Le Grandi Dionisiache


La Teverina si rianima dei battiti del Dio

della vita, del vino e della natura


II edizione

“Sono le tracce più antiche quelle che portano più lontano”

Dal 19 al 25 luglio la Teverina si anima del ritmo e della passione delle GRANDI DIONISIACHE: sette giorni densi di spettacoli, con un’anteprima il 19 con musica e brindisi, per riacciuffare fra le pieghe di teatro e musica l’emozione e la passione per la vita e la natura. Giunta alla sua seconda edizione, la rassegna è prodotta da Il Teatro Null, I porti della Teverina, Officina culturale della Regione Lazio, con la collaborazione dei Comuni di Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Lubriano, Sipicciano (Graffignano), Celleno, Bomarzo, Bagnoregio e della Strada del vino della Teverina, per la direzione artistica di Giovanni Abbate. In programma gustosi Banchi d’assaggio.

Si parte, come si diceva, con una serata di musica e buon vino il 19, con la partecipazione all’organetto diatonico di Fiore Benigni, per proseguire il 20 con il Tony Clifton Circus in Rubbish Rabbit. Il 21 Caterinia Genta e Marco Schiavoni saranno in scena con Las Rosas de Mayo, mentre il 22 luglio il Teatro delle forme proporrà Eros e Cibo. Il 23 luglio il Teatro Guascone, Andrea Kaemmerle e i suoi fratelli musici proporranno Troppo improvviso, mentre il 24 sarà la volta di Orti insorti di e per l’interpretazione di Elena Guerrini. La rassegna si conclude con Areò di Gloria Sapio. E poi: incontri, cene e una curiosa Antologia dei moderni dionisiaci curata da Giovanni Abbate che intende ripercorrere alcuni dei nomi che hanno battuto i terreni del dio dell’ebbrezza: come Baudelaire, Poe, Neruda, Cocteau, per arrivare a Jodorowsky, a l’uso sciamanico delle droghe con Castaneda, ed approdare alla Beat Generation con Ginsberg, Kerouac, Burroughs. Ogni sera 15 minuti di letture impetuose e appassionanti.

L’idea nasce in una terra feconda e misteriosa come questa della Teverina e seducente appunto come il mito di Dioniso, il dio della vegetazione, della vita, del vino, dei frutti, del rinnovo stagionale. Un festival, quindi, per ritrovare sé stessi, un saldo legame tra uomo e uomo, e anche tra uomo e Natura, la cui forza plasmante fa sì che ogni individuo partecipi dell’Uno-Tutto e diventi esso stesso opera d’arte.

Partendo dal Museo del Vino di Castiglione in Teverina, il festival raggiungerà spazi inconsueti, arene naturali, scorci affascinanti, piazzette dei piccoli centri, che mantengono ancora intatto il sapore e il segreto delle antiche tradizioni. Un percorso magico disseminato d’eventi artistici che daranno modo ad attori e spettatori di avere tra loro un rapporto diretto, avvolgente e coinvolgente. Anche la parte gastronomica, con degustazioni di prodotti tipici locali, avrà il suo spazio, curato da “La strada del vino della Teverina”.

Quindi un festival che intende essere una grande, unica ‘messa in scena’ articolata come corpo unico, perché un Festival è materia da dirigere come opera d’arte, da non sprecare con montaggi da mercato culturale.

Novità assoluta di questa II edizione è il progetto “Evoluzioni corali”. Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere. S’intende dare voce e per quanto sia possibile corpo ai (bi)sogni dell’uomo, comporre quindi, attraverso un processo creativo partecipato, una potente canzone corale. Si partirà dalle frasi dei singoli individui, espressione-sintesi della loro voglia di cambiamento in un determinato ambito, per poi elaborarle e musicarle in cori da rappresentare pubblicamente. Si può partecipare anche solo contribuendo alla creazione della lirica corale.