Amsterdam, 1928.

“E’ così bello stare abbracciata a te”. E lo era, per Elen. Le veniva così naturale passare ore abbracciata a lui. “Anche per me lo è, mon coeur”, le risponde Richard accarezzandole il viso. “Sei così bella appena sveglia”. Elen gli sorrise, con quel sorriso destinato solo a poche persone, quel sorriso di vera felicità. Si alza dal letto e va in bagno. Richard nel frattempo guarda l’orologio e balza giù dal letto: sono le 8.15, è in ritardo per la riunione delle 9. “Mon coeur, mi vesto al volo e scappo. Oggi abbiamo la riunione con l’allenatore e non posso tardare”. Elen urla qualcosa dal bagno ma Richard va troppo di fretta per rendersene conto ed esce dalla porta.

“Ti amo”, gli aveva detto. E’ la prima volta che Elen gli dice quelle due parole. Non trova mai il momento perfetto per dirgliele, perché lui è sempre di corsa e lei è timida, ha paura che Richard non ricambi i suoi sentimenti, essendo un atleta olimpionico di scherma e di ragazze ne può avere quante ne desidera. Persa, nei suoi pensieri, finisce di truccarsi ed esce per andare allo stadio. Il suo primo giorno di lavoro come reporter sportiva.

Lo stadio è gremito di persone provenienti da tutto il globo. Non sono stati tempi facili, fino ad ora, per lo sport. C’è stata la guerra, a queste olimpiadi l’URSS ha deciso di non partecipare perché è presente la Germania. Le donne finalmente faranno il loro ingresso nel mondo olimpico dell’atletica però: una piccola conquista in mezzo ad un mondo che sta cercando di riprendersi dagli strascichi provocati dalla guerra. E’ per questo che Elen è lì, per documentare quest’evento di importanza storica mondiale.

Ma lì, allo stadio, non ci sono solamente Elen e Richard. C’è anche Paul, marito di Elen. Paul è un tipo altezzoso, un uomo tutto d’un pezzo e ricco di famiglia. Non avrebbe bisogno di lavorare, lo fa per passione ed era per questo che Elen se ne era innamorata. Lui ha quel fuoco dentro, una passione che arde di una fiamma viva ma solamente per il suo lavoro. “Ciao mia cara, bentrovata. Ti presento…” e inizia a sciorinare una gran quantità di nomi. Elen si era persa al terzo, stava pensando a quanto era stato bello quella mattina svegliarsi al fianco di Richard. Subito però ricaccia indietro quel pensiero, sarebbe imbarazzante per Paul scoprire che sua moglie lo tradisce con un atleta; sarebbe imbarazzante per lei, soprattutto, che una donna nel 1928 abbia avuto l’audacia di tradire il marito.

La giornata finì in fretta, con Elen che diventava ogni minuto sempre più smaniosa, perché sarebbe andata a cena con Richard, per la prima, in pubblico. Non si sarebbero dovuti nascondere, perché ora lei è una giornalista sportiva e lui un atleta olimpico.

“Vieni qui, fatti dare un bacio” e Richard la strinse a sé. “Ma no, non così, non in mezzo alla strada! Ci potrebbero vedere” rispose lei, facendo finta di divincolarsi dal suo abbraccio e ridendo, un po’ per la paura e un po’ per quell’adrenalina che si ha per le prime volte. “Aspetta allora, se pensi che possano vederci, facciamo così” e lui prese il suo scialle bianco, lo avvolse intorno ai loro volti e si baciarono, per la prima volta, in mezzo alla strada come due amanti senza paura.

René Magritte, Les Amants.

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