INpressMAGAZINE Claudio Palazzi

Le novità editoriali di settembre 2014 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni

Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben venti le collane editoriali della casa editrice, venti sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali.

La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”, “Radici”, “Supernal Armony”.

Proprio in questi giorni, le novità editoriali di Rupe Mutevole Edizioni sono presentate in uno stand della prestigiosa Fiera Internazionale del libro di Francoforte sino a domenica 12 ottobre 2014.

Novità editoriali di settembre

 

“La Stagione dei papaveri” di Delia L. Sant

Silvia è una ragazza umile, un semplice cuore che vuole amare e due braccia che vogliono lavorare per aiutare se stessa e gli altri. Un cuore che trabocca bontà, un cuore che verrà umiliato, calpestato e deriso. Silvia s’impegna, studia e lavora sodo. Finalmente riesce a vincere una borsa di studio che le permetterà di andare in Italia per vivere dignitosamente e crearsi una vita felice. I soldi, purtroppo, finiranno in fretta e Silvia dovrà ritornare spesso in Ecuador per cercare la propria strada. Una strada che la porterà in Inghilterra. Una terra uggiosa, a detta di tutti. Una terra meravigliosa, per lei, che troverà l’amore nel cuore di Vincent. Un cuore molto più vecchio di lei, un cuore che lei amerà con tutta se stessa, un cuore che, forse, donerà la pace eterna all’anima tormentata di Silvia.

Collana Trasfigurazioni in collaborazione con Oubliette Magazine.

 

“Sognando di vivere a trecento all’ora su una macchinina a pedali” di Enrico Nascimbeni

Il nostro libro è una favola raccontata da un vecchio

a un bambino che poi lo accarezza coi suoi occhi stanchi.

Il nostro libro ha le pagine lavate da tutte le mamme del mondo

con le mani impolverate di sapone fatto in casa.

Il nostro libro è un giorno d’agosto in una spiaggia

che poi piove e tutti sotto la tettoia del bar ad aspettare

che torni il sole.

Il nostro libro ha le radici di una magnolia

e lo sguardo timido di un fiore di loto

in una vasca abbandonata dal tempo.

 

“Fiaba” di Cristina Del Torchio

La semplicità a volte è trattata come mancanza di ricerca e invece ho scelto un fiore comune all’apparenza proprio perché il percorso è più raffinato. Quando si costruisce una vita, ogni mattone sembra indispensabile fino alla fine, ma a un certo punto la vita stessa chiede di smantellare le impalcature e arrivare alla vera essenza, alla chiara sintesi per comprendere fino nel profondo le risposte cercate lungo la via.

Questo uno dei significati dell’apparente semplicità

Ci saranno ancora occhi che potranno comprendere ed essere sinceri,

nella bellezza di uno sguardo che desidera solo meraviglia.”

 

 

“L’imperfezione dei ricordi” di Francesco Borrasso

Un antico mito greco racconta di tre sorelle, Cloto, Lachesi ed Atropo. Le tre Moire, così chiamate dalla tradizione, erano divinità della notte, personificazioni del destino ineluttabile. Figlie di Zeus e Temi, ognuna aveva un compito imprescindibile: tessere il filo del fato di ogni uomo, svolgerlo ed infine reciderlo segnandone la morte. Cloto era la più giovane ed era associata alla nascita, ella era la tessitrice e filava lo stame della vita.

Lachesi distribuiva la quantità di vita ad ogni essere umano decidendone la fortuna; ultima Atropo, la più anziana, era considerata il destino ultimo della morte poiché le era stato assegnato il compito di recidere, con delle lucenti cesoie, il filo rappresentante la vita. Così uomini e divinità erano soggetti al volere delle sorelle, che filavano, distribuivano e spezzavano il filo con totale indifferenza, tutto per loro era già stato scritto e vissuto, rappresentavano semplicemente il fato, il destino. Capitava, però, che qualcuno intervenisse prima delle lunghe cesoie, prima del volere di Atropo.

