Martedì 12 Marzo inizierà il conclave per eleggere il 266esimo Vescovo di Roma, successore di Benedetto XVI.

In questa data, nella Basilica Vaticana sarà celebrata la Messa di inizio conclave (pro eligendo Romano Pontifice), presieduta dal cardinale decano Angelo Sodano. Nel pomeriggio della stessa giornata, i porporati elettori entreranno nella Cappella Sistina sotto la guida del 79enne cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, che in conclave svolgerà le funzioni del decano del Collegio Cardinalizio. Secondo la migliore delle ipotesi, la fumata bianca dovrebbe arrivare il 13 o il 14 Marzo. Saranno 115 i cardinali chiamati, nel segreto della Cappella Sistina, a eleggere il nuovo Papa. Si replicherà così lo stesso numero di votanti del 2005 quando, dopo appena ventiquattro ore, la fumata bianca annunciò al mondo l’elezione di Joseph Ratzinger. E per l’elezione, anche questa volta, saranno necessari 77 voti. In quel caso vi fu un’elezione velocissima, che consegnò al mondo quell’immagine di unità della Chiesa post wojtyliana, che Ratzinger ha chiesto di manifestare anche in questa occasione. Il conclave del 2013 sarà regolato dalla costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, approvata da Giovanni Paolo II nel 1996, con le modifiche apportate da Benedetto XVI nel 2007 e nel 2013. Questo, infatti, sarà il primo conclave in cui per eleggere il Papa serviranno sempre i due terzi dei suffragi.

Si profilano proprio in questi giorni i possibili papabili. Ricordando che le previsioni dei media all’interno della Cappella Sistina vengono in realtà spesso stravolte.  Il candidato italiano più forte è Angelo Scola, ora arcivescovo di Milano. Scola ha stretto rapporti con il mondo mediterraneo tramite la sua fondazione “Oasis”, ma la sua vera rete di sostegno è costituita da un gruppo di vescovi europei che lo vedrebbe bene come Papa.  Non lontani da Scola, il canadese Marc Ouellet, presidente della congregazione vaticana dei Vescovi, e l’ungherese Peter Erdo, presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa.  Un altro candidato raccoglierà prevedibilmente molti consensi: lo statunitense Sean O’Malley. Francescano, conosciuto bene ad Assisi, è stato missionario in Sud America; lo si riconosce per il saio, il golfino grigio e i sandali senza calzini che indossa quotidianamente. Tutt’altro, insomma, che l’immagine di un super-uomo. Ha anche governato quattro diocesi con discreta abilità. A Boston per rimediare agli abusi sessuali del clero, ha lasciato la sontuosa sede dell’episcopio ed è andato ad abitare in una dimora normale. Un altro nome molto quotato è quello del brasiliano Pedro Odilo Scherer. Egli guida l’ immensa diocesi di San Paolo. Membro del collegio cardinalizio di sorveglianza dello Ior, ha lavorato in Vaticano alla congregazione dei vescovi per alcuni anni.

Tra poche ore scopriremo se i pronostici sono azzeccati e chi sarà il nuovo Papa.

2 Commenti

  1. Buon pezzo. Avrei solo cercato di renderlo più facilmente leggibile mettendo in grassetto i nomi, e magari paragrafando più spesso. Solo una nota tecnica.

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