Il dibattito presidenziale tra Biden e Trump, è stato considerato dai Democratici come una catastrofe per il Presidente in carica e dai Repubblicani come una vittoria talmente schiacciante da essere persino negativa per le aspirazioni dell’ex presidente. Trump.
La ragione di queste reazioni è che l’attuale presidente Democratico Biden in un paio di momenti durante il dibattito ha dimostrato di non riuscire a tenere la concentrazione e quindi di perdere il filo del discorso. Su tutti i media praticamente sono stati presentati solo i due spezzoni in cui Biden ha perso colpi, in questo modo focalizzando tutta l’attenzione su una parte irrilevante dell’andamento del dibattito.
Quello che ci si aspettava prima del dibattito infatti era che: Trump mentisse (come ha sempre fatto), che si incensasse (come ha sempre fatto), che dicesse che Biden è il peggiore presidente mai esistito pur senza alcuna base di dati realistica.
Ci si aspettava poi che Biden avesse i problemi che ha avuto a causa dell’età, ce se lo aspettava perché sono anni che viene preso in giro per essere spesso in difficoltà a compiere azioni banali o a dire cose molto semplici. Per questo è chiamato anche dagli stessi elettori democratici Sleepy Joe (Joe che dorme).
Quello che ci si aspettava è avvenuto come da campione: è stato dimostrato dopo una indagine sui fatti che Donald J. Trump ha mentito oltre 30 volte durante il dibattito e Joe Biden ha dimostrato che i problemi di concertazione che ha, non sono solo una diceria. Cosa si aspettavano i Democratici che ora urlano al disastro e vorrebbero sostituire all’ultimo minuto il candidato presidenziale? Si aspettavano che la demenza senile che ha colpito il presidente stesse regredendo? Oppure speravano che facesse la figuraccia che cha fatto per poterlo defenestrare?
Avendo visto il dibattito e gli interventi dei due candidati nei giorni successivi c’è però molto più da dire.
1) Possibile che i repubblicani non abbiano un candidato migliore di un vecchio marpione che in passato: ha messo le mani addosso alle donne, non ha pagato le tasse pur essendo ricco, mente senza sosta e semplicemente inventa quello che gli fa più comodo, ha cercato di rovesciare la democrazia dopo aver perso le elezioni?
2) Possibile che i Democratici non abbiano un candidato migliore di un anziano che dimostra di non essere in grado di tenere durante un dibattito televisivo e che dovrebbe invece essere in grado di discutere con i leader mondiali di qualunque situazione, compresa la guerra atomica?
3) Quasi tutto il dibattito è stato un avanti e indietro di due bambini dell’asilo che dicevano io sono meglio di te, io ho fatto meglio di te, tu sei brutto e cattivo, io sono bello e buono.

Può il presidente del paese più influente al mondo non proporre un modello di società per il proprio paese? Può non proporre una visione strategica per il mondo? Può non essere in grado di dire come affronta il pericolo concreto di una guerra mondiale? Può non dire cosa farà per il pianeta che sta morendo?
In altre parole, gli US ed il mondo hanno bisogno di un leader che sia in grado di avere una visione del futuro e che abbia le energie, la forza e la freschezza di pensarle e portarle avanti, diciamo un JFK; non di due vecchi che ormai non sono interessati ad un futuro che non sono in grado di vedere e non parlo di una questione anagrafica perché un presidente come l’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica (Nato nel 1935 e recentemente venuto a mancare) sarebbe una figura perfetta, non tanto per quello che diceva rispetto al quale si può più o meno aderire e gli americani non aderirebbero, ma per la capacità di inventare la società del futuro, la freschezza del pensiero e la determinazione, la coerenza nel portarlo avanti in tutti gli aspetti.
In altre parole, il dibattito presidenziale ha dimostrato una sola cosa: gli USA non sono più in grado di essere dei leader mondiali e l’impero americano sta per collassare su se stesso. Non sono in grado di presentare un personaggio che sia in grado di compiere il lavoro che gli viene richiesto perché schiacciati dalle proprie contraddizioni e non mi stupirei se nell’arco della prossima presidenza gli US dovessero cominciare a disgregarsi sia dall’interno che verso l’estero.

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