Collana Trasfigurazioni in collaborazione con Oubliette Magazine

 

“Il Tasso epistolografo” di Francesco Martillotto

Questo lavoro riproduce, nella sua forma originaria, la mia tesi di laurea discussa nel 1998 e guidata dal professor Antonio Daniele, che ringrazio anche per il magistero con cui ha seguito la successiva tesi di dottorato in “Scienze letterarie, retorica e tecniche dell’interpretazione”. Da questo lavoro sono stati tratti, integrati, aggiornati e riveduti, alcuni articoli autonomi: Le «Lettere del Tasso: aspetti ritmici e retorici» in “Studi tassiani”, n. 48 (2000), pp. 29-48; S’io scrivessi con quiete e con libri. Note sul Tasso epistolografo e su un suo corrispondente (Maurizio Cataneo), in “Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti”, vol. CXII (1999-2000), pp. 157-169; Torquato Tasso epistolografo in “Gli scrittori d’Italia.

 

“Fibra – Tutta la vita in un respiro” di Fabio Pascucci

Diego, tutta la vita in un respiro.

Un adolescente malato di fibrosi cistica, costretto ad alzarsi tutti i giorni all’alba per fare aerosol e PEP mask.

Deve impedire ai suoi polmoni di rimanere ostruiti. “Fibra” è il soprannome affibbiatogli da Patrik, cinquanta chili di ego e bullo della classe.

“Fibra” come fibroso, la cifra del suo male, sinonimo anche di forza e tenacia. Questo Patrik non lo sa. Non sa nemmeno che il suo compagno è sopravvissuto a un anno terribile, un anno di sondino gastrico che gli trapassava naso e bocca per alimentarlo. Era solo il suo primo anno di vita. Patrik non sa molte cose di Diego, suo avversario nel nuoto. Pur facendo parte della stessa squadra, sono da sempre rivali.

 

“Cielo” di Rosario Tomarchio

“Cielo” è un appassionato canto all’aldilà, alle sue forme, alle sue anime. La passione evocativa si delinea schietta e caparbia. L’esortazione alla divinità è pacificatrice anche quando l’Io diventa straniero in altre terre, l’amor di pace resta l’unica consolazione per la condizione dell’uomo che si interroga sull’infinito, sulla sua condizione di essere finito in un mondo che celebra l’interminabile.

“Straniero, mi ritrovo in questa terra benedetta da un Dio e da tanti Credi. E se un giorno e se non andrò sempre fuggendo, qui troverò riposo e il mio nome su una pietra.”

Collana Trasfigurazioni in collaborazione con Oubliette Magazine

 

“Una breve stagione” di Leonardo Rallo

Che belli i tempi in cui si doveva pensare all’amore e basta… Non c’era la crisi, non c’erano tutte queste diavolerie tecnologiche, si usciva con gli amici dicendoci semplicemente “Ci vediamo là.”, i legami erano solidi e venivano spezzati solo (forse) dalla morte. Leggere Leonardo ha sempre quel qualcosa, quel tocco “di paese” che serve a immergerci di più nella storia. Il particolare di quell’osteria, quel piatto semplice eppure così invitante, tanto da farci venire l’acquolina in bocca senza nemmeno vederlo in foto. Una natura incontaminata, persone schiette e sincere ed ecco qua, la magia è fatta. Ho già letto le parole di Leonardo e, come le volte precedenti, anche questo libro mi ha preso pian piano, senza fretta. Non ha cercato la spettacolarizzazione del colpo di scena, non è iniziato con fuochi d’artificio o chissà che, semplicemente si è presentato come un amico discreto e ha iniziato a raccontare di sé. Persone semplici ma non per questo insignificanti, paesi piccoli eppur veri, storie che forse non ci riguardano eppure le sentiamo in noi, sono parte di noi…

Dalla prefazione di Roberto Baldini

 

“La terra del silenzio” di Gabriella Becherelli

Un libro intelligente quello di Gabriella Becherelli, che parte da un pensiero leibziano che improvvisamente attraversa Mark: “Le anime sono specchi viventi o immagini dell’universo delle creature”. È Mark un giovane architetto, invecchiato spiritualmente anzitempo per una sorta di inerzia psichica che lo caratterizza dacché ha incontrato il dolore. Ha finito col confondere la monotonia con la pace interiore, evitando di elaborare i lutti, specie quello dei suoi genitori, cercando di dimenticare distraendosi o impegnandosi nel suo lavoro. Ma, come si sa, la vita chiede il redde rationem e anche per l’architetto arriva il momento di interrogarsi sul suo passato integrandolo col presente per superarlo ed arrivare ad una evoluzione della sua anima. E siccome, lo dice la filosofia, le cose non capitano per caso, il suo pensiero corre inconsciamente proprio al filosofo di Lipsia, nato nel 1646, tuttologo che ha superato precocemente rispetto ai tempi l’empirismo di Locke e il dualismo di Cartesio.

