“Quaderni maledetti” non è solamente una raccolta di poesie, la settima dell’autore italo brasiliano Stefano Labbia. È un testamento di un’umanità sempre più propensa all’effimero e al vuoto anziché al reale e a quella scala di valori come l’amore, l’amicizia e il senso di giustizia e negli anni si è andati a perdere.

È qui che la maledizione citata nel titolo prende corpo e avvampa ossa, ribolle sangue, divora anime. Il Labbia descrive senza mezzi termini, senza fronzoli e senza alcun pudore quell’umanità villana, egoista ed arrogante di cui anche lui fa parte, votata al dio danaro e al più totale menefreghismo.

Ma in questi quaderni maledetti non c’è solamente la nostra parte oscura. C’è anche tanta speranza: c’è l’amore che si prova per la prima volta, puro, feroce; c’è l’essenza dell’amicizia che ancora esiste e resiste seppur tenue. E c’è anche la natura, unico veicolo di felicità e purezza rimasto.

Cielo, nuvole, pioggia, verde. E fauna, vento, acqua salata.

Il Labbia torna a stupire cantando la semplicità: l’assenza dell’uomo moderno, la fragile verità di questi anni 2000.

Disponibile su Amazon e in tutte le librerie italiane in versione cartacea, “Quaderni maledetti” è un estratto della vita contemporanea da leggere e rileggere per ripartire e tornare ad essere umani.

EM.

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