Alto quanto un bimbo di cinque anni. Dispettoso. Silenzioso. Irrompe nella vita degli uomini a suon di scherzi. I nonni  e le nonne salentini raccontano storie su di lui, lo spiritello domestico. E’ lo “scazzamurreddhu”, uno spirito che la leggenda vuole vicino agli umani in piena notte, mentre giocherella accanto al letto o addirittura sul loro corpo.

E’ come sempre la Chiesa a completare il quadro di una credenza che – sapendo di non poter sdradicare – si arrichiva di tanti e nuovi volti. Fu così che si iniziò a far credere che questo bimbo cresciuto fosse lo spirito di un bimbo morto senza battesimo.
Non è certamente cattivo ma, a volte, si rende insopportabile: si dice ami i cavalli e questo sarebbe il motivo per cui si introdurrebbe nelle stalle per comporre le criniere dei suoi favoriti in strane treccie che poi per essere sciolte richiedono tempo e pazienza.

Ma va oltre: spesso giacerebbe sulla pancia delle donne dormienti, rendendo loro difficile la respirazione. O ancora, si diverterebbe a solleticare, sempre nel sonno, le piante dei piedi agli uomini.

Sarebbe il custode di tesori, sotterrati in luoghi che solo lui conosce. Indosserebbe uno strano cappello rosso a punta che è anche il suo talismano. Per questo, secondo sempre i racconti dei non più giovanissimi, il sogno di tanti contadini era quello di impossessarsi di tale copricapo per ricattarlo e farsi portare uno dei tanti tesori. Toltogli il cappelletto, diventerebbe docile e piangerebbe come un bambino.  Restituito il cappello,  sarebbe tanto veloce da dileguarsi facendo sberleffi, salti e capriole, senza mantenere le promesse fatte. Un consiglio è quello di evitare di dirgli che si desidera oro, altrimenti porta “merda”, viceversa bisogna chiedergli la seconda per avere il primo …

Oggi incontrare uno “scazzamurreddhu” è quasi un’impresa: non se ne vedono più, sono fuggiti lontan. Eppure qualcuno ancora racconta di sentire la presenza di un qualche spirito durante la notte, che giocherella e saltella sul letto. Un incontro inconsueto che – più che spaventare – rende certamente più allegre e vivaci le nostre nottate.

Serena Perfetto

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