 

“Ho raccolto un fiore nero” di Luca Santilli

Luca Santilli è un giovane autore, che riesce a trasmettere emozioni emozionandosi per primo, in effetti ammette lui stesso di aver scritto questo epistolario, quasi sotto dettatura, sentiva i protagonisti vivi e pronti per farsi conoscere al mondo. Così incamminandomi nella lettura di “Ho raccolto un Fiore Nero”, mi sono dissociata da Fioralba per congiungermi a Nimue. L’ho fatto con curiosità, tenerezza, simpatia, provando le sue paure, i suoi dolori e stupori; l’autore la percepisce come fosse l’unica donna da poter amare, madre, sorella, la voce di un’amica lontana da dover aiutare.

Dalla prefazione di Fioralba Focardi

 

“Il viaggio di Simone” di Evan Jung

Scopo del Saggio è riferire il viaggio del protagonista di questo libro, un ragazzo di nome Simone. Elaboriamo una similitudine tra il viaggio nel senso comune ed il viaggio nel senso di questo Saggio. Nel senso comune. Si ha il viaggio quando si ha lo spostamento da un punto di partenza ad un punto d’arrivo. Il punto di partenza è la posizione in cui colui che si sposta non vuole più permanere. Il punto d’arrivo è la posizione che colui che si sposta vuole raggiungere. Fintanto che non si raggiunge la posizione desiderata sussiste il bisogno di spostamento. Quando si raggiunge la posizione desiderata si permane in una posizione di equilibrio. L’equilibrio della posizione desiderata è dato dal non avere più la necessità di spostarsi. Questa è la definizione di viaggio nel senso comune. Nel senso di questo Saggio.

 

“Com’è bello il sole” di Angelo Portale

Per Angelo Portale, la poesia è un’esperienza di verità […] Nelle poesie di Angelo Portale si nasconde un senso dantesco della verità che sta dentro le cose, e ne svela il senso e il compimento. La verità ha una bellezza intrinseca che forse consiste più nel desiderio, nella pungente necessità di ricercarla ovunque che nel venirne in possesso […] C’è qualcosa che arma di umile intelligenza la vetta maestosa dei monti (XI. Vetta); c’è qualcosa dentro alla pienezza composta degli abeti (VIII. Abeti); c’è qualcosa che muove i passi stanchi del pastore verso casa, dopo un giorno (uno come tanti, come tutti) di dura, ma serena fatica (IX. Pastore). Nascosta nella varietà delle espressioni del creato, nei conflitti e nelle lacerazioni del pensare, nelle azioni dell’uomo, anche di quello malvagio, il poeta intravede un’unicità e la cerca.

 

 

“L’alchimia di Eva” di Ilia Delre

Prefazione a cura di Roberto Baldini

Quando ho iniziato a leggere questo libro, non sapevo cosa aspettarmi.

Di solito è una cosa negativa e curiosa in egual misura, e forse in questo caso l’Autrice voleva sul serio incuriosire il lettore.

Devo ammettere che c’è riuscita, e farlo con un lettore accanito come me è stato un gran biglietto da visita…

Amore, intrighi, segreti…

 

“Spire di un’anima” di Fioralba Focardi

Sentimenti forti e contrastanti, parole decise che vi lasceranno senza fiato, mentre vi accarezzano l’anima. Le parole di Fioralba saranno stilettate verso il vostro cuore: a volte sanguinerete, altre volte, dalla punta d’acciaio, sboccerà un fiore che v’inonderà con la sua dolcezza e il suo candore. Non esiste un metodo di giudizio per la poesia, poiché ognuno di voi percepirà le parole di Fioralba in maniera differente. Una cosa posso svelarvela, però: verrete colpiti dalle sue parole. Non so dirvi come, starà a voi scoprirlo. E sarà meraviglioso Dalla prefazione di Roberto Baldini

 

“Bugie” di Massimo Occhiuzzo

Essere scrittori vuol dire essere bambini, chiedersi perché?

