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Secondo l’Istat, nel 2014, il 30% delle famiglie italiane temeva più di ogni altra cosa furti, rapine ed addirittura omicidi. Questo succede(va) soprattutto nel nord Italia, dove la percezione del rischio è piú alta e a risentirne è soprattutto la qualità della vita.

Cosa c’é allora di piú facile che improntare una campagna elettorale su straordinarie promesse di maggiore sicurezza?

C’é una campagna elettorale interamente improntata sulla paura del diverso, che sia immigrato, rom o semplicemente il primo musulmano che passa di lá, ovviamente.

Infatti la Lega Nord (guarda caso!) di Matteo Salvini, la destra di Giorgia Meloni, nonché due o tre blog di denuncia sociale (vedi Roma Fa Schifo), non fanno altro che premere sulla criminalitá ed il degrado, nati dall’immigrazione, meglio se clandestina, ancora meglio se vagamente riconducibile alla religione islamica. Anche se sei un fuorisede e ti scappa qualche parola in dialetto, il Ministro Alfano è pronto a riportarti in Marocco e Salvini a radere al suolo il tuo appartamento a Roma est.

É di qualche giorno fa infatti l’agghiacciante frase del secondo Matteo più famoso d’Italia, il quale ha annunciato in diretta televisiva: “Raderó al suolo i campi rom, ovviamente con sei mesi di preavviso”. Ma solo per questioni burocratiche, perchè “non si puó organizzare tutto in un giorno”, ha aggiunto, fiero ed impettito.

Ha poi ricordato che i rom devono pagare le tasse come tutti gli altri, sperando non si riferisca ad alcuni imprenditori del nord, residenti alle  Isole Cayman e che non paghi, dichiarano meno dei propri dipendenti. “I rom hanno pari diritti e pari doveri”, ha detto. Anche se vivono nelle baracche senza luce, acqua e gas, non usufruiscono quasi di nessun servizio pubblico e vivono nella paura di essere rasi al suolo da un Matteo qualunque, quindi.

É poi ancora più facile la carta Isis, che dopo i fatti di Parigi, viene giocata ogni qualvolta si parli di sicurezza del cittadino.

É Cécile Kyenge, ex Ministro dell’Integrazione, che centra il problema: “Le responsabilità per quello che è accaduto a Parigi vanno ricercate nelle conseguenze della grave crisi economica che l’Europa fatica a risolvere e che porta alcune persone vittime della crisi ad essere utilizzate dagli estremisti. Dobbiamo essere tutti uniti contro odio ed estremismo, su cui politici come Salvini e Le Pen lucrano per qualche voto in più facendo il gioco dei terroristi. Serve un linguaggio di pace ed un dialogo, a cui anche i giornalisti devono partecipare. Non servono predicatori d’odio”.

Le politiche di integrazione e di crescita economica hanno fallito, quindi, aumentando nel cittadino la paura dell’altro, visto come una minaccia alla propria incolumitá e al proprio sostentamento. Lo straniero è allora l’anello debole della catena sociale, colui a cui vanno addossati tutti gli scandali, i reati e le corruzioni tipiche del malcostume italico. Colui a cui vengono accreditati a sua insaputa, migliaia di euro al mese da parte dello Stato italiano, “che dá piú all’immigrato che all’italiano”, come dice Salvini, che da poco ha riscoperto le gioie del patriottismo dopo anni di cori contro i napoletani. Chissá perché.

É allo straniero a cui é addossato anche lo scandalo di Mafia Capitale, che a differenza di quanto affermato da Salvini, rubava ai poveri (rifugiati politici, immigrati) per dare ai ricchi (cooperative, politici, ladri, passanti).

Secondo l’Istat quindi le famiglie italiane temono la criminalitá. Ma sempre secondo tale autorevole istituto, solo il 24% degli imputati nei vari processi, é straniero.

Questo significa che, nonostante l’aumento dell’immigrazione, sono gli italiani a delinquere di piú, soprattutto a causa del disagio e della povertá che la crisi ha apportato.

Di chi dobbiamo aver paura quindi? Del populismo, della disinformazione e della politica dell’odio, sicuramente.

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