INpressMAGAZINE Claudio Palazzi
“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.” Maria, una vergine che diverrà...
Eravamo insieme alla pioggia mi bagnavo e ti chiedevo amami, ti prego, amami. Senza quasi pensarci su tutti e due i tuoi piedi mi dicesti che potevi, sì. Ma domani. Forse l’altro, ancora.
A volte ti vedo piccolo che neanche un puntino sei sul fondo bianco delle mie notti. Sembri quasi impossibile. Sarà che la distanza ridimensiona. Infatti ho spesso stelle dentro le mani me le piglio dal cielo. Sembrano innocue ed esagero a giocarci tanto che poi inavvertitamente esplodono.
Mi hai detto:  stai attenta, non ci amiamo. Ed io ti ho risposto: perché non proviamo? Noi col corpo ci intrecciamo, eppure in cuore collidiamo.