In libreria: Il sale e gli alberi di Ernesto Venturini edito da Negretto Editore
“[…] la legge 180 è stata una parte strutturale di una serie di riforme dell’Italia negli anni ‘70, come risultato di una forte mobilizzazione pubblica: la legge sanitaria, per l’appunto, la legge sul divorzio, sull’aborto, sulla libertà alla contraccezione, l’accesso all’Università anche per gli istituti Tecnici, promuovendo un’Università di massa, lo Statuto dei lavoratori.” – Ernesto Venturini in un’intervista
In tutte le librerie virtuali e fisiche dal 1° settembre 2020 è disponibile “Il sale e gli alberi. La linea curva della deistituzionalizzazione” un saggio dello psichiatra Ernesto Venturini edito nella collana Cause e affetti per la casa editrice mantovana Negretto Editore.
“Il sale e gli alberi” consta di sette capitoli (“La pratica”, “La dialettica del potere”, “Il protagonismo della soggettività”, “Gli spazi della de-istituzionalizzazione”, “I tempi della de-istituzionalizzazione”, “Riabilitare la città”, “Il sale e gli alberi”) preceduti da una presentazione ed introduzione curate dallo stesso autore Ernesto Venturini.
È presente una postfazione curata dalla studiosa, storica, scrittrice e coordinatrice del Centro di servizi per il volontariato bolognese Cinzia Migani, dallo psicologo del Dipartimento di salute mentale di Imola Ennio Sergio; dal giornalista Valerio Zanotti; e dall’attuale rappresentante della Unione Regionale Associazioni per la Salute Mentale Emilia-Romagna Valter Galavotti. Chiude un allegato intitolato “Il condimento brasiliano della deistituzionalizzazione” curato da Maria Stella Brandão Goulart, Ernesto Venturini ed Adelaide Lucimar Fonseca Chaves.
“Ci sono due strade che, fin dal loro inizio, non si sono mai incrociate: il pensiero della follia e le pratiche della malattia mentale. Basaglia, per primo, ha guardato ad entrambe. Foucault ha preso la parola per fronteggiare il monologo della ragione e ha scritto una storia della follia, Basaglia prende la parola per dare voce al balbettio della follia e per imporre il silenzio alla scienza. La malattia mentale è messa tra parentesi per poter dare voce a chi che non ha voce, per far parlare la follia: il suo silenzio, la sua invisibilità costituiscono i prolegomeni di un nuovo sapere.” – Ernesto Venturini
L’importante saggio porta in luce il processo di liberazione promosso nel campo della salute mentale in Italia, con particolare attenzione agli eventi che portarono alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Imola, nonché della lotta al manicomio nel mondo e la sua deistituzionalizzazione.
Nel saggio si potrà osservare una intensa commistione con il mondo della letteratura e dell’arte. Infatti, il lettore potrà incontrare riflessioni sul poeta Costantino Kavafis, William Shakespeare, Italo Calvino, Jean Paul Sartre, Antoine de Saint-Exupery, Giorgio Gaber, Ridley Scott ed altri.
Questi continui riferimenti letterari sono una scelta precisa di Ernesto Venturini per svolgere la prima funzione: la comunicazione. Usando il linguaggio della poesia, della letteratura e dell’arte l’autore, con forte impatto emozionale, rifugge la fredda terminologia della psichiatria così da rendere il saggio di facile fruizione anche per i non addetti ai lavori.
“Lo sguardo altrui dà al mio tempo una nuova dimensione. Nell’essere guardato sono spinto in una nuova condizione della esistenza, dove ho la percezione unitaria di tre dimensioni: quella dell’io, del me e degli altri. […]
Lo sguardo della deistituzionalizzazione diventa realtà quando i volti degli utenti, dimessi e rivolti verso il basso, si trasformano in volti curiosi, attenti; quando gli sguardi dei bimbi, che entrano in contatto con i pazienti in occasione di alcuni spettacoli teatrali, o quando lo sguardo dei cittadini, che volontariamente lavorano nelle comunità protette, incrociano gli sguardi degli internati e vi riconoscono gli stessi desideri e le stesse speranze, che quotidianamente li animano.”
Ernesto Venturini ha conseguito la laurea in psichiatria a Roma. A Gorizia e a Trieste collaborò con Franco Basaglia. Nel 1979 per Einaudi ha curato una lunga intervista-riflessione con Basaglia sull’allora recente Legge 180 pubblicata in “Il giardino dei gelsi”. Ha concorso alla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Imola e ha condotto una significativa esperienza sulla salute mentale in vita comunitaria.
Nel 2010, per Franco Angeli Edizioni pubblica “Il folle reato. Il rapporto tra la responsabilità dello psichiatra e la imputabilità del paziente”, un saggio redatto con Domenico Casagrande e Lorenzo Toresini, un volume che prende spunto da uno scritto di Franco Basaglia e la moglie, la psichiatra Franca Ongaro, “Il problema dell’incidente”, che mette a confronto le sentenze e le perizie di alcuni casi delittuosi nei quali il medico è stato imputato di omicidio colposo per il crimine commesso dal proprio paziente.
Inoltre, l’autore in qualità di esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha accompagnato il processo di riforma psichiatrica in Brasile dal 1991 al 2006, riportando i processi ed i risultati dell’esperienza italiana.
Le librerie, per eventuali richieste dei lettori, sono tenute a rivolgersi ai distributori regionali che sono indicate nel sito Negretto Editore.
Written by Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa di Negretto Editore
Info
Sito Negretto Editore
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Acquista libro “Il sale e gli alberi”
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Citazioni tratte da “Il sale e gli alberi”
Direttore responsabile: Claudio Palazzi
“Il sale e gli alberi”: citazioni tratte dal saggio sulla salute mentale curato da Ernesto Venturini
Intervista ad Ernesto Venturini
Intervista di Alessia Mocci ad Ernesto Venturini: vi presentiamo “Il sale e gli alberi”
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In libreria: “Il sale e gli alberi” di Ernesto Venturini edito da Negretto Editore