C’è il bisogno innato di conoscere ciò che ci circonda. Nelle risposte si crea l’idea che l’uomo poi avrà della vita. Il foglio dei bambini è bianco, deve essere riempito dai colori e devono essere quelli giusti, ogni sbavatura può lasciare un segno indelebile nella loro anima.

In copertina “Il grande occhio” Torre Alfina Opera di Rita Pepparulli Foto di Massimo Occhiuzzo

 

“Nei cieli di quarzo”

Una selezione di poesie.

In allegato CD audio con le poesie recitate dall’attore Mario Lucarelli.

 

“Passaggio a livello senza barriere”

XVII edizione Premio Nazionale Mimesis di poesia

 

Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it

 

Written by Alessia Mocci

Addetta stampa (alessia.mocci@hotmail.it)

 

Info

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

https://www.facebook.com/RupeMutevole

http://oubliettemagazine.com/2014/09/29/rupe-mutevole-edizioni-alla-frankfurter-buchmesse-fiera-internazionale-del-libro-di-francoforte/

 

Fonte

http://oubliettemagazine.com/2014/10/09/le-novita-editoriali-di-settembre-2014-della-casa-editrice-rupe-mutevole-edizioni/

 

Come scegliere la musica più adatta per proprio il matrimonio

Se state pensando che avete terminato i preparativi del matrimonio, controllate sotto la voce “musica” e vi accorgerete che siete decisamente in alto mare. La musica di solito si sceglie alla fine, eppure è fondamentale per determinare le sorti di un matrimonio. Oggigiorno molti promessi sposi decidono di affidare la scelta della musica al proprio wedding planner; in questa maniera, però, si rischia che la scelta non rispecchi le proprie esigenze. E’ preferibile quindi scegliere, in autonomia, tramite il passaparola e i consigli degli amici oppure utilizzando siti web specializzati  nella ricerca di musicisti per matrimoni ed eventi (come Musiqua.it)
Dalla marcia nuziale al taglio della torta la musica rappresenta la colonna sonora di una giornata indimenticabile. Le prime note della colonna sonora del vostro matrimonio saranno quelle della marcia nuziale. Il sacerdote vi metterà in contatto con alcuni musicisti esperti di cerimonie nuziali e potrete indicare i canti che dovranno accompagnare i momenti più importanti della celebrazione come presentazione dei doni, comunione, firme. Consigliamo melodie semplici, è il vostro giorno, non un concerto. Per una cerimonia coinvolgente non fatevi mancare l’Ave Maria.
Al ricevimento potete sbizzarrirvi scegliendo musica divertente per intrattenere i vostri ospiti. La scelta è personale, ma potete realizzare una playlist con le canzoni che hanno rappresentato la colonna sonora della vostra storia d’amore. Molto dipende dallo stile che avete scelto. Per dare un tocco ancora più elegante e raffinato si può invitare un quartetto d’archi, per far divertire gli ospiti invece è preferibile puntare su balli di gruppo e karaoke. In molti scelgono di far esibire una band rock. L’importante è cercare di mantenere un audio basso per permettere agli ospiti di chiacchierare. Se avete la fortuna di conoscere un cantante famoso potete chiedergli di esibirsi per voi e dedicarvi la canzone del primo ballo insieme.
Se volete essere originali (tradotto: il budget a vostra disposizione è limitato) potete inserire un cd nell’impianto stereo e lasciare che la musica si riproduca senza sosta, ma in genere è preferibile contattare delle agenzie di animazione e spettacolo che gestiranno al meglio la scelta della musica in base alle vostre richieste, con proposte adatte a tutte le tasche. Oltre ai musicisti si può chiedere di far esibire dei ballerini al momento del taglio della torta, per animare quello che è un momento molto silenzioso. Se vi capita di essere invitati a qualche matrimonio e l’animazione musicale è di vostro gradimento, prendete il numero di telefono!

Clean-up: la pulizia partecipata di Retake Roma

indexI romani sono abituati a vivere il proprio quartiere a 360 gradi. È come se esistessero tante piccole città strette tra le braccia di Mamma Roma, realtà diverse ma con un fattore comune, il degrado. Manifesti, adesivi, scritte sui muri. In una parola: inciviltà.

