L’unione europea (in sintesi UE) è un’unione economica e politica fra 27 paesi europei.
L’Unione Europea che conosciamo oggi è il frutto di un processo lungo e complesso che affonda le sue radici in diversi trattati stipulati per porre fine ai ricorrenti e sanguinosi conflitti culminati nella Seconda guerra mondiale.
Europa e Unione Europea non sono la stessa cosa: la differenza principale
Quando parliamo di Europa e di Unione Europea parliamo di due concetti estremamente diversi: l’Europa è un continente fisico, una precisa porzione di mondo; mentre l’Unione Europea è un insieme di 27 Stati europei che hanno deciso volontariamente di unirsi in un’organizzazione economica e politica a carattere sovranazionale. Con “carattere sovranazionale” si intende che l’Unione Europea esegue dei compiti e prende delle decisioni che in determinati ambiti assumono più valore della volontà e soprattutto dell’azione dei singoli paesi che ne fanno parte.
Fine della seconda guerra mondiale e gli inizi della cooperazione
8 maggio 1945: in Europa il secondo conflitto mondiale si è appena concluso. Il continente è devastato, si registrano milioni di persone morte, ferite o sfollati. 6 milioni di ebrei furono assassinati nell’Olocausto.
In Europa, gli Stati Uniti da un lato, e l’Unione Sovietica dall’altro, hanno finalmente posto fine al tentativo della Germania di dominare il continente. Tuttavia hanno delle visioni della politica, della società e dell’economia estremamente differenti: gli Stati Uniti non vogliono cioè che l’Europa occidentale cada sotto l’influenza, o peggio ancora, sotto il dominio dell’Unione Sovietica, in quanto questo porterebbe alla nascita di una superpotenza difficile da contrastare; allo stesso tempo temono fortemente che nel corso del tempo la Germania, esattamente come aveva fatto prima delle due guerre mondiali, possa riarmarsi e tentare ancora una volta di prendersi lei il continente europeo. A tal proposito gli Stati Uniti maturano un’idea, vale a dire quella di dare il proprio appoggio a una progressiva unione dei Paesi Europei. Nasce così il 4 aprile 1949 l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), un’organizzazione militare a scopo difensivo stipulata tra gli Stati Uniti, il Canada e altri 10 paesi dell’Europa occidentale. Subito dopo, il 5 maggio 1949, questi ultimi istituiscono il Consiglio d’Europa con lo scopo di promuovere la democrazia e di proteggere tutelare i diritti umani. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo entra in vigore il 3 settembre 1953.
Nel 1951 nasce un primo embrione dell’unione: Robert Schuman , all’epoca ministro degli esteri francese, presenta un piano per una più stretta e forte cooperazione, il quale renderebbe impensabile una guerra tra le nazioni europee, creare cioè una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Italia, Francia, Germania dell’ovest, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo danno vita a un mercato unico per quanto riguarda le due materie prime: il carbone e l’acciaio. Il carbone all’epoca era infatti la fonte principale da cui si ricavava l’energia, mentre l’acciaio era indispensabile per la produzione, non solo di macchine e macchinari, ma soprattutto anche di armi e armamenti. In questo modo, grazie alla nascita della CECA, da un lato si indeboliva l’autonomia e la potenza della Germania rispetto alle sue due materie prime (l’acciaio e il carbone fondamentali e utili per poter riarmarsi), dall’altro alcuni dei principali Stati europei legandosi formavano un blocco di interessi capaci di rafforzarsi reciprocamente e di imporre una certa distanza tra sé e l’Unione Sovietica.
Così i 6 Paesi europei (Francia, Italia, Germania occidentale, Belgio, Lussemburgo , Paesi Bassi) sottoscrivono il Trattato istitutivo della CECA al fine di introdurre la libera circolazione di carbone e acciaio. Per far rispettare le regole comuni fissate per la produzione e il commercio, venne istituita appositamente l’Alta Autorità sovranazionale indipendente, stabilendo la sede a Lussemburgo.
Trattati di Roma (1957)
Nel 1957, in seguito al successo riportato dall’ istituzione della comunità Europa del carbone e dell’acciaio, vengono firmati i cosiddetti trattati di Roma. Gli stessi sei Stati che avevano dato vita alla CECA, danno adesso vita alla CEE, la Comunità economica europea, finalizzata all’unione economica dei suoi membri, quindi non solo alla condivisione della produzione del commercio di carbone e acciaio, ma volta anche alla progressiva cancellazione dei dazi doganali, vale a dire di quelle tasse di passaggio nei commerci tra un paese all’altro; e all’Euratom, la Comunità europea dell’energia atomica. Questi due trattati entrano in vigore il 1 gennaio 1958 e le Commissioni della CEE e dell’Euratom si insediano a Bruxelles.
