I Maya sbagliavano a proposito della fine del mondo. Il mondo infatti continua ad andare avanti, ma lo stesso non è per l’Italia. Il governo tecnico non ha ottenuto la fiducia e si apre una nuova “faida” elettorale. Sì perché anche in queste occasioni gli italiani sanno perfettamente contraddistinguersi. L’uomo che ha portato alla rovina l’Italia, rendendola oggetto di scherno a livello internazionale, è tornato. Più “in forma” che mai. Con una serie infinita di dichiarazioni e smentite: ha annunciato primarie per il Pdl per poi annullarle; ha fatto suo il programma di Monti per poi demolirlo; ha decretato le dimissioni di Monti per poi spingerlo in politica e successivamente gli ha intimato di fare un passo indietro; infine ha minacciato di ricandidarsi se Monti non si fosse presentato. Ha preso letteralmente possesso dei mezzi di comunicazione mediatici organizzando una ridicola “intervista” di un’ora e mezza, preventivamente concordata con la ex giornalista, radiata dall’albo, Barbara d’Urso. Nel monologo Berlusconi ha tirato fuori il suo repertorio populista che ha “sgomentato” solo la d’Urso e la clac dello studio. Ha dichiarato di essere fidanzato e che prima si “sentiva solo”. Ha annunciato di voler togliere l’IMU in toto, la tassa giustamente più odiata nel nostro paese, ma senza spiegare come coprire l’eventuale carenza di questo gettito. Ha definito lo spread un’invenzione. Ma quello che preoccupa è che le alternative alla politica berlusconiana già collaudata e fallimentare sono solo poco più accettabili. E non bastano per uscire dalla crisi.

Le primarie per il candidato premier del centro sinistra si sono concluse con la vittoria di Bersani. Questo risultato potrebbe tradursi in una ulteriore sconfitta dell’area progressista. Bersani è un politico onesto e coscienzioso e in passato ha dimostrato di essere un Ministro competente. Merce rara di questi tempi. Ma fa pur sempre parte di una classe dirigente fallimentare che non ha saputo attuare un’efficace opposizione a un governo impresentabile come l’ultimo di Berlusconi e all’iniquo governo tecnico di Monti. Inoltre, fondamentale in una democrazia, non gode di un largo consenso tra l’elettorato, tale da garantire una maggioranza stabile nel prossimo governo. Il suo avversario Renzi, contestabile al livello ideologico, che spesso ricalca quello della destra moderata, discutibile riguardo un programma non del tutto chiaro e criticabile per una ambigua cena con il Cavaliere, è pur sempre la novità. Renzi avrebbe attirato un bacino di voti più ampio permettendo forse, per la prima volta a sinistra, una solida legislatura. Questo avrebbe permesso molte delle riforme per uscire dall’attuale crisi. Inoltre avrebbe permesso di liberare il PD dalla gerontocrazia di una classe dirigente fallimentare e impresentabile. Uno di queste perone della casta è Rosy Bindi, che secondo lo statuto del PD avrebbe dovuto  essere già dimissionaria. Ma ovviamente la vittoria di Bersani ha permesso una deroga speciale per lei e alcuni “fortunati” che porteranno alla perdita di molti elettori. La Bindi, presidente di un partito di centro sinistra, è la stessa che, nell’estate 2012 alla festa del PD a Roma, ha ferocemente attaccato un gruppo di omosessuali che la contestavano per sue convinzioni contro i matrimoni tra gay, “invitando” il pubblico “dissidente” a cambiare partito, poiché lei non se ne sarebbe andata. Savoirfaire degno di un politico navigato. Quindi non sempre il nuovo deve fare paura e il vecchio è segno di garanzia. Un altro triste esempio di fallimento è l’IDV, partito giustizialista, con il suo esponente colto con le mani nella “marmellata”. Infine per dare il colpo di grazia ad un Paese distrutto anche Monti ha deciso di candidarsi alle elezioni per continuare la politica di Austerity rivolta solo contro chi non è in grado di sostenere i tributi e non ha creato l’attuale crisi. Uno dei problemi creati dalle politiche di Monti è il blocco della crescita, poiché grazie all’insostenibile pressione fiscale gran parte degli italiani non riescono più a investire e a risparmiare.  Il problema più allarmante sono i consumi: molte famiglie che riuscivano ad avere una vita dignitosa ora lottano per sfamarsi. Stipendi inesistenti, welfare ai minimi storici con rischio di privatizzazione della sanità, pensioni di 500 euro, investimenti per l’istruzione e la ricerca ridotti ai minimi storici. Intanto i ricchi riescono a ottenere sempre più profitti. Gli evasori, dopo una breve parentesi di un paio di mesi nel 2011, ricominciano a non pagare le tasse. L’unica valida ed economica possibilità per sconfiggere l’evasione fiscale  cogitata dal governo tecnico, permettere cioè a chiunque di scaricare le ricevute fiscali rilasciate dalle attività commerciali, è morta sul nascere. I politici continuano a guadagnare di più, a rubare e a legiferare per riuscire a rimanere incollati alla poltrona nonostante le numerose condanne giudiziarie.

