La città barocca ai tempi del coronavirus. Tra biblioteche virtuali ed opere d’arte racchiuse in un cofanetto digitale

Palermo, capoluogo siciliano, si adegua ai provvedimenti presi in questa situazione d’emergenza. Le strade si svuotano, le attività commerciali chiudono o cercano di sopravvivere attraverso il servizio a domicilio, almeno quelle alimentari. La Via Maqueda non è più riempita dai turisti provenienti da tutto il mondo che spesso si deliziavano con lo street food palermitano. Le spiagge di Mondello sono state interdette ai bagnanti che durante tutto l’anno le affollavano. Il mercato di Ballarò, crocevia di sapori, è stato sgombrato da un super blitz. Ma quali tesori racchiude Palermo ?

Panorama letterario

L’intervistata è una delle professoresse che si occupa dell’insegnamento della letturatura italiana presso l’Università degli studi di Palermo. La professoressa preferisce mantenere l’anonimato, pertanto verrà nominata solamente con l’iniziale: M.

Cosa offre ad un appassionato di letteratura al giorno d’oggi Palermo?

M: A Palermo ricorrono mostre, fiere e iniziative culturali che certamente incontreranno i gusti dei lettori di ogni fascia d’età. Io stessa ho partecipato alle ultime edizioni di Una marina di libri. Quest’importante festival del libro è realizzato dal CCN Piazza Marina & Dintorni, in collaborazione con Navarra Editore e Sellerio, con Libreria Dudi e con l’Università presso cui presto servizio. La brochure delle iniziative è sempre stata piuttosto articolata, nell’edizione dell’anno precedente il file rouge è stata l’isola: l’isola come luogo di approdo e punto di partenza del viaggio, l’isola come porto sul mare contaminato da tutte le culture, l’isola che si irradia nel mondo e lo riceve, l’isola come ribellione alla chiusura. Ovviamente non è stata fatto cenno solo alla Sicilia, ma a tutte le isole del Mediterraneo. Non solo quelle con sbocco sul mare, ma anche aree interne. Ricordo ancora come quell’anno il festival abbia trasformato l’Orto Botanico in un grande giardino letterario. Quest’ultimo ha carpito le realtà più interessanti dell’editoria indipendente italiana.  Inoltre è stata data la  dovuta importanza a certe ricorrenze: il cinquantenario della casa editrice Sellerio e il trentennale dalla morte di Leonardo Sciascia.

Quali autori hanno decantato al meglio la bellezza della Sicilia ?

M: La Sicilia può vantare un ricco carnet di autori illustri che ne ha esaltato la bellezza e allo stesso  tempo sottolineato le piaghe che tutt’ora l’affliggono. Posso citarne alcuni, ma elenco continuerebbe per molte righe: Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Elio Vittorini,  Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri. I siciliani hanno dimostrato di non averli dimenticati, ne è un esempio l’iniziativa dell’associazione la Strada degli scrittori: la  SS640 che si interseca visceralmente con la storia, i costumi, la tradizione e la cultura siciliana, compresa la storia della letteratura.

A proposito della bellezza della Sicilia e dei suoi tormenti, potrei citare i versi di Leonardo Sciascia presenti nell’opera Il giorno della civetta:

La Sicilia è tutta una fantastica dimensione: e come ci si può star dentro senza fantasia?

Forse tutta l’Italia va diventando Sicilia… E sale come l’ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l’Italia, ed è già, oltre Roma.

Basta una semplice promenad

Palermo è a misura di studente, anche per quello che proviene da un’altra parte d’Italia. Poiché camminando per quaranta minuti si può raggiungere ogni angolo del meraviglioso capoluogo. Ciò avviene per la sua disposizione topografica. Ad esempio: la città universitaria è vicina alla stazione. La strada parallela alla stazione è Via Roma. Quest’ultima è crocevia di bar alla moda, pieni di delizie culinarie. Procedendo in fondo a questa strada il punto vendita Feltrinelli dà il benvenuto a tutti i lettori. Continuando la promenade si giunge a Via Libertà, costellata da atelier lussuosi e vetrine con gioielli luccicanti. Se le forze non abbandonano il curioso studente, a breve potrà scoprire una perla palermitana: il Giardino inglese. Il Giardino inglese oltre ad essere un polmone verde della città offre ai visitatori lo spettacolo di una magnifica fontana con piante acquatiche, di meravigliosi pini marini, di un ficus gigantesco, di palme spettacolari. Questo è solo uno dei mille luoghi che incoronano il capoluogo siciliano.

Tuttavia è doveroso chiedersi: a causa della quarantena forzata questo patrimonio palermitano ci rimane precluso?

Una risposta virtuale

Non tutto è perduto. Infatti il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha lanciato un’importante iniziativa: il Gran Virtual Tour. Quest’ultimo è un viaggio digitale lungo tutta la Penisola: la bellezza del patrimonio culturale italiano attraverso i tour virtuali di teatri, archivi e biblioteche, musei e parchi archeologici statali alla scoperta di platee, foyer e palcoscenici. Uno di questi capolavori è proprio il Teatro Massimo di Palermo. Con un semplice click  attraverso una galleria di immagini che cerca di restituire uno dei simboli di Palermo, è possibile ammirare: i bozzetti dell’epoca in cui fu costruito, il gran foyer col sottofondo della Traviata di Giuseppe Verdi e scoprire che l’altisonante Auditorium può contenere fino a 1300 spettatori. Anche le biblioteche fanno la loro parte, ne è un esempio l’iniziativa Libr@rsi della Biblioteca Comunale Leonardo Sciascia. Quest’ultima ha pensato ad una nuova sezione che raccolga i siti che abbiano come soggetto la Sicilia. Ad esempio è possibile scoprire la vita dei siciliani illustri attraverso  la raccolte di biografie denominate Famedio.

Non c’è da disperare

La bellezza del capoluogo siciliano non è perduta, non ci è preclusa. Seppur in quarantena, non tutto è bloccato. Possiamo attingere a diversi fonti per ampliare le nostre conoscenze. Le bellezze italiane fanno capolino nei nostri pc e i versi dei nostri autori preferiti sono a portata di un semplice click. Non resta che accendere il pc e accomodarci sul sofà.

Direttore responsabile: Claudio Palazzi

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