È qui che entra in campo Retake Roma, un gruppo di volontari impegnati nel ripulire la Città Eterna dal vandalismo, un esercito munito di raschietto, tanta pazienza e voglia di vedere la propria città ripulita.

Il loro obiettivo è chiaro: sensibilizzare i cittadini al decoro urbano, risvegliare una coscienza civica che sembra essere ormai sopita negli stessi individui che quotidianamente si lamentano delle condizioni dei propri quartieri. Promuovono un approccio attivo all’interno della comunità grazie al quale il cittadino si mette in prima linea e diventa parte integrante del mantenimento decoroso.

Abbiamo intervistato Antonino di Retake Roma per approfondire il lavoro che stanno svolgendo.

– Com’è nata la vostra associazione?

Retake Roma è un movimento nato nel 2010 per opera di Rebecca Spitzmiller, italo-americana insegnante di diritto comparato presso l’università Roma Tre.

Rebecca stanca di vivere una città bellissima deturpata da atti vandalici ed abusivismo ha deciso di rimboccarsi le maniche e “riprendersi” Roma, anzi restituire Roma a ciò che le spetta di diritto: decoro e rispetto.

Iniziando dalle mura del suo condominio, continuamente vandalizzate e deturpate con insensati tag, ha poi proseguito il suo scopo “reclutando” altre persone a fare lo stesso. Insieme, con il tempo, e con la collaborazione dei PICS ed Ama, si è giunto a ciò che siamo oggi, con la prospettiva di migliorare e cambiare la mentalità dei cittadini di Roma e Roma stessa.

– In quanto tempo e in che modo siete riusciti a richiamare l’attenzione e a diffondere i vostri obiettivi in tutte le zone di Roma?

In primo luogo attraverso l’esempio. Le parole non bastano per cambiare le cose, bisogna agire. Con perseveranza e determinazione, quando la maggior parte delle persone ci scherniva (e continua a farlo) per ciò che facciamo – perché ritenuto assolutamente inutile -, nel corso di quest’estate siamo riusciti a raggiungere migliaia e migliaia di sostenitori su FB e un migliaio di retaker sul territorio di Roma. Abbiamo sfruttato le potenzialità delle piattaforme social, senza abusivismi di nessun genere. A prima dimostrazione che le affissioni abusive non sono affatto la risposta per ottenere visibilità. In secondo luogo cerchiamo continuamente di diffondere due messaggi cui non siamo mai stati abituati:

– il rispetto del bene pubblico come strumento lungimirante per un miglioramento generale (sicurezza ed economia), in applicazione della Teoria delle finestre rotte;

– la realizzazione del principio di sussidiarietà costituzionale (ex. art 118 Cost.), secondo cui dove non arrivano le istituzioni arrivano i cittadini.

Altro aspetto fondamentale di diffusione di Retake Roma è stata la rete di gruppi su cui si basa il movimento, organizzazione finalizzata a mantenere ed aumentare il senso di appartenenza per il proprio territorio.

Con tale sistema si ha la possibilità di socializzare, condividere e confrontarsi per il bene e il rispetto di ciò che è pubblico. Parimenti si realizza una circostanza in cui vivendo nella zona in cui il retaker ha svolto il proprio lavoro, quest’ultimo “sorveglia”, per forza di cose, il proprio quartiere potendo quindi intervenire senza particolari difficoltà e fatiche, ripristinando nuovamente il decoro in modo più diretto e facilitato.

– Ogni quanto organizzate eventi di “clean-up”?

Sulla base dei gruppi per zona o a seguito di proposte di cittadini per circostanze di vergognoso degrado, i retake vengono organizzati o dai gruppi stessi, dopo un confronto tra i cittadini, oppure da Retake Roma, dopo la richiesta di collaborazione inoltrata a PICS ed Ama, per interventi di grande portata. Per i primi dipende dalle disponibilità dei membri del gruppo, nel caso dei secondo si cerca di organizzare una volta al mese, talvolta 2 eventi mensili.

– In che modo è possibile partecipare?

Tutti possono partecipare ai retake, basta informarsi sul retake in programma (nella propria zona o generale) convalidare digitalmente la propria presenza e presentarsi, nel luogo e all’ora stabiliti, con gli strumenti del retaker!