Nascita Parlamento europeo
Il 19 marzo 1958 si svolse la prima riunione dell’assemblea parlamentare europea (precursore dell’attuale Parlamento Europeo) a Strasburgo. Come presidente fu eletto Robert Schuman. Essa sostituì l’assemblea comune della comunità europea del carbone e dell’acciaio e, a partire dal 30 marzo 1962, passa a chiamarsi Parlamento Europeo.
1973
Nel frattempo, a partire dal 1973, la CEE ha accolto oltre i sei fondatori, altri Stati. Il primo ad aggiungersi è stato il Regno Unito (che attualmente, con la Brexit, è uscito dall’Unione Europea). Sempre in questo stesso anno hanno inoltre aderito Irlanda e Danimarca. Da sei si passa a nove paesi membri.
1981
Entra a far parte della CEE la Grecia, decimo Stato membro della comunità.
Atto Unico Europeo (1986)
L’obiettivo primario dichiarato dalla CEE era quello di dare vita sul lungo periodo a un mercato europeo comune. Questo significava che tra i vari Stati membri si sarebbe dovuta verificare, in maniera progressiva, la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e infine dei capitali.
Questo obiettivo ha ottenuto grande impulso proprio nel 1986, vale a dire con la firma a Lussemburgo del cosiddetto Atto Unico Europeo.
Attraverso l’adozione dell’atto unico europeo il consiglio europeo ha così modificato i trattati di Roma dando nuovo impulso al processo di integrazione europea: questo atto ha permesso il proseguimento del cammino verso il completamento del mercato unico.
1987
Portogallo e Spagna aderiscono alla CEE. Si contano 12 Stati membri nell’Unione Europea.
Trattato di Maastricht (1992)
Altro trattato che segna una nuova tappa nell’integrazione europea è il trattato di Maastricht (chiamato anche Trattato sull’Unione) in quanto consente di avviare l’integrazione politica. Il trattato sull’Unione Europea (TUE) è stato firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1 novembre del 1993.
La Comunità economica europea cambia nome in comunità europea (CC) e successivamente quest’ultima cambia nuovamente nome all’insegna di un’unione più forte più stretta dei popoli europei: da ora in avanti si chiamerà Unione Europea.
Il trattato di Maastricht dunque crea l’unione europea che è costituita da tre pilastri fondamentali.
Il primo pilastro è costituito dalla comunità europea, dalla comunità europea del carbone dell’acciaio (CECA) e dall’Euratom, il secondo pilastro instaura la politica estera e di sicurezza comune (PESC), infine il terzo pilastro riguarda la cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale (GAI).
Il trattato di Maastricht definisce anche precise dettagliate norme relative alla moneta unica, alla politica estera e di sicurezza e alla più stretta cooperazione in materia di giustizia e affari interni.
Tra le grandi innovazioni del trattato vi è anche l’istituzione di una cittadinanza europea, che va ad aggiungersi a quella nazionale. Ciò significa che chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro e anche cittadino dell’unione. Questa cittadinanza conferisce così nuovi diritti degli europei, come il diritto di circolare liberamente all’interno della comunità, il diritto di votare e di essere eletti alle elezioni europee e comunali nello Stato di residenza.
1993
Entra in vigore il mercato unico. Finalmente la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali diventa concreta.
1995
L’Europa continua a crescere: entrano a far parte dell’Unione Europea l’Austria, la Finlandia e la Svezia, portando così l’Unione Europea a 15 Stati membri.
Modifiche apportate al trattato di Maastricht
Trattato di Amsterdam (1997)
Il trattato di Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997 dagli allora 15 Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia) ed entrato in vigore il 1 maggio 1999, ha modificato il Trattato sull’UE andando a perfezionare il disegno istituzionale delineato con il trattato di Maastricht.
In vista dell’allargamento dell’unione, il trattato di Amsterdam ha introdotto degli adeguamenti necessari volti a garantire un funzionamento più efficace e democratico dell’unione.
Attraverso questo trattato si sono rafforzati i poteri dell’Unione mediante l’istituzione di una politica comunitaria , compiendo ulteriori passi importanti sotto il punto di vista istituzionale, nelle relazioni tra unione cittadino, fino a toccare temi importanti per quanto riguarda la libertà, la sicurezza e la giustizia.
Trattato di Nizza (2001)
Il trattato di Nizza è stato firmato il 26 febbraio 2001. È stato il risultato di 11 mesi di negoziati portati avanti nel corso di una conferenza intergovernativa aperta nel febbraio 2000.
Il trattato di Nizza, entrato in vigore il 1 febbraio 2003, in seguito alla sua ratifica da parte dei 15 Stati membri dell’Unione Europea, è stato istituito essenzialmente per risolvere le questioni lasciate aperte dal trattato di Amsterdam nel 1997, cioè i problemi istituzionali legati all’ampliamento.
