L’Italia, Domenica 19 Giugno 2016, è tornata alle urne per il secondo turno delle amministrative 2016, dove i partiti si sono contesi la poltrona di sindaco. Sono stati 126 i comuni interessati, ma l’attenzione si è concentrata soprattutto per le cinque grandi città, Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna.

E’ Virginia Raggi il nuovo sindaco di Roma, ottenendo il 67,2% delle preferenze al ballottaggio; il candidato del Pd Roberto Giachetti si è fermato al 32,8%. Vittoria della della candidata del Movimento 5 Stelle prevedibile, secondo i sondaggi e il punteggio ottenuto al primo turno: sarà il primo sindaco donna della città di Roma. A Milano la spunta Giuseppe Sala, candidato del centrosinistra, con il 51,7%, contro Stefano Parisi del centrodestra. A Torino grande sorpresa per la vittoria della candidata grillina Chiara Appendino con il 54,6%, battendo il sindaco uscente Piero Fassino con il 45,4%. A Napoli Luigi De Magistris è stato votato dal 64%, confermandosi quindi per la seconda volta alla guida del Comune del capoluogo campano. A Bologna Virginio Merola viene confermato sindaco contro Lucia Borgonzoni.

Trionfante il partito di Beppe Grillo: a partire dalle elezioni politiche 2013 il Movimento 5 Stelle raggiunge il 25,55%  dei voti in Italia e il 9,67% all’estero ed elegge 109 deputati, affermandosi come la seconda lista in ordine di voti; al Senato elegge invece 54 senatori, con il 23,79% in Italia e il 10% all’estero. Non sono però solo i numeri che fanno riflettere sul successo di questo nuovo movimento, ma è l’impatto che i grillini hanno ottenuto sui cittadini che hanno gremito le piazza italiane ai comizi elettorali, stanchi ormai di scandali e soprusi politici, sostenendo il partito affinchè possa tornare legalità nel Bel Paese. Legalità che il popolo Italiano vede avvicinarsi sempre più, dopo la vittoria in molti comuni di candidati grillini.

Caso analogo si può riscontrare in Spagna, con il Partito Podemos, sostenitore della democrazia diretta e della difesa dei diritti sociali: è attualmente il secondo partito in Spagna con il maggior numero di iscritti, dopo il Partido Popular. Alle elezioni politiche 2015 ha ottenuto il 21% dei voti, diventando il terzo partito al Congresso, con 69 seggi su 350.

Il sopracitato partito è nato dalle proteste degli indignados, proponendosi come strumento per una democrazia più partecipativa; tra le sue proposte troviamo: il passaggio a fonti di energia rinnovabile, l’aumento dell’imposizione fiscale sui redditi più alti, il trasporto pubblico gratuito per i più poveri, la creazione di una banca pubblica, l’introduzione del reddito minimo garantito, la settimana lavorativa di 35 ore, la pensione a 65 anni.

L’accostamento tra i due partiti è inevitabile: il Movimento 5 Stelle è stato fondamentale per destrutturare il sistema politico italiano, così come è stato il Partito Podemos in Spagna. Le somiglianze programmatiche sono numerose, tra cui lo sdegno per i privilegi della casta, la partecipazione dei cittadini dal basso, l’autoriduzione degli stipendi degli eletti, la fermezza assoluto contro la corruzione e altro ancora. Senza tralasciare l’importanza che i due partiti affidano a Internet: il M5S ne fa un uso robustissimo per la comunicazione virale dei suoi punti di visti o anche per la scelta dei suoi candidati, Podemos, invece, ne fa un utilizzo massiccio per comunicare le proprie opinioni, ma allo stesso tempo lo ritiene complementare e non alternativo ai vecchi mezzi di comunicazione. E’ infatti vero che un esponente del partito spagnolo non rifiuterebbe un’intervista in una televisione, considerando essenziale l’apparizione nei media che entrano nelle case dei cittadini.

In Italia è evidente la situazione esasperata dei cittadini e il baratro in cui la nostra patria sta sprofondando, lacerata da scandali, debiti e la crisi economica che sta colpendo moltissime famiglie; la vittoria schiacciante e il rimbombo politico del Movimento 5 Stelle ne è una prova eclatante. Gli italiani hanno deciso di riporre le proprie speranze, i propri sogni e l’esasperazione nelle mani di un nuovo Partito ormai in ascesa, con il desiderio di veder risollevare l’Italia e non vedere più come via d’uscita l’emigrazione in terre straniere. La prova di maturità per il Movimento inizia adesso e non sarà una passeggiata. L’elettorato italiano ha dato prova di una maturità democratica.

E si, di certo ora c’è aria fresca in Italia.

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