Arles, in Provenza, è nota come la “piccola Roma delle Gallie”. Questa città, nel cuore della Camargue, è una meta imperdibile per turisti e appassionati d’arte di ogni genere. Con il suo maestoso anfiteatro romano, la vasta area archeologica e il sito della necropoli romana “Les Alyscamps”, inserito nella lista dei patrimoni UNESCO, Arles rappresenta un vero paradiso per gli amanti della storia antica. Tuttavia, il fascino della città non si limita al suo glorioso passato: la città ha infatti ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli, tra cui Vincent Van Gogh. L’artista olandese soggiornò qui tra il 1888 e il 1889, producendo circa trenta opere, tra cui capolavori come La notte stellata – temporaneamente esposta alla Fondazione Van Gogh di Arles, istituita nel 2014 con la missione di valorizzare il legame tra l’artista olandese e la città, – Il campo di girasoli, La camera gialla e Il caffè di notte, ancora oggi riconoscibile nella pittoresca Piazza del Foro, cuore pulsante del centro storico.
Nei paragrafi che seguono proveremo a ricostruire le tappe più importanti della storia artistica e culturale di questo luogo, perla turistica di primo piano incastonata nello sfondo suggestivo della Francia meridionale.
L’Arles antica: dalle origini alla caduta dell’Impero Romano
Originariamente conosciuta come Arelate, questa città celto-ligure fu trasformata in colonia greca nel V secolo a.C. Grazie alla sua alleanza con Marsiglia, prosperò come porto e importante centro commerciale. Nel 46 a.C., Giulio Cesare le conferì lo status di colonia romana, rendendola un tassello fondamentale nella conquista delle Gallie. L’epoca romana segnò un periodo di grande splendore per Arles, testimoniato dalla costruzione di monumenti significativi come il teatro antico, l’anfiteatro, le terme e il foro. Malgrado questo periodo di prosperità, la decadenza dell’Impero Romano espose Arles alle invasioni barbariche, implicando il passaggio della città sotto il controllo di diversi popoli quali Visigoti, Burgundi, Ostrogoti e Franchi.
Il Medioevo ad Arles: tra conquiste e commercio
Nel Medioevo, Arles brillò come capitale del Regno di Borgogna, estendendo il suo dominio su un vasto territorio. La città divenne un fulcro religioso, culturale e artistico, irradiando la sua influenza in tutta la Provenza. La maestosa cattedrale di Saint-Trophime, capolavoro dello stile romanico provenzale, testimonia la sua importanza. Le sue mura hanno accolto, nel 1178, l’incoronazione dell’imperatore Federico I Barbarossa, consacrando Arles come centro nevralgico dell’Europa medievale. Grazie alla sua posizione privilegiata, la città divenne inoltre un centro nevralgico per gli scambi commerciali con l’Oriente, prosperando e arricchendosi. Arles si trovò coinvolta in una fitta rete di relazioni internazionali, partecipando attivamente alle Crociate e diventando un punto di riferimento per diplomatici e mercanti provenienti da tutto il Mediterraneo.
Arles: una storia sorprendente tra seta, arte e rivoluzioni.
Dal XV secolo, quando entrò a far parte del Regno di Francia, Arles si trasformò in una città ricca e cosmopolita, famosa per la sua produzione di seta e per i suoi palazzi signorili. Un centro di sapere e di tolleranza, Arles accolse artisti e intellettuali, e fu un rifugio per i protestanti fino alla revoca dell’Editto di Nantes (1685), con il quale Luigi XIV mise fine alla libertà di culto fino ad allora concessa agli ugonotti. L’arrivo della ferrovia nel XIX secolo trasformò Arles in una destinazione ambita dagli artisti. La città, con i suoi edifici dai colori pastello e la luce calda e avvolgente, divenne una vera e propria calamita per i pittori impressionisti. Fu proprio qui che Vincent van Gogh, nel 1888, sognò di creare un “atelier du sud”, un luogo di incontro e di scambio artistico, progetto irrealizzato al quale partecipò per un breve periodo il pittore Paul Gauguin, il quale si stabilì in città per qualche mese prima di partire alla volta di paesaggi più esotici oltreoceano.
Dal 1900 fino ai giorni d’oggi
Nel corso dei secoli, Arles ha saputo reinventarsi continuamente, preservando il suo ruolo di vivace centro culturale e artistico. Culla di una profonda tradizione fotografica, dal 1970 la città ospita le Rencontres de la Photographie, un festival di fama internazionale nato dall’intuizione di tre figure visionarie: il fotografo Lucien Clergue, lo storico Jean-Maurice Rouquette e lo scrittore Michel Tournier. Animati dal desiderio di offrire al pubblico un’esperienza unica, questi tre pionieri nell’ambito dell’arte contemporanea hanno saputo dar luogo ad un evento in cui la fotografia dialoga strettamente con il contesto urbano. In occasione del festival, vengono infatti aperti al pubblico alcuni edifici storici normalmente chiusi o poco accessibili, permettendo di vivere l’arte in spazi ricchi di storia. Ogni anno, Arles si trasforma in una capitale della fotografia, accogliendo oltre 20.000 visitatori provenienti da tutta la Francia, amatori o professionisti, riuniti attorno alla comune passione per l’immagine fotografica.
La ricca storia di costante rinnovamento artistico della città non si arresta agli anni ’70. Nel 2004, infatti, nasce la decisione di creare un vasto complesso espositivo di circa 11 ettari interamente dedicato alla promozione dell’arte contemporanea: la celebre Fondazione Luma. Questa istituzione, voluta dalla collezionista e mecenate svizzera Maja Hoffmann e progettata dall’architetto canadese Frank Gehry, famoso per le sue opere visionarie come il Museo Guggenheim di Bilbao, si distingue per una duplice vocazione. Da un lato, valorizza le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei; dall’altro, promuove lo studio e la ricerca artistica, grazie a un centro di documentazione e ricerca che offre residenze creative ai giovani artisti, invitati a sperimentare e affinare la propria pratica in un contesto unico.
Arles, con la sua ricca storia e il suo continuo processo di rinnovamento artistico, rappresenta un unicum nel panorama culturale europeo. Dall’eredità romana alle influenze medievali, fino alla vibrante scena artistica contemporanea, la città è riuscita a evolversi mantenendo intatta la sua identità. Arles non è solo custode del passato, ma anche laboratorio di creatività, capace di attrarre artisti da ogni parte del mondo e di ospitare eventi culturali di portata internazionale. In un dialogo costante tra tradizione e innovazione, Arles si afferma oggi come un modello di città d’arte e cultura, capace di guardare al futuro senza mai dimenticare le sue radici profonde.