Per quanto riguarda il M5s, l’illusione di adottare una “democrazia liquida” meglio conosciuta come democrazia diretta è stata disillusa. La discussione se una tale democrazia sia attuabile in un Paese di quasi sessanta milioni di abitanti è stata stroncata dagli atteggiamenti di Grillo e Casaleggio, i vertici del movimento, che si sono rivelati per quello che molti avevano previsto: dei prevaricatori. I metodi adottati da Grillo sono un ibrido tra quelli adottati in passato dai partiti autoritari agli esordi e le promesse di Forza Italia nel ’94: la violenza con cui Grillo attacca chiunque non la pensi come lui (compresi gli ostracizzati dal movimento) e le frasi populiste simili a quelle millantate da Berlusconi. Grillo e Casaleggio, attraverso un elaborato studio di marketing digitale (blog, social network, cloud), usano la giusta rabbia degli italiani verso i politici per creare un’anti-politica. Ma non è vero che la causa di tutto il nostro male è la politica. La causa del male sono i politici. Ma è bene specificare che non tutti loro sono deprecabili. È come dire che tutti gli italiani sono evasori. O che Berlusconi rappresenta il tipico italiano. Non bisogna cadere nel tranello del qualunquismo. La vecchia classe dirigente non è, al completo, causa dei nostri mali. Ma è vero che la gran parte di questa ha creato l’attuale crisi e ora quindi farebbe bene a farsi da parte.

La politica è una scienza incantevole, affascinante ed essenziale per l’organizzazione del sociale. Nel nostro Paese invece ha un’accezione negativa. Lo spettacolo di Benigni “La Più Bella del Mondo” ci ha fatto sognare ed amare di nuovo la PA nostrana. La dimostrazione quindi che anche in Italia è possibile attuare una politica filantropa è scritta negli articoli della nostra Costituzione, in particolare nei primi 12 articoli dei Diritti Fondamentali. La Costituzione è stata redatta da una classe dirigente che ha provato sulla propria pelle gli orrori di una dittatura, di una crisi finanziaria catastrofica e due guerre che hanno sconvolto il pianeta. È triste pensare che un essere umano dedichi il proprio lavoro al prossimo solo nel caso abbia subito esperienze terribili e traumatiche al punto da non volere in alcun modo che le rivivano i propri figli. Eppure in Italia è così. Sia ben chiaro con le dovute eccezioni: Benigni nonostante appartenga a una generazione che ha avuto molto dalla vita cerca comunque di trasmettere, in maniera disinteressata, il meglio a chiunque lo ascolti. Peccato che il suo altruismo e ottimismo non siano condivisi né imitati da gran parte degli italiani.

Infatti gli scandali continuano. L’operato dei politici non viene più valutato in base ai benefici riscontrati nella società, ma l’attenzione  di ognuno è volta ad indagare per evitare di venire abbindolati dal loro continuo violare la legge o abusare della posizione di potere. La classe dirigente è sempre più impreparata e individualista. L’arroganza è il loro unico punto di forza. Ma l’umiltà e la modestia sono spesso uno dei migliori antidoti per l’ignoranza. Un uomo più di 2500 anni fa si accorse di “sapere di non sapere” e ne fece il principio della sua filosofia. Sembra che le generazioni si alternino per saggezza, ma Platone, riportava nei testi ciò che il suo maestro Socrate tramandava oralmente e sul principio citato era perfettamente d’accordo. Invece l’attuale classe dirigente, figlia di una generazione che ha combattuto per la libertà e il benessere, è nata e cresciuta viziata e non è stata in grado di portare avanti i risultati del duro lavoro donatigli dai propri genitori. Anzi sono riusciti a distruggerlo rovinando la vita dei propri figli. E adesso che è palese che sono loro la causa, ancora non vogliono riconoscere i loro errori, non desiderano fare un passo indietro per passare la guida del paese e i loro deprecabili affari alla nuova generazione, più preparata, più motivata e più determinata a mettere le cose al proprio posto.

Nonostante l’attuale vergognosa legge elettorale non permetta di esprimere una preferenza con il proprio voto, l’unico modo per noi cittadini di dare un contributo benché minimo al nostro Paese è il voto. Il processo per ambiare l’attuale degenerazione della politica attraverso il succitato nostro diritto-dovere sarà estremamente lento. Per confortarsi dobbiamo ricordare che anche tutte le fasi che l’uomo e la donna hanno dovuto superare per ottenere i diritti oggi chiamati “fondamentali” dalla nostra Costituzione, che non escludono nessun individuo, hanno richiesto secoli di lotte e sofferenze. Ma sicuramente ne è valsa la pena. Quindi l'”election day” sarà il giorno del nostro diritto fondamentale, non sprechiamolo.

3 Commenti

  1. Bersani ha consenso nel centro -sinistra (pensate che l hanno votato solo quelli del pd?behi numeri e i fatti sono diversi)inoltre è un leader che si è fatto riconoscere al livello internazionale (socialisti di Francia e Germaniae ricordiamo il viaggio nei paesi cob cui il prossimo governo dovrà ricontrattare l energia) in più garantisce un’ alleanza cin vendola, a cui avrei fatto un riferimento. Riguardo la bindi sembra che stia nel listino bloccato,quando invece ha fatto le primarie, so che ammoscia la polemica ma so un altro paio de maniche. Infine io dico una cosa : le proposte sono
    Un ritorno al passato-berlusconi
    Conservazione – monti /vatican
    Un minimo di cambiamento e profressismo anche in chiave europea- PD E SEL
    Il resto sono formazioni in cerca di posti,sopravvivenza e testimonianza auto -referenziale. la scelta sta agli italiani.

  2. Riguardo la bindi la mia è una precisazione,non certo una difesa. se poi vogliamo commentare che alla fine qualcuno la vota con un purtroppo … beh ci sta!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here