Siena è una città piccola, dove le persone si muovono in maniera meno frenetica di Milano, Roma o Napoli. E’ una delle piazze dove si vive meglio secondi i dati Istat e anche una di quelle dove essere uno sportivo ti assicura una grande tranquillità. Già, un ambiente accogliente, dove la pressione c’è ma non ti soffoca.
A Siena sono anni ormai che vedono la loro squadra di calcio in Serie A, all’ottava stagione nel massimo campionato, riconquistato due anni fa dopo una pericolosa discesa in Serie B. La guida di Conte, tecnico poi finito alla sua Juventus, è stata efficace. E in questo campionato 2011/12 il Siena di Sannino si sta facendo ammirare per un buon gioco, la personalità e i punti, tanto da ritrovarsi quasi nella zona europea.
Ma la verità che stupisce è un’altra: a Siena non è il calcio che viene prima di ogni altro sport, ed è un’eccezione insieme a pochissime altre città italiane, ammaliate da altri sport. Nel capoluogo senese a farla da padrona è la pallacanestro. Una rete c’è lo stesso, ma è quella che pende dal ferro attaccato al tabellone.
Sto parlando della Mens Sana Siena, la più forte squadra italiana attualmente, senza nessun timore di essere contraddetto, e a parer mio anche una fra le più forti di sempre della nostra pallacanestro, per quanto anche il basket negli anni sia cambiato.
In città prima si pensa ad andare al PalaEstra a riempire i 7000 posti disponibili, poi se è possibile si segue anche il calcio. Ma con un team che viene da cinque campionati di pallacanestro vinti consecutivamente, un allenatore che oltre alla corazzata senese ora gestisce anche la Nazionale italiana di basket, un presidente ordinato e serio che guarda sempre avanti, una rosa di tutto rispetto in ogni ruolo, un programma infinito di cicli e rinnovamenti, si potrebbe non essere tifosi della Mens Sana Siena? No, sarebbe davvero più difficile non apprezzare che apprezzare.
Da parte mia seguo la pallacanestro, nonostante la squadra della mia città, Virtus Roma, negli ultimi anni mi regali ben poche soddisfazioni. Altre compagini si dimostrano ogni anno vitali e vivaci, da Biella a Caserta, da Avellino a Cantù, qualche sorpresa c’è sempre, non è mai Roma, quest’anno forse Milano che ha allestito un buon roster (Gallinari comunque tornerà negli States).
La costante, però, rimane Siena, che fa un campionato diverso dalle altre, corre su sé stessa, poi c’è il campionato dove ci si gioca il secondo posto. Molti si erano illusi che Siena quest’anno fosse battibile, spinti a crederlo da un’insolita sconfitta in casa contro Caserta alla terza giornata di campionato. Dico insolita perchè la Mens Sana una partita la perde in Lega A, ma una a campionato. E che sia successo così presto ha fatto sperare molti, forse sarà un campionato anomalo ed equilibrato. No.
Il Siena in Europa si dimostra una squadra devastante, con tre vittorie nel suo girone senza mezzi termini (in trasferta contro l’Unics, e in casa contro Lubiana e Galatasaray con ampi scarti). Primi insieme a quel team spettacolare che è il Barcellona. E rimangono alla prima posizione, seppur a pari punti con altre compagini, anche in campionato, fatto che testimonia che dopo quattro giornate non c’è nessun imbattuto. E se si spera e pensa di vincere lo scudetto da anni cucito addosso a Siena, dopo quattro giornate non puoi aver già perso almeno una partita. Non ci sono avversari credibili.