Le Paraolimpiadi invernali di Pechino 2022

“La tregua olimpica è adottata per consenso da tutta l’assemblea delle Nazioni unite e va rispettata, non violata. L’Ipc auspica un mondo più libero dall’odio, dall’ignoranza e dai conflitti. Qui 46 paesi si affronteranno ma non uno contro l’altro. Noi paralimpici sappiamo che un avversario non deve essere un nemico e che uniti possiamo ottenere molto di più”,  queste sono le  parole pronunciate  dal Presidente del Comitato paralimpico internazionale Andrew  Parsons durante il suo discorso per  la cerimonia di apertura dei XIII Giochi Paraolimpici Invernali di Pechino 2022 tenutasi il 6 marzo.

In un discorso permeato di attualità e di richiami ai valori di fratellanza, cardine dello sport,  Parsons ha esortato  all’unione ed alla Pace, per venire poi censurato dalla televisione nazionale cinese che ha deciso di non trasmettere l’aaccorata appello del Presidente,  un fatto subito denunciato dal Comitato Paraolimpico che ha chiesto spiegazioni al network statale.

Come è noto a questa edizione di Giochi Paraolimici non hanno potuto partecipare atleti di nazionalità russa e bielorussa, questa decisone è stata presa dal Consiglio di Amministrazione del Comitato Paraolimpico Internazionale (IPC) ed è in linea con le raccomandazioni rilasciate il 28 febbraio dal Comitato Olimpico Internazionale.

Comitato esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha consigliato a tutte le federazioni sportive internazionali e agli organizzatori di eventi sportivi internazionali di non ammettere atlete e atleti, delegazioni e dirigenti sportivi di Russia e Bielorussia alle competizioni che si terranno nel prossimo futuro a causa del conflitto in corso in Ucraina.

Nel comunicato rilasciato il 28, il CIO ha detto di aver preso questa decisione «per proteggere l’integrità delle competizioni sportive e la sicurezza di tutti i partecipanti», sottolineando che molte persone ucraine potrebbero non essere in grado di partecipare agli eventi sportivi a causa dell’attacco al loro paese, a differenza di russi e bielorussi.

E qualora non fosse possibile rispettare le nuove raccomandazioni per motivazioni logistiche e/o legali, il CIO ha chiesto che nessun atleta, squadra o dirigente sportivo si presenti utilizzando il nome di Russia e Bielorussia o con simboli, bandiere, colori o inni che rimandino ai due paesi.

Il Comitato ha consigliato fortemente di non organizzare alcun evento sportivo in Russia e Bielorussia, come aveva già fatto lo scorso 25 febbraio, e ha anche tolto l’onorificenza dell’Ordine Olimpico – il più alto riconoscimento del movimento olimpico,  a tutte le persone che hanno un ruolo di rilievo nella Federazione Russa, compreso il presidente russo Vladimir Putin.

Il Caso di Doha

Ciononostante, alla Coppa del mondo di Ginnastica artistica  di Doha in Quatar, gli atleti russi e bielorussi hanno potuto participare e durante la cerimonia di premiazione delle parallele  si è verificato un fatto che ha dell’ eclatante.

Il ginnasta russo Ivan Kuliak , arrivato terzo,  si è presentato sul podio esibendo, in bella mostra sul petto una Z, lettera che è nota per essere esposta sui carri armati e veicoli militari russi ingaggiati nel conflitto in Ucraina; per di più, tutto si è svolto alla presenza del vincitore l’ucraino Illia Kovtun.

In merito la Federazione Internazionale di Ginnastica (FIG) ha dichiarato di aver aperto un’indagine sul comportamento del ginnasta russo, che potrebbe subire pesantissime sanzioni disciplinari.

Le series di Doha seganono comunque l’ultima chance per atleti russi di prendere parte  a competizioni di ginnastica, infatti dal 7 marzo, la loro partecipazione verrà sospesa in concordanza con le direttive del Comitato Olimpico.

Le reazioni del mondo dello sport

In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia diverse Federazioni sportive internazionali si sono espresse in condanna delle azione di Mosca ed in favore della Pace in Ucraina:

La UEFA e la FIFA hanno sospeso le squadre, di club e nazionali, russe da tutte le loro competizioni in segno di vicinanza al popolo ucraino.

Inoltre, dopo lo sviluppo del conflitto la UEFA ha deciso di spostare la finale di Champion da San Pietroburgo a Parigi.

La FIVB (Federazione Internazionale di Volley) ha ufficialmente annunciato che la Russia non sarà la sede dei Mondisli di pallavolo maschile in programma dal 26 agosto all’11 settembre, inoltre come per il calcio le squadre di club e nazionali russe e bielorusse sono state estromesse dalle competizioni.

Per quanto riguarda la F1, la FIA ha cancellato il Gran Premio di Russia previsto per il 25 settembre a Sochi, inoltre La Grand Prix Drivers’ Association ( un unione tra i piloti di F1) ha voluto mandare un messaggio per sensibilizzare contro la guerra prima del Day-1 di testing in Bahrein.

Concludiamo con le notizie dal tennis,  anche il questo caso l’International Tennis Federation  (ITF) ha ufficializzato la cancellazione di tutti i tornei del circuito ITF previsti in Russia.

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