul sito istituzionale del Ministero di Giustizia del 13 ottobre estrapolato dall’articolo 1, comma 600 della legge 147/2013.: “[…] i candidati sono tenuti al pagamento dell’ulteriore somma di euro 50,00 a titolo di contributo forfettario alle spese di esame […]”. Sono dunque altri 50 euro che vanno ad aggiungersi ai 12,91 euro sino ad ora previsti.

Tale somma deve aggiungersi alle spese necessarie per i testi di preparazione all’esame, oltre ad eventuali corsi a pagamento per prepararsi al meglio. Per sostenere le prove d’esame occorre stilare nei tre giorni d’esame rispettivamente: il 16 dicembre un parere civile, il 17 dicembre un parere penale e il giorno successivo un atto a scelta tra civile, penale o amministrativo.
I candidati dunque devono necessariamente munirsi delle più recenti edizioni dei codici commentati. Solitamente il prezzo di uno solo di questi testi oscilla tra i 90/120 euro. Gli Ordini degli Avvocati di alcuni Fori, come per esempio Roma e Napoli, organizzano annualmente dei corsi gratuiti di preparazione agli scritti, della durata di otto mesi circa. I suddetti corsi, rivolti ai praticanti avvocati di ciascun Foro, sono però a numero chiuso e talora privilegiano l’accesso ai più giovani.

Così i migliaia di aspiranti avvocati esclusi corrono ai ripari iscrivendosi ad esosi corsi di preparazione per superare le prove. Le previsioni per sostenere l’esame negli anni a venire non sono tra le più rosee. Invero non sarà più permesso l’uso dei codici commentanti, come citato nell’articolo 47 co. 7 della Legge n. 247/2012 che ha riformato la professione forense. In più sarà obbligatorio, per gli aspiranti avvocati, “ […] la frequenza obbligatoria e con profitto, per un periodo non inferiore a diciotto mesi, di corsi di formazione di indirizzo professionale tenuti da ordini e associazioni forensi, nonché dagli altri soggetti previsti dalla legge”, come riportato nella stessa normativa.
Un esame di abilitazione alla professione di avvocato, pertanto, va sempre più assumendo le fattezze di un vero e proprio concorso pubblico. Sono migliaia, infatti, ogni anno gli aspiranti avvocati che cercano di superare tutte e tre le prove scritte, per accedere così all’esame orale.
L’impressione è che che gli scritti siano sempre  più una questione di fortuna e di disponibilità economica, piuttosto che di sola preparazione.

Marino, la beffa della Ztl

11 novembre 2014. 600€ di multa giungono nelle mani di un cittadino romano per aver circolato nella Zona a traffico limitato del centro della città. Niente di insolito se non fosse che la questione ha coinvolto il Sindaco della Capitale Ignazio Marino, colpevole di aver introdotto tra giugno e agosto la propria Panda rossa in una Ztl con un permesso scaduto e di non avere pagato neanche una delle 10 multe ricevute.

Il Primo cittadino di Roma, secondo la delibera 183/1996, ha diritto ha tre permessi la cui validità è stata ridotta ad un anno; alla scadenza del periodo previsto dunque il permesso deve essere necessariamente rinnovato.

La responsabilità materiale del ritardo che ha provocato questa insolita vicenda sembrerebbe da attribuirsi all’ufficio di gabinetto del Sindaco che avrebbe “dimenticato” di chiedere il rinnovo del pass dell’auto all’Agenzia per la Mobilità, provocando presumibilmente l’inadempienza del Sindaco. Quest’ultimo non ha esitato a denunciare l’accaduto ai carabinieri per un sospetto hackeraggio informatico nei suoi confronti, sostenendo che sarebbe sparita l’autorizzazione che consente alla sua auto di circolare liberamente nel periodo tra la scadenza e il rinnovo del pass.

Il senatore del Ncd Andra Augello, con un’interrogazione parlamentare al ministro Alfano,, ha presentato nei giorni scorsi la sua versione dei fatti sulle presunte multe “congelate e non pagate” da Marino, sostenendo che la vicenda è stata manipolata dallo stesso Sindaco e che non esiste nessun hacker. Dopo la conferenza parlamentare del senatore in questione, si è scatenato un vero e proprio putiferio politico che vede contrapposte le opposizioni capitoline, le quali premono per le imminenti dimissioni del sindaco, e i suoi fedeli collaboratori che invece ripongono tutte le accuse sul capo del Gabinetto Luigi Fucito, il quale però ha affermato che il Gabinetto è del tutto estraneo alla vicenda.

Il sindaco della Capitale nella giornata del 12 novembre ha convocato d’urgenza un vertice con i capogruppo della maggioranza in Campidoglio.

