Il goleador, la punta, l’attaccante, il bomber. Insomma, l’uomo che gonfia la rete e fà si che la partita non finisca in pareggio, il calciatore che spesso raccoglie i meriti maggiori anche grazie al lavoro di tutta la squadra. Eppure, le punte nel calcio sembrano farla da padroni da sempre. Ma quali le punte più forti in circolazione? Quali le sorprese? E soprattutto chi segna sempre e di più? Quali i campionati più goderecci in termini di reti?
In 15 giornate di serie A in Italia i capocannonieri sono a quota 10 marcature (coabitano Denis e Di Natale): il nostro, insieme alla Ligue 1 francese è un torneo dove si segna con difficoltà pare. La massima divisione francese non è prolifica, ma più per una questione relativa alla mancanza di qualità nel gioco e negli interpreti forse, ancora un gradino al di sotto dei campionati maggiori. Il capocannoniere Giroud del Montpellier è a quota 12 reti dopo 17 giornate, non molto lontano dalla media della nostra Serie A. Certo in Ligue 1 questa è una costante, da noi non è sempre così, basti pensare agli ultimi due tornei dove Antonio Di Natale (Udinese) ha messo a segno 29 e 28 reti.

Diversa è la situazione in Premier League e Bundesliga, dove si alternano stagioni di grandi numeri a livello di segnature a stagioni più combattute e tirate. Quest’anno, appaiono entrambi i campionati in fase di spolvero, visto che vedono già diversi giocatori in doppia cifra (rispettivamente 5 e 7). E soprattuto, per i due tornei i primi marcatori sono vicini a una media di un gol a partita: 16 reti in 17 giornate per Mario Gomez del Bayern Monaco e 15 in 16 giornate per Van Persie dell’Arsenal. Dietro di loro una schiera di ottimi inseguitori, dai sempreverdi Pizarro e Raul in Germania, alla coppia del City Aguero-Dzeko. I numeri per sorridere comunque non mancano, e nemmeno i giovani bomber in procinto del grande lancio. In particolare in Germania, negli ultimi anni fioriscono ottimi talenti, adatti al calcio moderno, polivalenti e capaci di timbrare il cartellino.

Per ciò che riguarda la Liga spagnola, il discorso dei marcatori qui vuole un discorso a parte: è certamente un campionato divertente, ma un pò pigro tatticamente, che privilegia senza dubbio la fase di possesso e attacco piuttosto che gli schemi di difesa. Ciò favorisce senza dubbio le giocate degli attaccanti, sempre tanti ad andare in doppia cifra. Se qualche anni fa dominavano Eto’o e Villa, oggi due alieni hanno preso possesso del titolo di Pichici stabilmente lassù. Si chiamano Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, due che alla giornata 17 della Liga segnano entrambi già quota 17 marcature. E per due come loro, le difese non troppe esperte sono burro da tagliare. L’anno scorso CR7 si è “fermato” alla mostruosa cifra di 40 reti, chissà cosa combineranno quest’anno i due.

Dettò ciò, la validità di un torneo non si giudica assolutamente dal numero di reti,nè dal suo massimo bomber, ma un certo grado di qualità del gioco o della tattica la fornisce. Ma soprattuto, se si fa attenzione ai gradini più in basso che offrono le prestazioni di alcune punte giovani, si possono fare ottimi affari. I grandi club lo sanno bene e sono avvisati!

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