– Nonostante l’impegno di Roma Capitale a fermare il fenomeno “cartellopoli” continuiamo a vedere per le nostre strade centinaia di manifesti affissi non negli spazi appositi, c’è secondo voi un modo per prevenire questo abusivismo?

Dialogando con i responsabili di tali affissioni abbiamo compreso come ciò viene fatto per ottenere maggiore visibilità soprattutto da quella tipologia di soggetti che non utilizza i social o da parte di quegli stessi organizzatori che non sanno utilizzare metodi alternativi. Rimanendo inadeguato giustificare un abuso con una visione cieca ed irrispettosa del prossimo, è il caso di iniziare a pretendere con le istituzioni competenti la predisposizione di bacheche autorizzate dove sia possibile affiggere queste tipologie di manifesti, dimostrando intransigenza per gli altri. Purtroppo l’affissione abusiva rimane una triste realtà per l’assenza di una politica ferma di contrasto del fenomeno, tale da essere tristemente giunti ad una prassi illegale. I cittadini si sono abituati a questa forma di abusivismo non rendendosi più conto della relativa illiceità.

Intervista di Alessia Mocci a Rosario Tomarchio, autore della raccolta poetica Cielo

“Guardo il mare/ mentre cerco di calmare/ la mia mano tremolante/ di passione./ Lo guardo con gli occhi/ lucidi e mentre ti penso,/ le mie lacrime si confondono/ con l’acqua del mare./ La lontananza mi brucia/ dentro, mi confonde,/ mi strazia e mi agita/ come le onde del mare./ […]” – “La lontananza

Mare e cielo in un orizzonte precluso all’essere umano, il mistero delle acque dell’oceano, la separazione che lascia lacrimoso l’Io Poetico mentre osserva il movimento delle onde, così naturale, così geometricamente perfetto

Cielo” è la quarta raccolta poetica dell’autore Rosario Tomarchio, edita nel settembre 2014 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine. Preceduta da “La musica del silenzio”, “Storia d’amore” e “Ricordi di poesie” questa nuova silloge poetica presenta un rapporto più maturo dell’autore sia con il verso sia con l’esplicazione delle tematiche presenti.

“Cielo” sarà presente nello stand di Rupe Mutevole Edizioni presso la prestigiosa Frankfurter Buchmesse, la Fiera Internazionale del libro di Francoforte nel Padiglione Hall 4.1 L 74, come novità editoriale della casa editrice.

Abbiamo incontrato Rosario curiosi di poter avere qualche novità in più! Buona lettura!

 

A.M.: Ciao Rosario, è un piacere incontrarti per questa nuova pubblicazione. “Cielo”, infatti, è la tua quarta silloge poetica. Ritieni che la tua poesia sia mutata nel corso degli anni?

Rosario Tomarchio: Ciao Alessia, grazie a te per il tempo che mi dedichi. Penso proprio di sì, la mia poetica sta maturando ed andando a rileggere le precedenti raccolte, si può tracciare un percorso di maturazione. La silloge poetica Cielo, ragionando su questo termine, credo che si presenta con una giusta dose di maturità per raccogliere il confronto con gli altri poeti più bravi di me.    

 

A.M.: La copertina presenta una bellissima luna immortalata da Veronica Raciti. Com’è nata questa collaborazione?

Rosario Tomarchio: La foto di Veronica Raciti per il mio libro è semplicemente magnifica. Veronica è la sorella del mio grande amico Salvatore Raciti e così grazie a questa bella amicizia è nata la collaborazione con Veronica.

 

A.M.: Quali sono le tematiche presenti in “Cielo”?

Rosario Tomarchio: Le tematiche presenti i “Cielo” sono l’amore e la natura. L’amore non è solo referto all’amore tra un uomo e una donna. È un amore che si apre a tutte le vie dell’amore “servo e amante, amami e vattene/ dolce amore mio.” In questi versi si nasconde un amore di altri tempi dove un gentil cavaliere si fa servo per amore della dama amata. La natura, si presenta come madre e come forza generatrice. Allo stesso tempo, l’uomo, il poeta interroga la natura sui misteri dell’universo creato.

 

A.M.: La lirica “La lontananza” recita: “Guardo il mare/ mentre cerco di calmare/ la mia mano tremolante/ di passione.” Qual è la passione di cui parli?