Questo nuovo trattato di Nizza aveva come principale obiettivo quello di rendere più efficienti e legittime le istituzioni dell’Unione Europea e soprattutto a preparare l’unione al prossimo grande allargamento.
Inoltre, attraverso il trattato di Nizza si ha la proclamazione solenne della carta dei diritti fondamentali dei cittadini europei, che riunisce in un unico testo i diritti civili, politici, economici, sociali fino a quel momento enunciati in fonti diverse, internazionali, europei o nazionali.
Da Maastricht all’euro
Dopo un decennio di preparativi l’euro viene introdotto il 1 gennaio 1999. Inizialmente, nei primi tre anni, fu “invisibile” perché è utilizzato solamente a fini contabili e per pagamenti elettronici.
Attualmente sono 19 paesi UE che hanno adottato l’euro e successivamente hanno aderito per questioni di comodità anche alcuni piccoli Stati che però non fanno parte dell’Unione Europea, come città del Vaticano, San Marino, Andorra e Montecarlo. Euro viene successivamente utilizzato anche in Kosovo e Montenegro.
Eurozona
l’Euro è dunque la valuta ufficiale di 19 dei 27 membri dell’Unione Europea, la cosiddetta “eurozona”.
Entrato in circolazione il 1 gennaio 2002, l’euro è attualmente utilizzato da più di 340 milioni di persone e rappresenta perciò la seconda moneta più utilizzata al mondo dopo il dollaro. Tuttavia, per poter aderire alla moneta europea i paesi dell’Unione Europea devono rispettare i cosiddetti “criteri di convergenza” come un alto grado di stabilità dei prezzi e finanze pubbliche sostenibili finalizzate ad assicurare che il loro ingresso non provochi rischi economici per gli altri Stati aderenti .
Monete e banconote
Le monete metalliche presentano un lato uguale per tutti i paesi ed un retro che muta in base al paese di conio. Il valore massimo è di due euro. Le banconote sono uguali per tutti i paesi e il taglio massimo è di 200 € mentre il taglio da 500 € non è più emesso dal 2019.
IL SEBC
Il governo dell’euro è affidato al sistema europeo delle banche centrali (SEBC). il SEBCS ha come obiettivo principale quello di mantenere la stabilità dei prezzi all’interno dell’Unione Europea, nonché lo sviluppo dell’occupazione e della crescita e il controllo dell’inflazione.
Il SEBC comprende la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali, ossia dei paesi aderenti all’unione monetaria.
La BCE
La Banca centrale europea è l’organo indipendente dagli organi dell’unione e dai governi degli Stati membri con il compito di gestire la politica monetaria nei 19 paesi dell’eurozona con sede a Francoforte. All’interno del SEBC è l’unico soggetto autorizzato a emettere moneta legale. Tale organo è preposto a mantenere la stabilità dei prezzi nell’eurozona e a tal fine stabilisce la politica monetaria dell’unione e regola la quantità di moneta in circolazione, riducendola quando è eccessiva, o aumentandola quando è necessaria emettere liquidità nel sistema.
La BCE si appoggia alle Banche centrali nazionali per compiti operativi , come quello di distribuire nei rispettivi paesi la quantità di moneta decisa centralmente .
Sia la BCE che le banche centrali nazionali hanno compiti di vigilanza sui sistemi di pagamento e il dovere di operare con la massima trasparenza.
2004
10 paesi entrano a far parte dell’Unione Europea. Essi sono: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
Entrano in Europa anche a Malta e Cipro: si tratta del più importante e grande allargamento dell’Unione Europea, che adesso coinvolge circa 100 milioni di persone.
2007
Aderiscono all’Unione Europea due nuovi membri: la Bulgaria e la Romania. Il numero dei paesi aderenti all’unione sale a 27.
Trattato di Lisbona (2009)
Il 1 dicembre 2009 entra in vigore il trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007. Questo trattato ha introdotto due nuove importanti funzioni nell’architettura istituzionale dell’Unione Europea: ha rafforzato i poteri del Parlamento Europeo e ha creato il diritto di iniziativa dei cittadini permettendo dunque a quest’ultimi di partecipare più attivamente alla costruzione dell’Europa.
Premio Nobel per la Pace 2012.
L’Unione Europea riceve a Oslo il premio Nobel per la pace 2012. Attraverso il conferimento di questo premio si riconosce il ruolo svolto dall’Unione Europea da oltre sessant’anni per promuovere la pace e la riconciliazione, la democrazia e diritti umani.
Brexit
Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si è tenuto un referendum sull’eventuale uscita del paese dall’Unione Europea, il cosiddetto “Brexit”. Nel 2020 il Regno Unito cessa ufficialmente di essere uno Stato membro dell’Unione Europea.