Multe non pagate, presunti ritardi, accuse di manipolazioni informatiche e chi più ne ha più ne metta: al di là della querelle quasi assurda che sta coinvolgendo Marino (e la sua Giunta), probabilmente ancora una volta un episodio singolare è stato preso come palla al balzo per esercitare pressioni politiche sul Sindaco della Capitale e sul suo operato, costantemente oggetto di ampie critiche.

La vicenda della Panda rossa e del ricorso che è stato esperito dal Sindaco per addossare le colpe dell’episodio all’inefficienza dei propri uffici coinvolti rappresentano a mio parere l’ennesimo episodio vergognoso che ridicolizza il nostro Paese a livello internazionale; un sindaco che non paga le multe (in un caso o nell’altro, Marino non le ha comunque versate), un ufficio ministeriale che non svolge (in teoria) diligentemente il proprio lavoro e una presunta manipolazione informatica volta a “incastrare” il Primo cittadino di Roma, un vortice di eventi al limite del ridicolo che impegna decine di troupe televisive a caccia dell’ultima novità e che rischia di far sprofondare Marino nelle tenebre delle dimissioni. In questo caso la legge è stata “uguale per tutti” oppure si è trattato realmente di uno stratagemma per infangare l’immagine del Sindaco?

Al di là delle ipotesi di hackeraggio, di manomissione dei database che gestiscono i pass di circolazione e dell’orgoglio politico che Marino vuole mostrare dinanzi alle pressioni mediatiche e strategiche delle opposizioni, non sarebbe stato sufficiente pagare i 600 € per mettere fine alla assurda vicenda e dare il buon esempio? Non dovrebbe il Sindaco essere il primo a rispettare le regole e a essere il punto di riferimento per le buone azioni dei propri cittadini?

Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Tu sonrisa colora la tarde. Movimiento Acción Poética.

Una frase: “Que el amor valga la alegría, no la pena” ed una firma, “Acción Poética en Chile”: hanno catturato la mia attenzione quando, connettendomi al più celebre dei social network, le ho viste in primo piano sullo schermo del mio cellulare.
Una frase scritta su un muro, in uno dei tanti quartieri di una città del centroamerica. Una frase che invita a pensare.

Mi colpisce, mentre la osservo da un altro continente e colpisce te che sei lì e mentre passeggi, vai a prendere il treno o vai a fare la spesa passi davanti a quel muro, la leggi e rifletti.

Ma a scrivere chi è? Chi è celato dietro quella firma? Cos’è l’ Acción Poética ?
Per scoprirlo dobbiamo indietreggiare di qualche anno, per l’esattezza fino al 1996, quando a Monterrey, una delle città più popolose del Messico, un poeta messicano di nome Armando Alanis Pulido fondò questo movimento.
Lo scopo: ricoprire i muri della città con frasi e poesie. Poesie prevalentemente d’amore, frasi ottimiste, spesso parti di canzoni.
Il messaggio, invece, è sempre e comunque quello della positività, del sentimento, del sorriso. Divieto assoluto è fatto a chiunque prenda parte scrivendo messaggi di propaganda politica o religiosa.

Sfondo bianco, frasi nere e l’immancabile firma dell’ Acción Poética ben visibile. E’ indicata, ovviamente, anche la ciudad.
Esatto, la ciudad, poiché dopo la sua iniziale nascita a Monterrey, il movimento ha attraversato le frontiere, raggiungendo ben ventitré paesi dell’america latina, poi la Spagna ed infine è da qualche anno che, sebbene in maniera decisamente ridotta, è presente anche in Italia.
E’ importantissimo sottolineare che il movimento non colpisce assolutamente i monumenti o le zone artistiche e storiche della città,
inoltre, per chiarezza, specifichiamo che “Principessa Perdonami, tuo C.” scritto con lo spray, sull’asfalto, davanti al condominio, non ha niente a che vedere con l’ Acción Poética, è probabilmente solo C. che deve farsi perdonare qualcosa (e che con buone probabilità dovrà farsi perdonare anche questo!).
Un altro elemento positivo che riscontro in questo movimento è che non è per nessuno ed è per tutti.
Mi spiego meglio; se, ipoteticamente, sul muro davanti al mercato peruviano di Pisac c’è scritto che “las mujeres son flores”, lo sono tutte!
E se siete titubanti sull’utilità della cosa, che dirvi, pensate ai sorrisi che faranno las mujeres!
Se volete informarvi meglio esiste un sito ufficiale, accionpoetica.com, e le foto sono rintracciabili un po’ ovunque, da Facebook a Twitter, ma a volte basta anche aprire Whatsapp; tre dei miei contatti hanno una di queste immagini come foto del profilo e a dir la verità anch’io, ma quale…non ve lo dico!