Rosario Tomarchio: Nella lirica “La lontananza”, il poeta dialoga con il mare. Il poeta chiede se anche il mare soffre di quel malessere che genera la lontananza di una persona cara, d’un amore lontano dal proprio cuore. Immaginiamo il poeta, come qualsiasi altro uomo che scrive una lettera d’amore alla persona amata, la mano trema al pensiero di  quella passione che avvolge quel nobile sentimento e nello stesso tempo la nostalgia dell’assenza della persona amata.

 

A.M.: La tua città natale è Piedimonte Etneo, un nome parlante infatti è un paesino ai piedi dell’Etna. Quanto incide sulla tua vita la vicinanza con il grande vulcano? È fonte di ispirazione?

Rosario Tomarchio: Il vulcano è qualcosa di “vivo” e come tale interagisce con la popolazione. È fonte di ispirazione e come me nel tempo passato ha influenzato il pensiero poetico di tanti poeti.

 

A.M.: Rosario, in editoria sei conosciuto anche per altre pubblicazioni. Puoi farci qualche titolo?

Rosario Tomarchio: Oltre alle silloge poetiche, ho pubblicato alcuni saggi: Tra acqua e santa e fuoco, Il mito della semplicità, In cammino, Dalla grotta al tempio e in formato ebook La Sicilia nelle tradizioni in cucina. L’ebook ultimante è stato tradotto in inglese ed è disponibile anche nella versione cartacea.

 

A.M.: Qual è l’ultimo libro che hai letto? E l’ultimo film che hai visto?

Rosario Tomarchio: Ultimamente ho avuto il piacere di rileggere Mastro don Gesualdo. Invece per quando riguarda i film, sinceramente non ne guardo tanti, forse sarà banale comunque un film che amo rivedere e lo guardo ogni volta ch’è ho l’occasione è Il mio amico Babbo Natale. A parte questo sono un fan del serie televisiva Il commissario Montalbano.

 

A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?

Rosario Tomarchio: Con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni è la mia prima pubblicazione. Tuttavia posso consigliarla, è un ottima casa editrice ben presente sul mercato editoriale e molte pubblicazioni possono vantare ottime vendite e ottengono ottimi risultati nei concorsi per libri editi.    

 

A.M.: È online con partecipazione gratuita un Contest di poesia denominato “Cielo”, nel quale si mettono in palio ben tre copie della tua silloge. Hai sbirciato nelle opere partecipanti?

Rosario Tomarchio: Sì. Ancora siamo all’inizio e fin dal primo momento nel Contest ho notato belle poesie partecipanti. Il Contest è una bella esperienza che da la possibilità di far conoscere il proprio libro e in più da la possibilità di un confronto con gli altri poeti partecipanti. 

 

A.M.: Hai novità riguardo la prima presentazione della raccolta “Cielo”? La farai nel tuo paese? Puoi anticiparci qualcosa?

Rosario Tomarchio: Presentare un libro di poesie in un piccolo paese come Piedimonte Etneo presenta sempre un punto interrogativo. Ti espongo brevemente il problema. Nelle librerie, anche nelle grandi librerie di Catania, i libri di poesia trovano poco spazio semplicemente per il fatto che il lettore classico e che acquista i libri è più orientato ad acquistare romanzi, libri di cucina e altro. E così avviene nelle presentazioni, la presenza di gente in numero maggiore è presente per questo genere di libri. Io personalmente vorrei presentare il mio libro nel mio paese, anche se per il momento non ho progetti in riguardo. Successivamente vorrei puntare al centro e al nord Italia e questo sarà solo possibile grazie all’aiuto prezioso di amici scrittori e “fan”.

 

A.M.: Salutaci con una citazione…

Rosario Tomarchio: Ultimamente ho avuto modo di apprezzare in modo particolare una bellissima di Pablo Neruda “Toglimi il pane, se vuoi,toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso.

 

Written by Alessia Mocci

Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)

 

Info

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

https://www.facebook.com/RupeMutevole

http://www.rupemutevoleedizioni.com/letteratura/novita/cielo-di-rosario-tomarchio.html

 

 

Fonte

http://oubliettemagazine.com/2014/10/02/intervista-di-alessia-mocci-a-rosario-tomarchio-autore-della-raccolta-poetica-cielo/