Nella lettura dell’articolo di Tiziana Mascia La pluralità della literacy è possibile individuare, riassunte e semplificate, alcune delle principali informazioni relative alla literacy – all’alfabetizzazione – mediante la lettura; la s’intenda come l’abilità di individuare, comprendere, utilizzare e creare informazioni attraverso la lettura.

Al di là dell’apprendimento di tecniche di base, la lettura può contribuire a scopi ampi, può sostenere un apprendimento continuo e generare benefici personali e sociali. La literacy quindi raccoglie una serie di significati che legano la lettura al raggiungimento di precisi obiettivi personali e allo sviluppo di determinate conoscenze, col fine di permettere all’individuo di svolgere un ruolo attivo nella società.

La lettura consente principalmente di esplorare altri contesti, altre storie e altre identità e può consentire al lettore di formare la propria empatia, la propria capacità di identificare le emozioni altrui e di identificarcisi, questo è uno dei prodotti più straordinari della lettura; dal modellamento e dal rafforzamento dell’empatia è chiaro come la literacy sia in grado di porre le basi per la trasformazione sociale positiva dell’individuo, la scarsa empatia infatti tende a imbrigliare e a impoverire le capacità di mediazione e di collaborazione, tende a rendere fallimentare la comunicazione e ad impoverire i legami culturali e le relazioni nelle comunità.

L’articolo di Mascia cita inoltre un importante studio scientifico sul rapporto tra letteratura e intelligenza emotiva; la Emory University ha esaminato come la lettura di un romanzo possa indurre nell’individuo dei cambiamenti misurabili nella connettività del cervello e ha stabilito che i lettori, specialmente di narrativa letteraria, tendono a essere più empatici, tendono quindi a comprendere meglio i sentimenti altrui. La literacy – che, come detto, sviluppa anche aspetti emozionali – è inoltre saliente per lo sviluppo della creatività e della trasmissione intergenerazionale di memorie e di valori, di idee e di conoscenze.

La qualità del supporto sul quale si compie la lettura, cartaceo o digitale, condiziona indubbiamente l’esperienza di lettura; leggere ad esempio un e-book richiede una precisa digital literacy – o alfabetizzazione digitale –, per cui l’utente dispone delle seguenti competenze: accedere a Internet, navigare, acquistare online, scaricare l’e-book, scaricare il programma di lettura richiesto e, eventualmente, utilizzare le funzioni di lettura presenti sul programma. Inevitabilmente la lettura risente delle diverse caratteristiche del supporto digitale che, a seconda delle specificità del lettore, ne facilita o ne ostacola l’apprendimento e il perfezionamento di precise abilità adattive. In riferimento alle sue caratteristiche, il formato digitale è di certo meno duttile rispetto a quello cartaceo, che permette di interagire col testo mediante sottolineature e annotazioni utili alla comprensione e alla memorizzazione; i testi in formato digitale invece sono maggiormente reperibili, sono consultabili mediante funzioni di ricerca avanzata, hanno una maggiore portabilità, sono ecosostenibili e possono essere stampati.

Nel tentativo di fornire dei validi consigli di lettura, ripeto qui la top dieci della classifica di qualità di ottobre della rivista L’Indiscreto, consultabile in forma estesa sul loro blog:

  • Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico, Laurana
  • Filippo Tuena, La voce della Sibilla, il Saggiatore
  • Andrea Pomella, Il dio disarmato, Einaudi
  • Andrea Tarabbia, Il continente bianco, Bollati Boringhieri
  • Nicola H. Cosentino, Le tracce fantasma, minimum fax
  • Andreea Simionel, Male a est, Italo Svevo
  • Gaja Cenciarelli, Domani interrogo, Marsilio
  • Alessandro Ceccherini, Il mostro, nottetempo
  • Davide Rigiani, Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, minimum fax
  • Emanuele Kraushaar, La società degli uomini-barbagianni, Tlon

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