La trama del film “ Mona Lisa Smile” è ambientata nell’America degli anni ’50. Sono gli anni della guerra fredda dove le studentesse del prestigioso college femminile di Wellesley nel Massachusetts sono valutate in base a chi sposeranno e per questo istruite al fine di essere preparate al loro destino di mogli e madri impeccabili.

Ecco quindi che appare fin dal principio molto evidente come la donna , all’epoca, a causa di una realtà profondamente bigotta e conformista, dovesse essere devota a soddisfare le richieste della società accantonando le proprie aspirazioni.

Sarà Katherine Watson , protagonista della vicenda, a fare la differenza con il suo arrivo come nuova professoressa di storia dell’arte nel Wellesley College , dando vita ad una vera e propria rivoluzione a partire dalle sue idee profondamente liberali e anticonformisti.

La figura di Katherine è diversa dagli altri professori del college anche per il semplice fatto che non è sposata , e questo è un aspetto che suscita fin da subito molta curiosità ma anche un po’ di scalpore agli occhi delle studentesse .

Nonostante la società patriarcale e repressiva degli anni ‘50, Katherine ha una visione molto indipendente e progressista per cui non crede al matrimonio come aspirazione massima nella vita di una donna ; ideologia questa completamente in contrapposizione con l’insegnamento impartito all’interno del college e questo rappresenta il motivo principale che la ostacolerà inizialmente nel farsi accettare.

Sarà proprio attraverso la sua materia , storia dell’arte, che Katherine Watson avvierà la sua rivoluzione , a partire dunque da un nuovo metodo di insegnamento , poco convenzionale , il cui obiettivo primario è quello di far sviluppare nelle ragazze il pensiero critico mediante le opere proposte, di iniziare così a ragionare e a pensare con la propria testa.

Tuttavia questo metodo innovativo di insegnamento di storia dell’arte non viene accolto in maniera favorevole e la stessa direttrice dell’istituto la solleciterà ad attenersi a metodi più tradizionali.

Katherine a questo punto si ritrova a mettere in discussione il Wellesley College, ad osservarlo cioè in maniera distaccata e differente dalle sue iniziali aspettative. Si rivelerà un’esperienza piuttosto deludente per lei che sperava di far cambiare prospettiva alle giovani studentesse , attraverso il suo insegnamento di storia dell’arte, sull’importanza di studiare per essere libere di vivere lontano da tutte quelle etichette che la società impone .

Ma dopo le iniziali resistenze , Katherine riesce finalmente a conquistare la fiducia da parte delle sue studentesse , invitandole a non sacrificare mai le proprie aspirazioni e ambizioni pur di avere un marito. Quello cioè che ha sempre cercato di insegnare è che il matrimonio non esclude per forza la realizzazione professionale. Ben presto infatti le sue allieve si troveranno a riflettere sulle parole della loro professoressa e alla fine riusciranno ad aprire gli occhi su quello che la società le aveva radicato e inculcato fino a quel momento. Da questo momento inizia nelle loro vite una vera e propria rivoluzione , iniziano a valutare nuove strade e a riscoprire soprattutto il loro valore come donne.

Nel personaggio di Katherine Watson possiamo ritrovare una delle tantissime donne che si sono battute e hanno lottato con tutte le loro forze affinché la loro voce si sentisse , per far affermare i propri diritti negli anni ‘50 del ‘900. In quell’epoca negli Stati Uniti la storia dell’emancipazione femminile aveva appena preso il via soprattutto grazie ai movimenti delle “ suffragette “ e alla lotta per il diritto di voto.

“ Mona Lisa Smile “ , film diretto da Mike Newell, trasmette un messaggio estremamente attuale, ovvero quello di libertà, oltre a quello dell’emancipazione femminile, in quanto la nostra è una società ancora oggi fondata su pregiudizi e stereotipi e questi sono causa di tanti ostacoli soprattutto nel momento in cui bisogna esprime un pensiero personale. Ebbene questo film incoraggia ad essere liberi , liberi di pensarla diversamente, di ragionare con la propria testa, di non omologarsi soltanto per il timore del giudizio altrui, è un invito ad uscire fuori dagli schemi.

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