Oggi per essere informati basta accedere ad un motore di ricerca, aprire le pagine di un giornale, essere sintonizzati ad un canale radio o seguire un’edizione quotidiana del telegiornale. Poter essere informati e informare costituiscono i principi di libertà di manifestazione del pensiero su cui si sono costruiti i fondamenti democratici del nostro tempo. Il processo che portò all’attuazione delle libertà dell’individuo non fu scontato e soprattutto cominciò quando la possibilità della libera circolazione delle idee si tradusse nella possibilità di raggiungere in modo sicuro i membri delle comunità. Fondamentale, per questo, fu lo sviluppo delle tecnologie, che di pari passo ai cambiamenti sociali e politici, contribuì a trasformare le società.
Le trasformazioni tecnologiche – dall’invenzione della stampa a caratteri mobili alle nuove frontiere della scrittura digitale – saranno il focus dell’articolo che mostrerà altresì le conseguenze di questi cambiamenti sul medium (ossia il supporto) della stampa.
L’invenzione di Gutenberg: la stampa a caratteri mobili
Il primo importante contributo alla diffusione della stampa, come mezzo di comunicazione di massa, è il passaggio dalla scrittura manoscritta alla stampa a caratteri mobili. Attorno a metà del XV secolo Johannes Gutenberg inventò il sistema della copiatura dei caratteri in metallo sul supporto cartaceo, processo già esistente in Oriente, rivoluzionando il sistema della trasmissione dei testi nella cultura occidentale. Oltre ai caratteri mobili Gutenberg migliora le tecniche di lavorazione della carta che verrà utilizzata come primo supporto per la stampa a caratteri mobili sostituendo le tradizionali pratiche dei libri manoscritti che impiegavano la cartapecora o pergamena. Dall’introduzione del torchio tipografico il sistema degli avvisi di notizie manoscritte, fino ad allora esistente, viene sostituito dalle «gazzette a stampa» all’inizio del Seicento e in varie città d’Europa. Le prime gazzette sono settimanili o quindicinali e contengono inizialmente avvisi di natura commerciale, successivamente notizie riguardanti l’estero e le Corti. Nonostante la poca libertà di espressione concessa dalle autorità del tempo, nel 1660 a Lipsia nasce il primo quotidiano della storia, il «Leipziger Zeitung», mentre nel 1772 Londra vedrà la nascita del primo quotidiano moderno della storia, il «Daily Courant» dove finalmente si dà accesso alle notizie riguardanti la politica.
Le invenzioni del XIX secolo
La pratica tipografica rimane immutata per due secoli. A partire dalla fine del XVIII secolo hanno inizio una serie di innovazioni tecnologiche che portano al miglioramento sia delle pratiche da lavoro che del prodotto finale stesso. La tecnica di stampa delle immagini risale al 1796, quando a Praga l’attore e scrittore di teatro Alois Senefelder mise a punto la tecnica della «litografia». Nel 1876 verrà messa sul mercato la prima macchina da scrivere, progettata da Christopher Latham Sholes che diede l’impulso alla «dattilografia». Nel 1810 in Germania Friedrich Koenig rivoluziona l’uso del torchio con la macchina a vapore incrementando e velocizzando la stampa di quotidiani e giornali tanto da costituire il meccanismo da lavoro delle moderne rotative. Contribuisce alla circolazione delle notizie estere l’uso del telegrafo: nel 1851 un cavo sottomarino collega per la prima volta la Francia e l’Inghilterra.
Dalla radio e tv alla scrittura digitale
Il Novecento apre le porte alle rivoluzioni del medium cartaceo: con l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione finirà la cosiddetta «epoca d’oro dei quotidiani», ossia quando i quotidiani detenevano il primato della notizia. Ad entrare nel panorama informativo è la radio. Per la prima volta a Londra con la BBC nel 1922 e nel 1924 anche in Italia con l’EIAR (l’Ente Italiano per le Audizione Radiofoniche che diventerà Rai) da cui nascono i giornali radio. Se nel 1930 gli abbonati radio sono meno di 200 mila, nel 1938 diventeranno 1 milione. La radio aveva soppiantato la stampa per tempestività della notizia. Nel 1930, intanto, l’istallazione in Italia delle macchine a rotocalco permetterà di riprodurre le fotografie rivoluzionando il settore dei periodici. Alla vigilia della televisione in Italia gli abbonati alla radio sono passati a quattro milioni. Le prime sperimentazioni del Telegiornale risalgono al 1952, ma l’inizio ufficiale risale al 3 maggio 1954. Alla fine del XX secolo il mondo dell’informazione viene rivoluzionato dall’uso del computer e dall’entrata di Internet, la rete delle reti, nel 1995. I social media hanno determinato un nuovo assetto per il settore, travolgendo la struttura della stampa tradizionale.