“Ogni invenzione nasce quasi sempre allo stesso modo: un gruppo di nerd informatici si riunisce e ha un’idea che all’inizio sembra assurda e irrealizzabile ma che risulta così innovativa e convincente da diventare inarrestabile”                                                                                                                              Tratto dalla serie di Netflix “Il codice da un miliardo di dollari

2014- Delaware, Stati Uniti                                                                                                               ART+COM intenta causa contro Google, una delle più grandi aziende globali, per la violazione di un brevetto del 1995. Ma come si è arrivati a questo? La serie tv di Netflix “Il codice da un miliardo di dollari” si propone di raccontare una vicenda ignorata dal grande pubblico: la genesi di un progetto rivoluzionario, l’accusa di plagio intellettuale e un processo che ha visto opporsi due forze imparagonabili.

1993- Berlino                                                                                                                                                   Un gruppo di studenti e hacker membri del Chaos Computer Club si uniscono in una società: l’ART+COM. Il loro obiettivo è di creare un’applicazione che permetta di usare una rappresentazione virtuale della Terra come interfaccia per accedere ad una rete di informazioni e dati geografici in giro per il mondo. Per farlo serve il sostegno della Deutsche Telekom. Nel 1994 i risultati di questa ricerca sono presentati alla conferenza plenipotenziaria dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) a Kyoto. Lo stesso anno, ART+COM deposita un brevetto dal titolo “Metodo e Dispositivo per rappresentazione illustrativa di dati spaziali”.

2001- Mountain View, California                                                                                                           Keyhole, Inc. lancia sul mercato Keyhole EarthViewer, un prodotto che può trasmettere vasti database di dati di mappatura via internet. Nel 2004 Google acquista la Keyhole. Nel 2005 il software raggiunge il grande pubblico con Google Earth, un programma che rende una rappresentazione 3D della Terra utilizzando immagini satellitari, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS.

ART+COM intenta causa contro Google per violazione del brevetto e il processo comincia il 23 maggio del 2016. La società sostiene che i progetti siano simili nell’idea ma soprattutto nella realizzazione: i codici sorgente presentano somiglianze troppo evidenti. La giuria ha però difficoltà nel giudicare gli aspetti tecnici emersi nelle testimonianze dei periti.

L’intera difesa di Google si basa sul fatto che il brevetto dovesse essere dichiarato invalido ai sensi dell’articolo 102 (b) del titolo 35 del codice degli Stati Uniti. Viene sottoposta alla giuria una prova in formato video che mostra il software SRI TerraVision in funzione nel 1994. Si stabilisce così che la materia protetta dal brevetto era già di uso pubblico prima della data riportata su quest’ultimo. 

ART+COM afferma però che il progetto citato non era stato divulgato in tutti gli aspetti limitati dal loro brevetto. Google non aveva dimostrato che SRI TerraVision fosse “pronto per essere brevettato” e che “il pubblico potesse effettivamente riconoscere la versione brevettata da loro in SRI TerraVision”.    Nell’ottobre 2017, la Corte d’Appello del Circuito Federale invalida il brevetto di ART+COM.

La strada per il successo è da sempre spianata da tanti che non arrivano al traguardo. La storia è piena di grandi idee rubate e realizzate da altri con più mezzi a disposizione. Servono più di un paio di  idee per reinventare il futuro, purtroppo. Ci interroghiamo spesso del perché il mondo del progresso scientifico e della ricerca funzioni differentemente per quanto riguarda la proprietà intellettuale. L’obiettivo è la circolazione delle idee il miglioramento continuo attraverso la condivisione dei risultati. Non importa che percorso queste idee facciano, anche passando per menti che non sono quelle che le hanno elaborate in origine, affinché queste si arricchiscano di contributi e arrivino a compimento. Rimane sempre importante però il riconoscimento di un lavoro visionario che in una società spesso anni indietro rispetto a queste menti è difficile ottenere.

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